Nuovo Cinema Paradiso
Giuseppe Tornatore torna al cinema con una celebrazione del cinema stesso: Nuovo Cinema Paradiso è la consacrazione del cinematografo, dispositivo capace di raccontare la storia, i sogni, i sentimenti attraverso immagini in movimento. Vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes e del Premio Oscar al miglior film straniero, Nuovo Cinema Paradiso è e deve essere considerato un romanzo di formazione visiva che attraversa la maturazione del protagonista Salvatore Di Vita, oltre che un manuale narrativo del cinema tout court: un excursus dalle grandi pellicole del secondo Dopoguerra alla concorrenza con il mezzo televisivo. Tornatore racconta la storia di Totò nell’immaginario paesino siciliano di Giancaldo. E sì, è qui che Tornatore mette in scena le sue origini, la sua vita adolescenziale, le sue esperienze di giovane uomo, il suo amore per il mondo della pellicola. Infatti, esattamente come il piccolo Totò, inizia ad apprendere il mestiere del proiezionista nel piccolo cinematografo cittadino, ed immagine dopo immagine, sente l’esigenza di raccontare la sua isola, dapprima con una macchina fotografica, per poi imbracciare una Super 8. Non sbagliano i critici quando affermano che Nuovo Cinema Paradiso è un personalissimo ed intimo omaggio al cinema ed alla Sicilia, un amore unico che lo accompagnerà nei suoi lavori successivi: Da L’uomo delle stelle, dove il cinema è un mezzo che seduce ed affascina i siciliani, a Malena, sogno erotico di un giovane adolescente che immagina di vivere le avventure delle pellicole con la bellissima Maddalena Scordia, per poi arrivare a Baarìa, diretto omaggio alla sua città natale Bagheria, in cui la presenza del cinematografo cittadino la fa da protagonista. Nella meravigliosa pellicola del Paradiso, il regista esalta il cinema per la sua importanza nella cultura dell’uomo ed esprime tutta la sua nostalgia verso i grandi classici che appartengono ormai al passato. Infatti, le vicende vengono inquadrate fra il Secondo Dopoguerra e gli anni Sessanta, sebbene sia un periodo temporalmente estraneo all’autore, confinando la sua malinconia verso un’epoca vissuta in maniera indiretta, ma conosciuta attraverso le pellicole che proiettava al cinematografo bagherese. Ad impersonificare tale nostalgia è Totò, interpretato dal piccolo Salvatore Cascio, che instaura un rapporto di amicizia speciale con il proiezionista Alfredo (un eccellente Philippe Noiret). Una straordinaria colonna sonora firmata dal grande maestro Ennio Morricone e da suo figlio Andrea accompagna la storia di Totò, le scene memorabili, i dialoghi profondi, facendo di questa pellicola il capolavoro di Giuseppe Tornatore.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Nuovo Cinema Paradiso é un film drammatico del 1988 scritto e diretto da Giuseppe Tornatore e racconta la storia di un’amicizia, quella di Totò e Alfredo (Philipe Noiret), un legame cementato dalla comune passione per il cinema. Salvatore de Vita (Jacques Perrin, Salvatore adulto) affermato regista da trent’anni vive a Roma dopo aver lasciato la Sicilia. Apprende dalla madre la notizia della morte di Alfredo: in una notte rivive tutti i suoi ricordi d’infanzia. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale in un piccolo paese siciliano, il cinema è l’unico divertimento. La sala parrocchiale, controllata dall’inflessibile parroco censore, è il crocevia in cui si incontrano i paesani. È qui che l’intraprendente Totò (Salvatore Cascio, Salvatore bambino) si innamora del cinema e stringe amicizia con Alfredo, il proiezionista del Cinema Paradiso che lo inizia ai misteri della macchina da proiezione, insegnandogli minuziosamente tutte le abilità che diventeranno un trampolino di lancio per il giovane nel mondo del cinema. A seguito di un incidente dove Totò riesce a salvare il suo amico, Alfredo rimane cieco. Il suo posto andrà a Totò, diventato espertissimo. Ormai adolescente, si innamora di Elena, ma il rapporto, ostacolato dalla famiglia, si interrompe. Nel frattempo il ragazzo è chiamato al servizio di leva e parte per Roma. Tornato in Sicilia si incontra con Alfredo che gli consiglia di abbandonare per sempre l’amato paesino e inseguire i suoi sogni altrove. Con questo ultimo ricordo, Salvatore torna alla realtà e decide di tornare a Ciancaldo e di prendere parte al funerale di Alfredo. Sarà l’occasione di confrontarsi con il passato e con le persone che hanno interagito con la sua infanzia.
