Woody Allen

NEW YORK, USA, 30 novembre 1935


Carriera – fonte: www.mymovies.it

Genio umoristico americano ma amato anche e soprattutto in Europa per l’omaggio stilistico a grandi nomi del cinema come Bergman, Fellini e Lubitsch, Woody Allen guarda a loro per inventare un modo di fare cinema che si rinnova sempre. Mostro di creatività, l’autore riesce spesso a lasciare il segno, a usare la cultura (anche di nicchia) per creare delle incredibili commedie umane che parlano direttamente allo spettatore. Sia quello ingenuo che ride delle battute con leggerezza, sia quello più colto che apprezza la complessità delle intricate sceneggiature. Un regista originale che scrive, recita, suona e gioca con la magia. Capace di mettere con le spalle al muro il pubblico, puntando il dito su ipocrisie e colpe non espiate, è un ottimo insegnante di vita. Chi dimentica la scena di Manhattan in cui Woody registra “le cose per cui vale la pena vivere“? La lista è ricchissima: “il vecchio Groucho Marx tanto per dirne una, Joe Di Maggio, il secondo movimento della sinfonia Jupiter, Louis Armstrong, l’incisione ‘Potato Head Blues’, i film svedesi naturalmente, ‘L’educazione sentimentale’ di Flaubert, Marlon Brando, Frank Sinatra, le incredibili mele e pere dipinte da Cézanne, i granchi da Sam Wo, il viso di Tracy“. Un elenco di cose seducenti e indimenticabili ma ne manca una che aggiungiamo noi: il cinema di Woody Allen.
#Le origini tra cabaret, scrittura e recitazione.
L’artista viene da una famiglia ebraica. A quindici anni è già autore di strisce per la cronaca rosa e, dato il successo dei suoi scritti decide di abbandonare gli studi (che non porterà mai a termine) per tentare la strada del cabaret. Comincia a esibirsi nei nightclub con un discreto seguito di fan, nel 1961 comincia a lavorare come stand-up comedian al Greenwich Village, continuando a scrivere testi per la televisione (Tonight nel 1964) e per riviste come “New Yorker“, “Playboy” ed “Esquire“. Fino a quando scrive la sceneggiatura di Ciao, Pussycat (1965), film poi diretto da Clive Donner che lo scritturerà anche come attore, decretando il suo debutto nel mondo del grande schermo. La farsa erotica del film è brillante e Woody decide di continuare per questa strada: sua è la sceneggiatura di Provaci ancora, Sam (portato sul grande schermo da Herbert Ross nel 1972) che lo vede protagonista di una delle interpretazioni più memorabili della sua carriera: l’imbranato e stralunato Sam del titolo si confronta, soprattutto nel campo della seduzione, con il fantasma di Humphrey Bogart, ottenendo ovviamente risultati disastrosi.Leggi tutto...
#L’esordio dietro la macchina da presa: comicità, citazioni e ammiccamenti.
Nel 1969 esordisce alla regia con Prendi i soldi e scappa (1969), parodia del genere gangsteristico e di un certo stile narrativo proveniente dal cinema di Jean-Luc Godard (pensiamo alle interviste fasulle che ogni tanto interrompono l’evoluzione narrativa), in cui interpreta un impacciato imbroglione che prende spunto, da un lato, dallo stereotipo dello schlemiel della tradizione ebraica e, dall’altro, dalle battute no-sense di Groucho Marx. Il risultato è un surrogato di gag pensate e colte (moltissimi i riferimenti psicoanalitici e letterari) che colpirà positivamente il pubblico americano. Seguono alcuni film di carattere più esplicitamente comico: il fantapolitico Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971) e Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere (1972), oltre alla parodia fantascientifica de Il dormiglione (1973) con una bravissima Diane Keaton. La comicità di Woody non è mai fine a se stessa, è ricca di citazioni ed evocazioni intellettuali. Con Amore e guerra (1975) il piacere dei rimandi esplode nell’omaggio a “Guerra e pace” di Tolstoj, pretesto per riproporre la maschera yiddish dello schlemiel (qui il protagonista è un buffone in una perenne lotta antieroica contro Napoleone Bonaparte), che riutilizzerà anche l’anno dopo ne Il prestanome (1976), firmato Martin Ritt.
#La consacrazione.
La consacrazione autoriale arriva con Io e Annie (1977), intelligente commedia stile anni ’40 dall’evidente marchio autobiografico, che polemizza con Hollywood alla quale contrappone una nevrotica e insicura New York. Per le strade della Grande Mela nasce, tentenna, sbanda e si conclude l’amore tra due intellettuali, interpretati da Woody e Diane Keaton che, proprio in quel periodo, stava mettendo fine alla loro vera storia d’amore. Con 5 Oscar portati a casa, Woody riceve consensi anche da quella fetta di pubblico americano che lo aveva snobbato fino a quel momento. Appassionato di musica jazz fin da ragazzino, il regista inserisce in Manhattan (film che viene considerato il sequel di Io e Annie soprattutto per l’omaggio alle atmosfere malinconiche di New York), la musica di Gershwin per raccontare un’altra storia di nevrosi e amori inconcludenti. Nel 1978 realizza come regista Interiors, film dalle atmosfere crepuscolari che, come i successivi Settembre (1987), Un’altra donna con una intensa Gena Rowlands (1988) e, in parte, Alice (1990), rende esplicito omaggio a Ingmar Bergman, uno dei suoi registi preferiti, insieme a Federico Fellini al quale guarda per la costruzione di Stardust Memories (1980), opera dichiaratamente autobiografica narrata in flusso di coscienza come 8 e mezzo. Dopo il magico riferimento shakespeariano di Una commedia sexy in una notte di mezza estate (1982), gira il mockumentary Zelig (1983), finto reportage su un uomo camaleontico che trasforma anima e corpo secondo chi si ritrova vicino, mostrando un conformismo che ha molto a che vedere con la società contemporanea. Qualche anno più tardi riceve il secondo Oscar per il campione d’incassi Hannah e le sue sorelle (1986), successivo al divertente Broadway Danny Rose (1984) e a La rosa purpurea del Cairo (1985), omaggio a La palla n. 13 di Buster Keaton.
