The Others
E’ questo il film che ha ‘donato’ al mondo del cinema un talento straordinario come Alejandro Amenábar. Giovanissimo regista, capace di ipnotizzare il mondo produttivo Hollywoodiano, con The Others è stato capace di porre una pietra miliare sul genere horror spirituale. Molti i premi raccolti sul panorama internazionale e di poco mancata la nomination agli Oscar, apprezzato da critica, specie per l’interpretazione di una straordinaria Nicole Kidman e pubblico che lo ha proiettato fra i film più visti sul grande schermo. Amenábar si è chiaramente ispirato al maestro Alfred Hitchcock, integrando la sua regia con qualità apprezzate di registi e sceneggiatori contemporanei, generando una sinfonia di riferimenti al cinema anni ’50 e ’60 mescolati ad una narrazione fresca ed innovativa. Non è solo effetti speciali e jumpscare, ma un’analisi profonda della psicologia e dei sentimenti dei protagonisti, al punto di impoverire il più possibile elementi familiari e, dunque rassicuranti, con espedienti molto semplici, come l’assoluta necessità di lasciar chiusa la porta da cui si è entrati prima di aprirne un’altra, o l’estremo tentativo di salvaguardare la salute cagionevole dei figli di Grace (Nicole Kidman). Niente turba di più la mente che la sensazione di impotenza dinnanzi alle emozioni: è questa la trovata geniale di Amenábar. L’attesa snervante che sale prima che venga aperta la porta, la chiave sbagliata o che entra a stento nella serratura quando si è presi dal panico, insomma il non avere il controllo di quanto ci è più vicino, è capace di asservire risvolti psicologici legati ad insoddisfazione e solitudine. Tutto questo è stato raccontato da una regia sobria, piena di dettagli e di movimenti fluidi e da una fotografia straordinariamente fuori genere, ma funzionale al racconto al punto da essere indispensabile: luci naturali che attraversano quasi a stento le spesse tende e luci calde provenienti dalle candele, illuminano i contorni degli oggetti e degli interpreti. E poi l’incontro-scontro fra forze contrapposte come quello evidente fra la famiglia e “gli altri” e quelli meno evidenti come luci e tenebre, laddove l’oscurità risulta un rifugio sicuro per i bambini, e fede e realtà. Quest’ultimo dualismo è intimo e personale di Amenábar, in quanto legato al vissuto del regista: dopo essere stato educato, da piccolo, alla dottrina cattolica, si è professato ateo da adulto. Nonostante questo contrastato percorso spirituale intimo e personale, Amenábar non influenza il racconto con la sua visione, anzi, lascia libero lo spettatore di farsi una sua idea su due possibili verità, due differenti modi di percepire la visione della storia. Il film è dunque una critica all’oscurantismo religioso e non alla fede. E’ doveroso comunque, in ultima analisi, muovere una critica alla narrazione della storia, ovvero una prima mezz’ora introduttiva un pò eccessiva così come trovo esagerate alcune interpretazioni secondarie.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
The Others, film del 2001 diretto da Alejandro Amenábar, è ambientato sull’Isola di Jersey, Inghilterra, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Qui, Grace Stewart (Nicole Kidman) vive in attesa del ritorno di suo marito, partito volontariamente per il fronte e dato per disperso. Le preoccupazioni della donna si intensificano nei riguardi della salute dei figli Anne e Nicholas, affetti da una rara malattia che impedisce loro di esporsi direttamente alla luce solare. La routine molto rigida della casa è spezzata dal manifestarsi di misteriosi fenomeni paranormali, in concomitanza dell’arrivo dei tre nuovi domestici, Mrs. Mills, Mr. Tuttle e Lydia. La piccola Anne racconta alla madre di aver fatto strani sogni su un bambino di nome Victor e su una terribile strega. Grace si trova così ad affrontare una minaccia invisibile e decide di correre in cerca di aiuto dal parroco del villaggio. Sulla sua strada, tuttavia, la donna si imbatte nel marito Charles (Cristopher Eccleston), che ormai credeva morto. L’uomo, molto distaccato e in stato confusionale, sembra portarle rancore e abbandona la casa l’indomani, mentre Anne terrorizza la madre assumendo per pochi attimi le sembianze della strega. La bambina si confida con la domestica Mrs Mills che le dà consigli molto criptici sulla madre, ma Grace è certa che i tre domestici siano coinvolti negli strani fenomeni che stanno sconvolgendo la sua famiglia. Proprio quando decide di cacciarli, la donna è profondamente scossa dal ritrovamento di un vecchio album fotografico datato 1891, che raffigura le salme esanimi dei tre domestici. Mentre Anne e Nicholas arrivano a comprendere cosa stia realmente accadendo in casa, Grace deve accettare il passato e arrendersi all’idea che l’apparenza della sua realtà la sta ingannando ormai da troppo tempo.
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.comingsoon.it
Il film ottenne varie candidature:
Nomination Migliore attrice in un film drammatico a Nicole Kidman ai Golden Globe del 2002;
Nomination Migliore attrice protagonista a Nicole Kidman e Nomination Migliore sceneggiatura originale ad Alejandro Amenábar ai BAFTA del 2002;
Nomination Miglior film all’European Film Awards del 2001.
Curiosità – fonte: movieplayer.it
1. Un Goya insolito.
The Others, prima co-produzione statunitense del regista Alejandro Amenábar, è il primo film nella storia dei Goya (gli Oscar spagnoli) a vincere il premio principale (Miglior film) pur essendo recitato completamente in una lingua straniera (inglese).
2. Camei funebri e spettrali.
Il regista Alejandro Amenábar e lo sceneggiatore Mateo Gil (che avevano lavorato insieme nel precedente Apri gli occhi) hanno entrambi un breve cameo in The Others: è possibile osservarli nell’album di fotografie di defunti che la protagonista sfoglia in soffitta. Eduardo Noriega, protagonista del già citato Apri gli occhi, è invece l’apparizione spettrale sopra la spalla della protagonista che poi si dimostra nient’altro che un dipinto.