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne una candidatura ai Premi Oscar del 1990, vincendo la statuetta:
Miglior film straniero
Curiosità – fonte: cinema.fanpage.it
1. Il flop iniziale e le scene tagliate.
Quando uscì nel 1988, la pellicola fu un fiasco clamoroso in tutta Italia (tranne che a Messina), tanto che Tornatore fu costretto a tagliare alcune scene per un totale di 26 minuti. Tra queste, venne eliminato l’incontro in cui Totò, tornato in Sicilia dopo una lunga assenza, rivede Elena. Il film ebbe però un grande successo al Festival di Cannes l’anno dopo e conquistò quindi l’Oscar, divenendo un enorme successo.
2. Giancaldo e il Nuovo Cinema Paradiso non esistono.
Giancaldo, il paesino siciliano che fa da sfondo alla vicenda, in realtà non esiste. Le riprese sono state effettuate a Bagheria, che ha dato i natali a Tornatore, e in un’altra decina di località. Giancaldo è in realtà il nome della montagna che sovrasta la stessa Bagheria (chiamata Baaria nel dialetto locale, come l’omonimo film che lo stesso Tornatore girerà nel 2009). Anche l’edificio del cinema non esiste: è stato interamente ricostruito e collocato nella piazza, per poi essere smontato al termine delle riprese. Gli interni sono invece stati ricostruiti nella chiesa di Maria Santissima del Carmelo a Palazzo Adriano.
3. Che fine hanno fatto i membri del cast.
Il piccolo protagonista Salvatore Cascio, interprete di Salvatore “Totò” da bambino, era un personaggio televisivo lanciato al Maurizio Costanzo Show. Grazie al film ha vinto un BAFTA come miglior attore non protagonista. Dopo una manciata di pellicole girate nei dieci anni successivi, si è ritirato dal cinema, per tornare nello sfortunato “Padre Speranza” di Ruggero Deodato (2005) e nel documentario “Protagonisti per sempre” (2014). Philippe Noiret (Alfredo, personaggio ispirato al puparo siracusano Alfredo Vaccaro), uno dei più grandi attori francesi di sempre, è morto nel 2006 dopo aver regalato una carriera lunghissima ed eclettica, con diverse incursioni nel cinema italiano (vedi la saga di “Amici Miei“). Agnese Nano (Elena), allora quasi esordiente, ha raggiunto la popolarità negli anni 90 grazie alle fiction “Edera” e “Incantesimo“. Ha recitato anche in “Il mio miglior nemico” di Carlo Verdone e “Miracolo a Sant’Anna” di Spike Lee.
4. La scena finale dei baci tagliati.
La scena più indimenticabile del film è sicuramente il finale, in cui un Totò ormai adulto (interpretato da Jacques Perrin) visiona una bobina che gli ha lasciato l’amico Alfredo come ultimo dono, contenente le scene tagliate dei baci di diversi film. Pare che l’idea sia stata suggerita al regista dal compaesano Filippo Lomedico, che possedeva una collezione di fotogrammi dei più celebri baci cinematografici. La scena è stata omaggiata nell’episodio “Rubare la prima base” della ventunesima stagione de “I Simpson“. I film riconoscibili nella sequenza e nel resto del film sono: L’angelo azzurro, La febbre dell’oro, Furia, Biancaneve e i sette nani, Via col vento, Casablanca, In nome della legge, Lo sceicco bianco, Sette spose per sette fratelli, Charlot e Fatty boxeurs, Addio alle armi, Verso la vita, La leggenda di Robin Hood, Ombre rosse, Il dottor Jekyll e Mr. Hyde, La cena delle beffe, La vita è meravigliosa, La terra trema, I pompieri di Viggiù, Riso amaro, Catene, Anna, Bellissima, I vitelloni, Senso, Mambo, L’oro di Napoli, E Dio creò la donna, Il grido, Ulisse, Europa ’51, Poveri ma belli, Umberto D., Vacanze Romane, Lo sceicco, La bella e la bestia, Nel paese delle meraviglie, Il grande tormento, I dimenticati, Il cammino della speranza, La signora del venerdì, Il mio corpo ti scalderà.
5. Il cameo di Tornatore.
Giuseppe Tornatore si ritaglia un cameo nel finale del film. È lui il proiezionista cui Totò affida la bobina con i baci censurati lasciatagli in eredità da Alfredo. Per quel ruolo, Tornatore voleva in realtà il grande Federico Fellini, ma il regista riminese rifiutò.