Rocky Balboa
Rocky Balboa non è un grande film, e non è nemmeno un semplice film, è la storia di un campione leggendario giunto all’ultimo round, è un sentito omaggio che Sylvester Stallone regala allo Stallone italiano ed a tutti noi, ma soprattutto a se stesso. Sly, nel 1976, aveva in mano solo la storia di un pugile trentenne sull’orlo del fallimento e quando si propose alla produzione, pretese che se la sua storia era destinata a diventare un film, lui doveva essere Rocky. Il film costò 1 milione di dollari, ma ne incassò 220 al box office, vincendo 3 statuette (miglior film, regia e montaggio) e per Stallone due nomination come miglior attore e sceneggiatura. Il sesto capitolo della saga è un grande insegnamento per tutti:
…nè io nè tu nessuno può colpire duro come fa la vita. Perciò, andando avanti, non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Rocky Balboa è un film del 2006 scritto, diretto e interpretato da Sylvester Stallone.
Il film è ambientato a Philadelphia e racconta di come è cambiata la vita di Rocky Balboa (Sylvester Stallone) dopo che la moglie Adriana è morta a causa di un tumore. L’ex pugile ha aperto un ristorante, chiamato “Adrian’s”, dove tiene compagnia ai clienti raccontando le sue storie sul pugilato. Così le sue giornate trascorrono tra i racconti dei suoi trionfi sul ring e le visite nostalgiche al cimitero a trovare la sua amata.
A un certo punto in Tv viene proposta una simulazione di un incontro di boxe fra Rocky e Mason “The Line” Dixon, campione del mondo: in questa simulazione Lo Stallone Italiano viene dato per vincente. Dixon, che non è molto amato, poiché nei suoi incontri non c’è spettacolo (spesso terminano al primo round), approfitta della simulazione appena trasmessa e del fatto che Rocky ha dichiarato che tornerebbe a combattere. Così gli agenti del campione in carica contattano il pugile italo-americano per un incontro di esibizione.
Rocky si trova davanti a un dilemma: da una parte desidera tornare sul ring a combattere, nonostante il suo stato di salute, dall’altra parte vorrebbe ascoltare il consiglio del figlio Robert (Milo Ventimiglia) e del cognato Paulie (Burt Young) e continuare a gestire in tranquillità il ristorante di famiglia. In questa situazione, la mancanza della moglie Adriana, che lo ha sempre sostenuto e consigliato, si fa sentire ancora più profondamente.
Rocky ottiene fortunatamente dalla commissione medica il benestare per poter tornare sul ring, e con il suo amico Duke inizia un durissimo percorso di allenamento. Prenderà la decisione giusta?
Cast – fonte: trovacinema.repubblica.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Nessun riconoscimento rilevante.
Curiosità – fonte: tg24.sky.it
1 – Cambio di guardia
In Rocky Balboa per la prima volta dopo più di 25 anni Rocky non è doppiato dal grandissimo Ferruccio Amendola, scomparso nel 2001 e sostituito da Massimo Corvo. Solo nella versione italiana del primo Rocky, Stallone aveva la voce di un altro – sempre fantastico – doppiatore, ovvero Gigi Proietti.
2 – Come non detto, tutto a posto
Nel film non si parla dei danni cerebrali che Rocky avrebbe subito nel quinto capitolo della serie, ritenuti talmente seri da impedirgli di combattere: Sylvester Stallone ha in seguito spiegato che le moderne tecnologie mediche hanno permesso di stabilire che il danno non era così grave come si pensasse.
3 – Standing ovation
Siccome tutti i palazzetti dello sport erano già prenotati per eventi sportivi, Sylvester Stallone si è ingegnato ed è riuscito a filmare alcune scene prima di un evento sportivo pay per view della HBO. Preoccupato che il pubblico potesse fischiare l’intrusione, Sly si è dovuto ricredere: quando è entrato di scena la gente ha cominciato ad applaudire spontaneamente e a gridare “Rocky! Rocky! Rocky!”.
4 – Flashback
Rocky Balboa contiene flashback di tutti i film della serie, tranne che di Rocky V.
5 – Niente Apollo
Nel flashback della storica sfida tra Apollo Creed e Rocky, non compare l’autentico Apollo, ovvero Carl Weathers, che ha negato il permesso di usare la sua immagine nel film, in quanto voleva che Stallone gli desse una parte… nonostante il suo personaggio fosse morto già in Rocky IV! Per questo motivo, le poche immagini di Creed sono state ricreate da una controfigura.
6 – Boxing office
Con Rocky Balboa, Sylvester Stallone è riuscito a piazzare un altro titolo nel novero dei più profittevoli film di pugilato al box office: gli altri sono i primi quattro Rocky e Million Dollar Baby di Clint Eastwood.
7 – Ispirazione
Il film è in parte ispirato al match tra George Foreman e Michael Moorer. Foreman a dieci anni dal suo primo ritiro era tornato a boxare all’età di 38 anni. Tempo dopo, ormai quarantacinquenne, si era trovato a lottare per il titolo mondiale con Moorer, di quasi vent’anni più giovane di lui. Questi era riuscito a mettere Foreman alle corde per buona parte del match, che sembrava avviato a una conclusione scontata. Al decimo round, però, Foreman ha colpito il suo avversario con un pugno a sorpresa che lo ha messo al tappeto, diventando così il più vecchio campione del mondo di pugilato.
8 – Al tappeto
Durante le riprese dell’ultimo combattimento, Stallone è stato veramente messo KO ed è rimasto incosciente per alcuni istanti.
9 – Cambio figlio
Anche se in Rocky V il figlio del pugile era stato interpretato da uno dei figli di Sylvester, ovvero Sage Stallone, in Rocky Balboa è impersonato da Milo Ventimiglia. Sly afferma di avere cambiato idea perché temeva che la gente vedesse nei conflitti tra Rocky e il suo erede un possibile parallelismo nel suo rapporto con il suo decisamente meno famoso figlio (deceduto tra l’altro nel 2012 per arresto cardiaco).
10 – Giuro che smetto!
Sylvester Stallone aveva assicurato che Rocky Balboa sarebbe stato l’ultimo film della serie… ma il sequel/spin-off Creed – Nato per combattere lo ha ovviamente smentito!
Un film che sa come darti la spinta giusta per guardare la vita in faccia!
Sacrosanto!