8½
8½: Un Balletto onirico tra i Frammenti di un Genio
Federico Fellini, con 8½, ci invita a danzare in un intreccio di visioni, ricordi e desideri che si mescolano senza soluzione di continuità. Il film, come una suite jazz, si snoda libero, senza catene narrative, ma con un ritmo incalzante che solo un maestro come Fellini può orchestrare. Marcello Mastroianni, nei panni del regista Guido Anselmi, ci porta in un viaggio, un pellegrinaggio nella mente di un uomo sommerso dalle proprie insicurezze e tormentato dai fantasmi del passato. Mastroianni non recita, ma vive ogni inquadratura come se fosse un riflesso della sua stessa anima; con uno sguardo che è tanto malinconico quanto ironico. Il film è un’esperienza più che una semplice narrazione. Il bianco e nero, lungi dall’essere un limite, diventa un linguaggio poetico, una tela su cui Fellini dipinge le sue visioni oniriche. Le scenografie non sono mai solo luoghi, ma spazi mentali, corridoi dell’inconscio dove ogni dettaglio ha un peso simbolico. E poi c’è la musica di Nino Rota, che non accompagna soltanto le immagini, ma le avvolge, le sublima. Ogni nota è un passo in questa danza visionaria, un soffio che dà vita a scene tanto memorabili quanto enigmatiche. 8½ è, in definitiva, un gioco di specchi dove la realtà si confonde con il sogno, e dove l’arte cinematografica trova una delle sue espressioni più alte e personali. Non è un film da capire, ma da sentire, da lasciar fluire dentro come un fiume di emozioni. Fellini, con questo capolavoro, non ci offre risposte, ma ci invita a danzare con lui nella magia del cinema.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Un uomo sui quarantacinque anni trascorre un periodo di riposo in una stazione climatica di cura. La forzata pausa si risolve in una specie di bilancio generale della sua esistenza: un bilancio fatto di rapporti con personaggi reali, e di fantasticherie, ricordi, sogni, che si inseriscono all’improvviso negli avvenimenti concreti delle sue giornate e delle sue notti. Nei suoi sogni fanno parte i ricordi del padre e della madre, morti, con i quali egli discorre teneramente, come con persone vicine. La paura della vecchiaia e della morte, gli si rivelano attraverso immagini in cui egli vede se stesso morto, mentre intorno, la vita continua senza di lui. E tutto questo non fa che rendere consapevole quello smarrimento che egli si portava dietro da anni e che le cure della esistenza quotidiana e del lavoro avevano in parte mascherato.
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne ben cinque nomination agli Oscar del 1964, vincendo due statuette:
- Migliori costumi per film in bianco e nero a Piero Gherardi
- Miglior film straniero
Le altre nomination furono:
- Nomination Miglior regia a Federico Fellini
- Nomination Miglior sceneggiatura originale a Brunello Rondi, Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli
- Nomination Miglior scenografia per film in bianco e nero a Piero Gherardi
Curiosità – fonte: tg24.sky.it
1. LA TRAMA – Il regista Guido Anselmi (Mastroianni) sta preparando il suo nuovo film e si trova in un centro di cure termali. È in cerca di quiete e ispirazione ma i problemi si accavallano. Oltre al blocco creativo è anche alle prese con una situazione sentimentale contorta tra moglie e amante. In questa crisi esistenziale si inseriscono sogni, ricordi del passato, fantasie amorose. Alla fine deciderà di abbandonare la regia della pellicola.
2. LA GENESI – Dopo l’episodio nella pellicola corale Boccaccio ’70 Fellini aveva iniziato a elaborare il progetto di un nuovo film. Ma si era ritrovato solo con una serie di idee confuse e un blocco creativo. Quando stava per informare i produttori che il film pensato non esisteva, capì che la trama sarebbe stata proprio questa: un regista che vuole fare un film ma non si ricorda più quale.
3. IL TITOLO – L’iniziale confusione creativa di Fellini, che sarà la stessa proiettata sull’alter ego Guido Anselmi nel film, si riflette anche sul titolo. Il provvisorio 8½ alla fine rimase come definitivo. Il significato è semplicemente che fino a quel momento il regista aveva girato 6 pellicole più altri tre “mezzi film” co-diretti insieme ad altri autori. Quindi questo sarebbe stato il suo ottavo film e mezzo.
4. MASTROIANNI – Uno dei ruoli cult della carriera di Marcello Mastroianni è quello di Guido Anselmi. Il protagonista della meta-narrazione, alter ego di Fellini, pare non fosse la prima scelta del regista che inizialmente aveva pensato a Laurence Olivier o Charlie Chaplin. Lo scrittore Alberto Moravia ha descritto il protagonista del film come “ossessionato dall’erotismo, un sadico, un masochista, un auto-mitizzatore, un adultero, un clown, un bugiardo e un imbroglione. Ha paura della vita e vuole tornare nel grembo materno”.
