Will Hunting – Genio ribelle
L’esordiente Matt, alla mercé del grande regista Gus Van Sant, ha dato alla luce una delle pellicole più amate nel panorama della cinematografia internazionale. Il “genio ribelle” che ha magistralmente interpretato, brilla negli occhi di quel ragazzino che cerca di nascondere tutta la sua umana paura dell’abbandono, ma che viene letteralmente tirata fuori dal compianto immenso artista quale è Robin Williams. Sean, lo psicologo interpretato da Williams, è l’unica persona che riesce a penetrare nella mente e nel cuore di Will, semplicemente diventando suo amico e confidente. Questo fotogramma riesce a spiegare tutto questo. L’amico psicologo è sempre al suo fianco, e non lo abbandona quando comprende che Will ha paura, ma lo sostiene.
Trama – fonte: trovacinema.repubblica.it
Ragazzo di un quartiere povero di Boston, con molti piccoli crimini alle spalle, Will Hunting fa le pulizie al MIT (Massachusetts Institute of Tecnology) ed è un genio matematico allo stadio brado. Se lo contendono due adulti colti, ex compagni di scuola: l’uno vuol prendersi cura del suo cervello (e del futuro del proprio portafoglio), l’altro del suo cuore. Con l’aiuto di una ragazza innamorata, vince il secondo.
Cast
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.noidegli8090.com
Il film ottenne ben nove candidature ai Premi Oscar del 1998, portandosi a casa due statuette:
Migliore sceneggiatura originale a Matt Damon e Ben Affleck
Miglior attore non protagonista a Robin Williams.
Le altre nomination furono:
Nomination Miglior film a Lawrence Bender
Nomination Migliore regia a Gus Van Sant
Nomination Miglior attore protagonista a Matt Damon
Nomination Miglior attrice non protagonista a Minnie Driver
Nomination Miglior montaggio a Pietro Scalia
Nomination Miglior colonna sonora a Danny Elfman
Nomination Miglior canzone (Miss Misery) a Elliott Smith
Curiosità – fonte: www.filmpost.it
1 – Una sceneggiatura da thriller
Ben Affleck e Matt Damon figurano come gli sceneggiatori del film Will Hunting. Alla prima stesura della sceneggiatura della pellicola, Will Hunting doveva essere un thriller. Infatti, la trama doveva incentrarsi su un ragazzo dotato di splendide capacità intellettuali, che veniva adocchiato dall’FBI e reclutato come un agente segreto. Però il produttore Rob Reiner della casa di produzione Castle Rock, decise di eliminare alcuni elementi che definiscono la pellicola come thriller. Il film perciò si focalizza semplicemente sulla storia di Will e del suo rapporto con gli altri, in particolare con lo psicologo interpretato da Robin Williams. Chissà come sarebbe stato se il film fosse un thriller e chissà come sarebbe stato il responso del pubblico. Certo è che con questa sceneggiatura il film rasenta la perfezione.
2 – Lo scherzetto degli sceneggiatori
Sempre loro: Ben Affleck e Matt Damon, gli sceneggiatori del film posero un tranello all’interno della sceneggiatura. Lo fecero perché avevano la sensazione che non fossero presi in considerazione dai produttori. Così dopo aver riscritto la sceneggiatura eliminando gli aspetti di trilling, i due posero a pagina 60 una scena gay. Espediente per capire chi avrebbe letto realmente la trama. L’unico a prendere in considerazione lo script fu Harvey Weinstein della Miramax. Egli rilevò i diritti di produzione dalla Castle Rock che voleva come interpreti della storia Leonardo DiCaprio e Brad Pitt: attori già lanciati nel mondo dello spettacolo e più affermati di Ben Affleck e Matt Damon.
3 – Un sogno diventato realtà
La leggenda narra che quando Ben Affleck e Matt Damon videro recitare per la prima volta Stellan Skarsgård e Robin Williams si misero a piangere dall’emozione.
4 – Battute improvvisate
Tanti sono i casi in cui le battute nei film sono improvvisate. Anche in Will Hunting è capitato. Nella scena in cui Will è in seduta dallo psicologo, egli parla al ragazzo della moglie defunta e ne racconta un aneddoto divertente. In particolare, ci riferiamo alla sequenza in cui narra del problema della moglie riguardante la flatulenza notturna. La scena fu completamente improvvisata da Robin Williams. Egli colse di sorpresa tutti, da Matt Damon sedutogli difronte agli operatori di camera che scoppiarono a ridere. Infatti, si può notare durante la visione della scena che la macchina da presa ondeggia appena, proprio a causa delle risate dovute alla battuta di Williams. Gus Van Sant vista la reazione di Matt Damon così spontanea decise di inserire la scena nel film che divenne una delle più apprezzate di tutta la pellicola.
5 – Una statua per Robin Williams
Una delle scene più emozionanti di tutto il film è senza dubbio la sequenza della panchina nei giardini pubblici di Boston. La scena riprende il confronto tra Will e il suo psicologo Sean, mentre si confrontano sull’amore, sulla vita e sul fatto che il ragazzo non permette a Sean di aiutarlo ad aprirsi al mondo. Quella panchina dopo l’uscita del film è diventata luogo di pellegrinaggio di moltissimi fan di tutto il mondo. Dopo la morte di Robin Williams nel 2014, la città di Boston decise di erigere una statua accanto alla panchina in memoria dell’attore. Da quel giorno ancora più visitatori si fermano per rendere omaggio all’attore defunto e al film che hanno amato.