The Social Network
David Fincher firma la regia di The Social Network, film che narra la vera storia di come Mark Zuckerberg divenne il più giovane miliardario del globo, grazie al padre dei social network, Facebook. Il film è incentrato fra il 2003 ed il 2004, quando un giovanissimo Zuckerberg era studente alla prestigiosa Harvard University, ed ebbe la contestatissima idea che rivoluzionò radicalmente il mondo del web. Fincher, da maestro qual è, tratta la storia come un vero e proprio thriller con una struttura temporale affatto lineare, ma più simile ad un puzzle che si costruisce pian piano, attraverso un “tam tam” fra le domande sibilline poste dagli avvocati e la ricostruzione dei fatti come risposta. La regia-narrativa di Fincher salta dai giorni in cui Zuckerberg (interpretato da un perfetto Jesse Eisenberg) creò la prima versione del sito, ai processi che qualche anno dopo lo videro chiamato come imputato da ex colleghi universitari ed ex amici, fra i quali il suo migliore amico Eduardo Saverin (Andrew Garfield, altra brillante interpretazione) ed i fratelli Winklevoss (Army Hammer e Josh Pence) insieme a Divya Narendra (Max Minghella). In pratica, un processo dettato da ragazzi di famiglie benestanti arricchitisi in maniera spropositata, sfruttando la voglia e l’ingenuità di noi tutti, di rendere pubbliche le nostre informazioni private, cosa che ormai nel 2022 è diventata una tacita legge, non solo su Facebook. Non dimentichiamo la presenza importante di Sean Parker (Justin Timberlake), il fondatore di Napster, il primo contenitore musicale in rete, nato nel 1999, che consentì a Mark Zuckerberg di avere i contatti giusti con gli investitori che fecero di Facebook un colosso mondiale. The Social Network ha un ritmo serrato, una ferrea sceneggiatura a firma di Aaron Sorkin, basata sul libro di Ben Mezrich, The Accidental Billionaires, degli attori diretti stupendamente da Fincher, e delle splendide musiche di Trent Reznor dei Nine Inch Nails ed Atticus Ross. La storia di Facebook così come viene raccontata nel film è alquanto romanzata, secondo il vero protagonista, che viene qui dipinto come una persona con più dita della mano che amici. Di sicuro, Aaron Sorkin è riuscito a riprodurre bene le personalità di tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno contribuito a far nascere Facebook, ma lo ha fatto, per sua stessa ammissione, concedendosi molte libertà al fine di rendere la storia avvincente. Insomma, se lo scopo di Fincher era inquietare gli spettatori, bè, obiettivo raggiunto. Se ci si ferma a riflettere con attenzione, la facilità con cui tutti noi condividiamo informazioni personali riservate su siti privati senza nemmeno provare a tutelarci da eventuali brutte conseguenze è sorprendente, ed è forse per questo che il grande Quentin Tarantino lo considera il miglior film degli ultimi 20 anni.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
The Social Network è un film del 2010 diretto da David Fincher e sceneggiato Aaron Sorkin che racconta la nascita di Facebook. Nell’ottobre del 2003 nell’Università di Harvard, lo studente Mark Zuckerberg (Jesse Eisenberg), dopo essere stato lasciato dalla ragazza Erica Albright (Rooney Mara), ha l’idea di creare un sito per votare la bellezza delle studentesse del college. Durante il corso della notte, Mark scarica foto e nomi di tutte le studentesse e chiede al migliore amico Eduardo Saverin (Andrew Garfield) di fornirgli un algoritmo per la creazione del sito, che in poche ore prende vita, con il nome di “FaceMash.com“. Mark verrà subito punito dall’università per aver violato la privacy delle studentesse ma il sito comincia a spopolare e a creare polemiche