#L’inarrestabile vena creativa.
Successivo all’ennesimo omaggio alla musica jazz di Radio Days (1987) è il sorprendente Crimini e misfatti, riflessione divertente ma non banale sulle colpe che non vengono punite, facendo riferimento ai romanzi di Dostoevskij, scrittore che riprenderà anche più avanti in Match Point (2005). Nonostante la crisi personale con la compagna Mia Farrow, lasciata da Woody per la figlia adottiva Soo-Yi Previn (che ha all’incirca trentacinque anni in meno del regista), la vena creativa sembra inesauribile. Al ritmo costante di almeno un film all’anno, dopo Ombre e nebbia (1992) ritorna ad atmosfere più serene con Mariti e mogli (1992), Misterioso omicidio a Manhattan (1993), per il quale richiama Diane Keaton, e l’esilarante Pallottole su Broadway (1994). Cambia tono nei successivi La dea dell’amore (1995, per il quale Mira Sorvino vince l’Oscar come miglior protagonista femminile), omaggio commosso al teatro greco, e nel musical Tutti dicono I love you (1996) in cui tratta il tema delle famiglie allargate con un cast d’eccezione che coinvolge Drew Barrymore, Julia Roberts, Goldie Hawn ed Edward Norton. Affezionato però ai ritratti di personaggi in crisi, realizza Harry a pezzi (1997) e sberleffa il patinato mondo dei vip con Celebrity (1998), girato in bianco e nero. Il suo amore per il jazz invece trionfa con Accordi e disaccordi (1999) con Sean Penn. Con gli ultimi lavori, il successo in patria si era un po’ affievolito ma, dopo un accordo con la Dreamworks di Spielberg che gli dà maggiore visibilità, ritorna ai lustri di un tempo con Criminali da strapazzo (2000), che prende spunto da I soliti ignoti di Monicelli. Dopo La maledizione dello scorpione di Giada (2001) che omaggia il cinema degli anni ’40, è la volta di Hollywood Ending (2002), film non del tutto riuscito in cui tenta di costruire una metafora di un regista in declino che, malgrado una cecità psicosomatica, riesce a concludere il proprio film.
#Gli ultimi film: più regia e meno recitazione.
L’anno successivo Woody chiama Jason Biggs (direttamente dall’America giovanilistica di American Pie) per affiancare Christina Ricci in Anything Else, storia d’amore impossibile tra un aspirante scrittore e una giovane dallo spirito libertino e indecisa su tutto. Con Melinda e Melinda (2004) ritorna ad affrontare il binomio tragedia/commedia delineando due storie che non annoiano ma fanno affiorare qualche cedimento di sceneggiatura. Con gli ultimi lavori Woody sembra entrare in crisi creativa ma il capolavoro è dietro l’angolo. Secondo le dichiarazioni dell’autore, Match Point è il film del quale va più orgoglioso: l’intrigo è una storia di delitto e castigo ambientata nell’alta società di Londra che si confronta con la casualità della vita in una visione realistica (che sfiora il pessimismo) dei rapporti sentimentali. Il film è il primo che vede protagonista la sensuale Scarlett Johansson, vera e propria musa del regista che la richiama per Scoop (2006), intricata commedia sullo sfondo di una Londra avvolta nel mistero delle arti magiche e in Vicky Cristina Barcelona (2008) al fianco di Penelope Cruz e Javier Bardem, in un gioco di gelosie per le strade della vivace città catalana. Nel 2007 Sogni e delitti, thriller con Ewan McGregor e Colin Farrell, segna il ritorno a un cinema più drammatico che indaga nelle perversioni umane più inconfessabili. Con Whatever Works – Basta che funzioni (2009) ritorna ad ambientare un film a Manhattan offrendoci con il suo stile ironico, colto e leggero, un’altra puntuale riflessione sul mondo e l’uomo. Solo un anno più tardi, tuttavia, Allen fa ritorno in Gran Bretagna dove gira Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni (2010), un’altra profonda riflessione su quella grande illusione che il mondo continua a chiamare ‘amore’. E, nel 2011, cambia ancora location ambientando Midnight in Paris a Parigi e To Rome with Love a Roma, dove torna a recitare insieme a Alec Baldwin, Penelope Cruz, Ellen Page e Jesse Eisenberg. Torna sugli schermi nel 2013 dirigendo Blue Jasmine, che vede come protagonisti Cate Blanchett e Alec Baldwin. Il film è un successo e si aggiudica il Golden Globe 2014 per la migliore attrice in un film drammatico (Cate Blanchett) ed è in corsa per gli Oscar 2014 nelle categorie miglior attrice protagonista, non protagonisa (Sally Hawkins) e miglior sceneggiatura originale. Dopo la commedia Magic in the Moonlight (2014), torna a lavorare con Emma Stone per Irrational Man (fuori concorso al Festival di Cannes 2015), che racconta la storia di un professore universitario (Joaquin Phoenix) che si lascia travolgere da una pericolosa storia d’amore con una studentessa (Emma Stone). E l’anno successivo sarà il suo Café Society ad aprire (fuori concorso) il festival francese: una nuova storia d’amore, ambientata negli anni Trenta, e interpretata da Jesse Eisenberg e Kristen Stewart. Dopo La ruota delle meraviglie (2017) dirige Timothée Chalamet ed Elle Fanning, in Un giorno di pioggia a New York (2019) e nel 2020 porta al cinema Rifkin’s Festival.