5. IL CAST FEMMINILE – Fellini dovette combattere per avere Sandra Milo perché il marito era contrario al suo ritorno in scena dopo l’esperienza amara nel precedente Vanina Vanini di Rossellini. Claudia Cardinale (la donna ideale di Guido, che in contemporanea stava lavorando in Il Gattopardo), Anouk Aimée (la moglie del protagonista, già presente nel cast de La dolce vita), Rossella Falk, Barbara Steele e Eddra Gale (che interpreta la prostituta Saraghina) ritraggono le varie donne nella vita di Anselmi.
6. IL FINALE – Fellini girò una scena finale come da sceneggiatura in cui Guido è in un vagone ristorante di un treno. Vede tutti i personaggi del suo film che gli sorridono ambiguamente mentre il treno entra in una galleria. Fellini ha poi girato un finale alternativo ambientato attorno all’astronave sulla spiaggia al tramonto. Fu il co-sceneggiatore Tullio Pinelli a suggerire di abbandonare la sequenza del treno con il tema implicito del suicidio. Fellini accettò il consiglio, utilizzando la sequenza alternativa della spiaggia come finale ottimista.
7. LA FOTOGRAFIA – Il film è girato in bianco e nero dal direttore della fotografia Gianni Di Venanzo. Alcune copie distribuite in Italia avevano scene virate in tonalità seppia o azzurro per differenziare le sequenze oniriche e le fantasie del protagonista. Questo per aiutare gli spettatori, soprattutto nei mercati stranieri, a distinguere le scene reali da quelle immaginate. Fellini scelse inoltre di sovra-esporre altre sequenze (come quella della fila alla fonte).
8. COLONNA SONORA E DOPPIAGGIO – La colonna sonora è di Nino Rota che compose varie marce e fanfare circensi una volta terminate le riprese il 14 ottobre 1962. Come con la maggior parte dei film italiani di questo periodo, il sonoro è stato interamente doppiato a posteriori. Seguendo una tecnica cara a Fellini, molte battute del dialogo sono state scritte solo in post produzione, mentre gli attori sul set pronunciavano battute a caso. Il film segna la prima volta che l’attrice Claudia Cardinale è stata autorizzata a doppiare i propri dialoghi.
9. L’USCITA – La sera del 13 febbraio 1963 ci fu l’anteprima mondiale al Cinema Fiamma di Roma alla presenza di tutto il gotha del cinema italiano. Il giorno dopo uscì nelle sale e fu un grande successo di pubblico e critica. Venne poi proiettato in aprile al Festival di Cannes ma fuori concorso. Il 25 giugno ci fu la prima americana al Festival Theatre di New York City alla presenza di Fellini e Mastroianni. Negli States il successo fu tale che una società cercò di ottenere i diritti per produrre in serie l’iconico cappello nero indossato dal protagonista.
10. I PREMI – Nel 1964 il film si presentò agli Oscar con ben 5 candidature: vinse la statuetta per il miglior film straniero (la terza volta di un film di Fellini dopo La strada e Le notti di Cabiria) e quella per i migliori costumi (a Piero Gherardi). Non si aggiudicò invece quelle per la miglior regia, la sceneggiatura originale e la scenografia. Tra gli altri riconoscimenti ha conquistato 7 Nastri d’argento, il Gran Premio al Festival di Mosca e il premio come miglior film straniero ai National Board of Review Award.
11. I RICONOSCIMENTI – Considerato uno dei più grandi film di tutti i tempi, rientra in numerose liste e classifiche. Ad esempio è al 51esimo posto nella classifica di Empire con i 500 migliori film della storia, settimo nella lista della BBC dei 100 migliori film in lingua straniera, 36esimo nella top 100 di Entertainment Weekly. È incluso nella lista dei 100 migliori film di tutti i tempi del Time nel 2005. Ed è al numero 46 tra i “100 migliori film” secondo l’importante rivista francese Cahiers du cinéma.
12. ADATTAMENTI – Nine, musical di Broadway vincitore del Tony nel 1982, è basato sul film, sottolineando l’ossessione di Guido per le donne rendendolo l’unico personaggio maschile. Dopo un remake del 2003 con Antonio Banderas protagonista, ne è stato tratto un film nel 2009, diretto da Rob Marshall e interpretato da Daniel Day-Lewis nei panni di Guido Anselmi al fianco di Nicole Kidman, Marion Cotillard, Judi Dench, Kate Hudson, Penélope Cruz e Sophia Loren.