all’interno del campus, tanto da essere notato dai gemelli Winklewoss (Armie Hammer), campioni di canottaggio con ambizioni da imprenditori, che chiedono a Zuckerberg di fare affari insieme. Mark comincia così a lavorare per i due fratelli come programmatore per il loro sito internet “Harvard Connection” ma il giovane ha già in mente di creare qualcosa di più ambizioso e parla con il suo migliore amico Eduardo dell’idea di “Thefacebook“, un social network online esclusivo per tutti gli studenti di Harvard dove possano condividere le loro informazioni in modo sicuro. Nella primavera del 2004 il nuovo social network inizia a guadagnare popolarità scatenando la gelosia dei fratelli Winklevoss che denunciano Zuckerberg per aver rubato la loro idea. Quella stessa estate, Mark trasferisce l’attività a Palo Alto, in California, mentre Eduardo resta sulla East Coast per cercare finanziatori per la loro nuova attività. Ma ben presto tra i due amici nasceranno dissidi e scontri che sfoceranno in una dura battaglia legale sulla paternità di Facebook…
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne ben otto candidature ai Premi Oscar del 2011, portandosi a casa tre statuette:
Miglior sceneggiatura non originale a Aaron Sorkin
Miglior colonna sonora originale a Trent Reznor
Miglior montaggio a Kirk Baxter
Le altre nomination furono:
Nomination Miglior film
Nomination Miglior regia a David Fincher
Nomination Miglior attore a Jesse Eisenberg
Nomination Miglior fotografia a Jeff Cronenweth
Nomination Miglior sonoro in presa diretta a Ren Klyce, Mark Weingarten, Michael Semanick, David Parker
Curiosità – fonte: www.moviestruckers.it
1. Shia LaBeouf rinunciò al ruolo da protagonista.
Shia LaBeouf era prima scelta di David Fincher per interpretare Mark Zuckerberg in The Social Network. Jesse Eisenberg entrò nel cast soltanto dopo la rinuncia da parte del protagonista di Transformers. Per il ruolo di Sean Parker, poi assegnato a Justin Timberlake, fu invece preso in considerazione Jonah Hill.
2. Nessuna scena è stata girata ad Harvard.
La prima parte di The Social Network è interamente ambientata nel campus della Harvard University. Nessuna scena, tuttavia, fu realmente girata all’interno del prestigioso college della Ivy League. La policy dell’Università, infatti, non lasciò spazio ad alcun tipo di trattativa con gli autori del film. L’ultima pellicola girata interamente ad Harvard è Love Story (1970), la cui produzione causò ingenti danni all’interno della struttura. Fortunatamente, la troupe guidata da David Fincher ha potuto “ripiegare” su altri college esteticamente simili ad Harvard, tra cui la Johns Hopkins University (Massachusetts).
3. Lo stratagemma di David Fincher.
Per dare un tocco più realistico all’ambientazione del film, Fincher decise di correre un piccolo rischio. In una delle prime scene di The Social Network, Mark Zuckerberg attraversa una piazza: la Harvard Square, posta all’esterno del college e quindi esente dal veto precedentemente imposto alla produzione del film. Per illuminare al meglio la sequenza, però, era necessario accedere ad alcune aree precluse alla troupe. Fincher pensò di servirsi di un piccolo carrello dotato di illuminazione e di farlo guidare da un mimo, che avrebbe finto di eseguire una performance all’interno della zona vietata per non dare troppo nell’occhio. E se lo avessero beccato? “Se la sicurezza lo avesse fermato, lui non avrebbe potuto dire niente, trattandosi di un mimo. Nel tempo che avrebbero impiegato ad accompagnarlo fuori, noi avremmo potuto portarci a casa la ripresa”, ha raccontato Jeff Cronenweth (direttore della fotografia e storico collaboratore del regista) in un’intervista a Variety.