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Curiosità – fonte: www.donnaglamour.it

1 – Sui social è presente su Facebook ma non su Instagram.

2 – Il suo vero nome è Heywood Allen, Woody Allen è lo pseudonimo. In realtà il nome del regista alla nascita era Allan Stewart Königsberg, all’età di 17 anni ha poi deciso di cambiarlo in Heywood Allen.

3 – Ha vinto 4 Premi Oscar: uno come come Miglior regista, per Io e Annie, tre per la Migliore sceneggiatura originale, per Io e Annie, Hannah e le sue sorelle e Midnight in Paris.

4 – E’ un grande fan della Musca jazz.

5 – Ha trascorso più di 30 anni in psicoanalisi.

6 – Da ragazzo eccelleva nello sport e praticava basket, football americano, baseball e pugilato.


Filmografia – fonte: www.cinematografo.it

1954 – Caesar’s Hour – Sceneggiatura (4 episodes, 1954-1957)
1965 – Ciao, Pussycat – Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Victor Skakapopulis
1966 – Che fai, rubi? – Regia; Sceneggiatura; Attore – Proiezionista
1967 – Casino Royale – Attore – Dottor Noah/Jimmy Bond; Sceneggiatura (coll. non accreditata)
1969 – Come ti dirotto il jet – Soggetto (commedia)
1969 – Prendi i soldi e scappa – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Virgil Stardwell
1970 – Pussycat, Pussycat… Ti amo – Soggetto (sceneggiatura)
1971 – Il dittatore dello Stato libero di Bananas – Regia; Attore – Fielding Mellish; Sceneggiatura; Soggetto
1971 – Men of Crisis: The Harvey Wallinger Story – Regia; Sceneggiatura; Attore – Harvey Wallinger
1972 – Provaci ancora, Sam – Sceneggiatura; Attore – Allan Felix; Soggetto (commedia)
1972 – Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere – Regia; Sceneggiatura; Attore – Buffone/Fabrizio/Victor/Spermatozoo
1973 – Il dormiglione – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Musiche; Attore – Miles Monroe
1975 – Amore e guerra – Soggetto; Regia; Sceneggiatura; Attore – Boris Grushenko
1976 – Il prestanome – Attore – Howard Prince
1977 – Io & Annie – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Alvy Singer
1978 – Interiors – Regia; Sceneggiatura; Soggetto
1979 – Manhattan – Regia; Attore – Isaac Davis; Sceneggiatura; Soggetto
1980 – Stardust Memories – Sceneggiatura; Soggetto; Regia; Attore – Sandy Bates
1982 – Una commedia sexy in una notte di mezza estate – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Andrew
1983 – Zelig – Regia; Attore – Leonard Zelig; Sceneggiatura; Soggetto
1984 – Broadway Danny Rose – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Danny Rose
1985 – La rosa purpurea del Cairo – Regia; Sceneggiatura; Soggetto
1986 – Meetin’ WA – Attore – Se stesso; Soggetto
1986 – Hannah e le sue sorelle – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Mickey Sachs
1987 – Re Lear – Attore – Mr. Alien
1987 – Settembre – Regia; Sceneggiatura; Soggetto
1987 – Radio Days – Regia; Sceneggiatura; Soggetto
1988 – Un’altra donna – Regia; Sceneggiatura; Soggetto
1989 – Crimini e misfatti – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Cliff Stern
1989 – New York Stories – Storie di New York – Regia (“Edipo relitto”); Soggetto (“Edipo relitto”); Sceneggiatura (“Edipo relitto”); Attore – Sheldon Mills (“Edipo relitto”)
