Piccolo Buddha
Piccolo Buddha (1993), diretto da Bernardo Bertolucci, è un film che esplora temi spirituali e filosofici attraverso una narrazione che unisce due storie distinte, una moderna ed una antica. La pellicola è un mix di dramma, misticismo e ricerca interiore, centrato sull’incontro tra culture occidentali ed orientali. Il film tocca temi profondi come la reincarnazione, la ricerca del significato dell’esistenza ed il percorso spirituale che porta all’illuminazione. La narrazione parallela permette di fare un confronto tra la vita di un giovane principe destinato a diventare il Buddha e quella di un bambino occidentale che viene catapultato in un mondo completamente diverso dal suo. Bernardo Bertolucci, già noto per film come L’Ultimo Imperatore, dimostra anche qui una grande abilità nel mescolare l’estetica cinematografica con la profondità filosofica. Le scene ambientate in Tibet sono visivamente affascinanti, con un uso del colore e della luce che enfatizzano la serenità ed il mistero della cultura buddhista. Tuttavia, l’approccio non è sempre lineare o accessibile, e per alcuni spettatori potrebbe risultare lento o poco coinvolgente, specialmente nella parte narrativa ambientata nel mondo moderno. Keanu Reeves interpreta Siddharta Gautama in una delle sue prime interpretazioni più simboliche. Anche se la sua performance è stata oggetto di critiche per la mancanza di profondità, il film è più focalizzato sulla rappresentazione della storia e del messaggio spirituale che sulle interpretazioni singole. Chris Isaak e Bridget Fonda interpretano i genitori di Jesse, portando un tocco di realismo alla parte ambientata in Occidente. I punti di forza sono quindi racchiusi nella visione visiva e stilistica: Bertolucci sa come trasportare lo spettatore in mondi lontani, con paesaggi mozzafiato ed un’attenzione particolare ai dettagli culturali. Così come i temi universali trattati, ovvero la ricerca del senso della vita, della spiritualità e della connessione tra le culture, sono temi che continuano a risuonare. Di contro, il ritmo lento specie della struttura narrativa parallela, poco fluida ed a tratti pesante, e l’interpretazione di Keanu Reeves, che nonostante il fascino del personaggio, ha ricevuto opinioni miste per la sua performance. In conclusione, Piccolo Buddha è un film ambizioso che riflette l’interesse di Bertolucci per l’Oriente e le filosofie spirituali. Anche se può non essere adatto a tutti i tipi di pubblico per il suo ritmo e la complessità tematica, rappresenta un’opera affascinante per chi è interessato alle questioni filosofiche ed alla ricerca interiore, oltre che per chi apprezza l’estetica visiva di alto livello.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Piccolo Buddha, film diretto da Bernardo Bertolucci, racconta la storia di Jesse Konrad (Alex Wiesendanger), un bambino di Seattle che vive con la madre Lisa (Bridget Fonda) e il padre Dean (Chris Isaak). La vita della famiglia procede tranquillamente, finché un giorno un gruppo di monaci buddhisti si presenta alla loro porta: il Lama Norbu (Ying Roucheng), a capo della delegazione, afferma che Jesse sia la reincarnazione di un illustre monaco del passato e desidera portarlo con sé in Bhutan per fargli scoprire la religione buddista. La notizia sconvolge l’esistenza dei Konrad, i quali tuttavia decidono di permettere ai monaci di passare del tempo con il bambino. Nel frattempo Dean – in piena crisi professionale e personale – decide di accompagnare Jesse nel viaggio, nonostante le perplessità della moglie. Un volta arrivato in Bhutan, il piccolo impara le antiche tradizioni che regolano la vita buddhista e instaura un legame speciale con il Lama Norbu, che gli racconta la leggenda principe Siddhartha (Keanu Reeves), colui che poi sarebbe divenuto l’incarnazione del Buddha.
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Nessun riconoscimento rilevante!
Curiosità – fonte: www.comingsoon.it
1 – Il film si basa sull’omonimo romanzo dello scrittore Gordon McGill.
2 – Lo stesso Dalai Lama presenziò alla prima internazionale della pellicola, che si tenne a Parigi nel 1993.
3 – Si tratta dell’ultimo film della trilogia del regista ispirata all’oriente: le prime due sono L’ultimo imperatore (1987) e Il tè nel deserto (1990).