The Wrestler
“Credo che per entrare nel ruolo Mickey abbia, sì, filtrato il personaggio, ma abbia fatto ricorso anche al proprio passato”. Omaggia così la straordinaria performance del suo attore protagonista Mickey Rourke, il regista Darren Aronofsky. The Wrestler è un vero capolavoro della settima arte incredibilmente depauperato di almeno tre Oscar. Il personaggio chiave, su cui è incentrata l’intera storia, su cui si è costruita una straordinaria dicotomia persona-personaggio che ne è stata la geniale chiave realizzativa del film, Randy the Ram è un wrestler professionista, la cui carriera ha avuto il suo più alto riconoscimento negli anni ’80. Dopo 20 anni, Randy si ritrova a fare i conti con una vita dedicata interamente al personaggio, all’atleta, trascurando il suo più caro affetto, Stephanie (Evan Rachel Wood) sua figlia. La sua vita gravita intorno a quella di Cassidy (Marisa Tomei) una ballerina di lap dance che, a differenza di Randy, ha la capacità di ergere un netto confine fra ciò che fa e ciò che è. Randy è schiavo dell’adrenalina del ring, del richiamo del suo pubblico e tutto quello che non appartiene al mondo del wrestling lo lascia spaesato e solo. Un infarto lo catapulta ferocemente di fronte la vita vera, ma ormai è tardi per rimediare agli errori del passato. Il film cerca di penetrare i sentimenti e l’universo che circonda Randy, eroe dalla lunga chioma bionda sul ring, ma commovente gigante buono senza punti di riferimento fuori dall’arena. Il regista conduce la macchina da presa in maniera eccelsa al fine di cogliere dal di fuori l’intimità del personaggio e del mondo che lo circonda: lo inquadra di lato, da dietro, in primo piano. L’obiettivo è quello di far comprendere allo spettatore che il wrestling è un ambiente duro, i cui protagonisti sono degli uomini veri, leali fra di loro e disposti al sacrificio per raggiungere il miglior spettacolo possibile su quel ring, ma anche uomini destinati ad un precoce deperimento, frutto dei danni procurati dagli scontri e dalle sostanze che devono prendere per rimanere in forma. Rourke non si è risparmiato per prepararsi al ruolo, ha lavorato duro in palestra per sei mesi al fine di acquisire più massa muscolare possibile e durante le riprese è stato tre volte in ospedale “perché anche se il wrestling è falso, fa veramente male”. La colonna sonora del film è firmata dal grande Bruce Springsteen, fortemente voluto dal suo amico Mickey. Bruce ha centrato in pieno le corde emotive della storia, con note che coniano lo spirito del protagonista, l’Ariete combattente che “in certi momenti se lo guardi negli occhi ti spezza il cuore”. Lo stesso Boss, mentre riceve meritatamente il Golden Globe per la Miglior Canzone, cita le parole di Rourke: “Mi ha detto che molte persone si perdono nel proprio dolore e si allontanano dall’amore e dalle cose che arricchiscono la vita. E che questa era la storia di un uomo che non l’aveva capito“.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
The Wrestler, è un film del 2008 diretto da Darren Aronofsky. Alla fine degli anni ottanta Randy ‘The Ram’ Robinson (Mickey Rourke) è tra i wrestler più famosi e acclamati al mondo. Il successo, tuttavia, non dura a lungo e qualche anno dopo Randy vive in una situazione di estrema precarietà finanziaria. Dopo essersi separato da sua moglie e aver distrutto il rapporto con la figlia Stephanie (Evan Rachel Woood), Randy vive come un escluso e trae gioia solo dalle sue performance sul ring. A causa dell’abuso di steroidi e di un match piuttosto violento, Randy è colto da un infarto e i medici gli consigliano di lasciare definitivamente la carriera da wrestler. Costretto a interagire con il mondo, senza più trovare sollievo nella sua passione, Randy cerca di ricostruire la sua vita. Per prima cosa, l’uomo tenta di riallacciare i rapporti con Stephanie, che si mostra molto diffidente poiché amareggiata dal comportamento di suo padre nel corso degli anni. Randy cerca di persuadere la ballerina di lap dance Cassidy (Marisa Tomei) ad intrecciare una relazione stabile, ma la donna non ha intenzione di accettare la sua proposta. Frustrato ed incapace di reagire alle delusioni, Randy ricorre all’uso di cocaina e alcol e passa una notte folle con una giovane sconosciuta. Quella stessa sera, tuttavia, l’uomo avrebbe dovuto presentarsi ad un appuntamento con Stephanie, che vede l’assenza del padre come l’ennesimo tradimento. Sentendo di aver perso la sua ultima occasione per costruire un futuro felice, Randy diventa sempre più consapevole che morire per la sua unica ragione di vita potrebbe essere l’unico atto onorevole in grado di compiere. Così accetta di disputare lo scontro con il temibile avversario, sperando che il mondo acclami ancora ‘The Ram’ come un eroe…
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne due candidature ai Premi Oscar del 2009:
Nomination Miglior attore a Mickey Rourke
Nomination Miglior attrice non protagonista a Marisa Tomei
Curiosità – fonte: www.sdacmagazine.it
1. Il protagonista doveva essere interpretato da Nicholas Cage.
The Ram doveva essere interpretato da Nicholas Cage. L’attore era già stato ingaggiato, quando decise di abbandonare improvvisamente il progetto. La seconda scelta cadde su Mickey Rourke. Vennero positivamente presi in considerazione alcuni parallelismi fra la storia privata dell’attore e le vicende descritte nella sceneggiatura. Insomma, Rourke e Ramzinski avevano molto in comune. A proposito, lo stesso Rourke dichiarerà: “Quando ho letto la storia di The Wrestler e poi ho incontrato Darren Aronofsky sapevo che sarebbe stato doloroso emotivamente e fisicamente. Ma sono molto felice di averlo fatto perché è il miglior lavoro che ho fatto durante la mia carriera”.
2. Dieta e allenamento per diventare un vero wrestler.
Rourke ha dovuto mettere su ventisette chili di muscoli per interpretare il suo personaggio. Consumava fino a sette pasti al giorno e ha lavorato in palestra per quasi otto mesi. In questa preparazione lo ha sicuramente aiutato il suo passato da pugile professionista. Rourke ha vinto il suo primo incontro di boxe a dodici anni e ha esordito nei pro nel 1992, restando ad alti livelli per i successivi due anni. Questo non è comunque bastato per prepararlo totalmente al ruolo da interpretare. Durante i mesi di allenamento è stato infatti affiancato da Afa Anoai, ex wrestler inserito nella WWE Hall Of Fame. Coach di scuola samoana che durante la sua carriera ha allenato atleti di alto livello come Batista, Billy Kidman e Rikishi.
3. La protesi come arma contundente.
Il film è ovviamente pieno di citazioni e riferimenti al mondo del wrestling. Compaiono in piccoli ruoli lottatori famosi nel panorama dello sport entertainment americano, come Necro Butcher, Claudio Castagnoli e R-Truth. Ma una delle scene più impattanti rimane sicuramente quella in cui un fan offre la propria protesi di arto inferiore come strumento contundente da utilizzare durante un combattimento fra The Ram e il suo sfidante. La scena affonda la propria genesi in alcuni segmenti realmente accaduti durante gli spettacoli di wrestling. Probabilmente è direttamente ispirata all’incontro del 1997 fra Diesel (Kevin Nash) e Shawn Michaels, andato in scena durante il pay-per-view WWE “In Your House” nel 1997.
4. Ayatollah o Sceicco?
L’antagonista (per modo di dire) della pellicola, con la quale The Ram aveva una faida negli anni d’oro della sua carriera e con la quale tornerà a lottare, si fa chiamare The Ayatollah. Il personaggio è interpretato dal lottatore Ernest “The Cat” Miller ed è ispirato alla figura di Iron Sheik, uno dei personaggi più iconici del wrestling mainstream anni ottanta. Hossein Khosrow Ali Vaziri, questo il suo vero nome, rappresentava in ring tutto quello che faceva infuriare il cittadino americano medio dell’epoca: volgare, baro, iraniano, predisposto al vilipendo della bandiera e causa di altri gesti oltraggiosi contro gli Stati Uniti. Ulteriore parallelismo con la realtà, cavalcato dal regista, che rende il ring un regno delle maschere, dove lo spettatore viene stimolato su differenti frequenze. Un estremo gioco delle parti, dove personaggi (gimmick in gergo) e uomini convivono negli stessi spazi mentali. Dove pubblico e privato, realtà e catarsi, rischiano di mischiarsi sistematicamente.
5. La colonna sonora, fra originali e tributi agli anni ottanta.
Il pezzo musicale “The Wrestler” è originale, composto per la pellicola da Bruce Springsteen in persona. The Boss è molto legato a Mickey Rourke e ha scritto il testo del brano ispirandosi direttamente alla vita dell’amico. Il resto delle canzoni provengono quasi interamente dagli anni ottanta: ad esempio la theme song (musica d’ingresso) di The Ram è Sweet Child O’Mine dei Guns N’ Roses. Altri pezzi appartengono a varie band hair metal, come i Cindarella o i FireHouse, esponenti di un genere musicale effimero, da consumo, condannato all’oblio come la carriera del protagonista del film. La colonna sonora è un punto cardine per comprendere lo scollamento di The Ram nei confronti della realtà che sta vivendo. Che non è più quella dei capelli cotonati e delle urla in falsetto.