1990 – Alice – Regia; Sceneggiatura; Soggetto
1991 – Ombre e nebbia – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Kleinman
1991 – Storie di amori e infedeltà – Attore – Nick Fifer
1992 – Mariti e mogli – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Gabe Roth
1993 – Misterioso omicidio a Manhattan – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Larry Lipton
1994 – Pallottole su Broadway – Regia; Sceneggiatura; Soggetto
1994 – Don’t Drink the Water – Sceneggiatura; Attore – Walter Hollander; Soggetto (commedia); Regia
1995 – I ragazzi irresistibili – Attore – Al Lewis
1995 – La dea dell’amore – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Lenny
1996 – Tutti dicono I Love You – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Joe Berlin
1997 – Harry a pezzi – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Harry Block
1997 – WILD MAN BLUES – Attore
1998 – Gli imbroglioni – Attore – Direttore delle audizioni (non accreditato)
1998 – Celebrity – Regia; Sceneggiatura; Soggetto
1999 – Accordi e disaccordi – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Se stesso
1999 – Una spia per caso – Attore – Lowther (non accreditato)
2000 – Ho solo fatto a pezzi mia moglie – Attore – Tex Cowley
2000 – Criminali da strapazzo – Regia; Soggetto; Sceneggiatura; Attore – Ray
2001 – La maledizione dello scorpione di giada – Soggetto; Sceneggiatura; Regia; Attore – CW Briggs
2001 – Sounds from a Town I Love – Regia; Sceneggiatura
2002 – Anything Else – Regia; Soggetto; Sceneggiatura; Attore – David Dobel
2002 – Hollywood Ending – Regia; Attore – Val Waxman; Soggetto; Sceneggiatura
2004 – Melinda e Melinda – Soggetto; Sceneggiatura; Regia
2004 – François Truffaut. Une autobiographie – Attore – Se stesso
2005 – Match Point – Sceneggiatura; Regia; Soggetto
2006 – Scoop – Regia; Sceneggiatura; Soggetto; Attore – Sid Waterman
2007 – Sogni e delitti – Sceneggiatura; Regia; Soggetto
2007 – Sophia: ieri, oggi, domani – Attore – Se stesso
2008 – Vicky Cristina Barcelona – Sceneggiatura; Regia; Soggetto
2009 – Basta che funzioni – Soggetto; Regia; Sceneggiatura
2010 – Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni – Regia; Soggetto; Sceneggiatura
2011 – Midnight in Paris – Regia; Sceneggiatura
2011 – Bert Stern: l’uomo che fotografò Marilyn – Attore – Se stesso (immagini di repertorio)
2012 – Woody – Attore
2012 – Paris-Manhattan – Attore – Se stesso (non accreditato)
2012 – To Rome with Love – Sceneggiatura; Regia; Soggetto; Attore – Jerry
2013 – Gigolò per caso – Attore – Murray
2013 – Blue Jasmine – Sceneggiatura; Regia
2013 – Trespassing Bergman – Attore – Se stesso
2014 – Magic in the Moonlight – Regia; Sceneggiatura
2015 – Irrational Man – Soggetto; Regia; Sceneggiatura
2016 – Acqua e Zucchero – Carlo di Palma, i colori della vita – Attore – Se stesso
2016 – Crisis in Six Scenes – Regia; Soggetto; Sceneggiatura; Attore
2016 – Café Society – Regia; Sceneggiatura
2017 – La ruota delle meraviglie – Wonder Wheel – Regia; Sceneggiatura
2019 – Un giorno di pioggia a New York – Regia; Sceneggiatura
2020 – Rifkin’s Festival – Regia; Sceneggiatura

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