4. Il doppio di Armie Hammer.
In The Social Network, Armie Hammer è accreditato come interprete di entrambi i gemelli Winklevoss. Sul set, Hammer ha vestito – per ovvie ragioni! – i panni di uno solo dei due fratelli. Accanto a lui, infatti, recitava l’attore Josh Pence. Fincher, in fase di post-produzione, si servì di sofisticati effetti speciali per “incollare” il volto di Armie Hammer sul corpo dell’altro interprete. In un’intervista all’Huffington Post, Josh Pence racconta di aver ottenuto il ruolo dopo innumerevoli provini e senza che, in prima battuta, gli venisse comunicata la verità. Quando il regista gli spiegò la natura del suo ruolo all’interno del film, Pence accettò comunque la parte. L’attore venne trattato (anche economicamente) alla stregua degli altri protagonisti del film, pur limitandosi ad interpretare soltanto un “corpo” senza volto.
5. Aaron Sorkin doveva dirigere il film.
In origine, era previsto che Aaron Sorkin fosse il regista del film. In un’intervista rilasciata al The Hollywood Reporter, Fincher racconta che il produttore Scott Rudin gli propose di dirigere The Social Network a pre-produzione già avviata. Nel giro di appena tre giorni e dopo essersi assicurato che Aaron Sorkin fosse d’accordo, David Fincher si trovò a capo del progetto. Il debutto di Aaron Sorkin dietro la macchina da presa sarebbe arrivato nel 2017, con il film Molly’s Game.
6. Il cameo di Aaron Sorkin…
I più attenti avranno sicuramente riconosciuto il cameo di Aaron Sorkin all’interno del film: il dirigente di azienda che accoglie a colloquio Mark Zuckerberg ed Eduardo Saverin per valutare se concedergli dei finanziamenti è interpretato proprio dallo sceneggiatore del film.
7. …e il cameo di Tyler Durden!
In una scena del film, Mark Zuckerberg – impegnato in un test di storia dell’arte per il quale non ha studiato – confessa all’amico Eduardo di aver chiesto aiuto agli utenti del neonato Facebook. Il profilo fake creato ad hoc appartiene ad un “certo” Tyler Durden, il cui nome è chiaramente visibile sullo schermo. Tyler Durden, per i pochi che non lo sapessero, è uno dei personaggi principali di Fight Club, film cult diretto proprio da David Fincher nel 1999.
8. La famosa attrice che studiò ad Harvard.
In una battuta del film, si allude ad una misteriosa star del cinema che avrebbe studiato ad Harvard negli stessi anni in cui hanno luogo i fatti narrati. Ma di chi si tratta? Il riferimento è a Natalie Portman. L’attrice, che frequentò il college tra il 1999 e il 2003, ha effettivamente contribuito alla scrittura del film, fornendo ad Aaron Sorkin importanti informazioni sulla vita all’interno del campus.
9. Il disappunto di Mark Zuckerberg.
Il ritratto di Mark Zuckerberg fatto da David Fincher in The Social Network non è certo edificante. Il fondatore di Facebook ha espresso numerose perplessità sul film, in particolare sulla descrizione delle motivazioni che lo avrebbero spinto a concepire il celeberrimo social network. Zuckerberg, come molti di coloro che ruotano attorno alla Silicon Valley, ha creato per il puro gusto di creare: questo, secondo lui, sarebbe il principale fraintendimento contenuto all’interno del film. Nessun dramma amoroso, insomma: il naufragio della sua relazione con la fidanzata dell’epoca è puramente finzionale.
10. Un possibile sequel del film.
A dieci anni di distanza dall’uscita di The Social Network, la possibilità di girare un sequel del fortunato film non è del tutto esclusa. Aaron Sorkin, come riferisce The Hollywood Reporter, si è detto particolarmente interessato ad approfondire le tematiche contenute nel libro Zucked, scritto nel 2019 da Roger McNamee, uno dei primi investitori della compagnia fondata da Mark Zuckerberg. McNamee, nel porre l’accento sul pericoloso impatto che Facebook può avere sulla tenuta democratica della società, è particolarmente critico nei confronti di Mark Zuckerberg e di Sheryl Sandberg (l’attuale direttrice operativa di Facebook). Aaron Sorkin ha dichiarato tuttavia che scriverebbe la sceneggiatura ad una sola condizione: a dirigere il film dovrà esserci, ancora una volta, David Fincher.