Novecento

Novecento

1976 ‧ Drammatico/Epico ‧ 5h 17m

Verdi è morto!” è la frase urlata nella prima scena di Novecento, utilizzata dal maestro Bertolucci per contestualizzare la storia che si accinge a raccontare. Il 27 gennaio del 1901 morì il maestro Giuseppe Verdi ed in quella stessa data, la Bassa Padana, vide nascere a pochi metri di distanza, i due protagonisti della storia di Novecento, Alfredo ed Olmo. Due anime che rimarranno unite nelle vicissitudini storiche, private e politiche che caratterizzano quel preciso contesto storico di inizio secolo. Il ‘900 è ricordato come il secolo dei grandi cambiamenti, il secolo della rinascita, il secolo dei decenni bui del Fascismo e della Grande Guerra, il secolo delle grandi alleanze, o sudditanze per alcuni. Tutto questo viene narrato attraverso le vite di Alfredo Berlinghieri (Robert De Niro) ed Olmo Dalcò (Gérard Depardieu) nel cosiddetto lungometraggio-monstrum del 1976 a firma del grande maestro Bernardo Bertolucci. Un capolavoro senza alcun freno, dal cast internazionale e pieno di simbologie, come per i personaggi: Olmo, come l’albero che si radica nella terra e dalla terra non si sposta; Anita (Stefania Sandrelli), a ricordare la moglie di Garibaldi è la donna da Olmo amata e morta per dare alla luce la loro bambina; Ada (Dominique Sanda) e Alfredo, a rappresentare rispettivamente l’aristocrazia e la borghesia; Attila (Donald Sutherland), il demonio fascista il cui nome evoca il condottiero invasore, che richiama l’assoluta volontà di combattere l’autorità in tutte le sue manifestazioni repressive e obsolescenti. E’ dunque un cinema, quello di Bertolucci, che persegue generosamente tutti i modelli letterari possibili: quello del romanzo popolare, caratterizzato dai suoi personaggi e da molteplici intrecci, da vicende delittuose ed amori leciti e non; quello del saggio filosofico, con una precisa ideologia che ragiona sulla storia mentre la illustra concretamente; quello della poesia, sia dal punto di vista narrativo che lirico, che vede servi e padroni in lotta ed il conseguente ed intimo dolore proprio dell’esistenza e dell’appartenenza al contesto sociale. Novecento è il legame con la terra, inteso come origine e fine. Ed in questo frangente ne racconta la violenza dell’universo umano, la giovinezza e la vecchiaia, la morte naturale e quella innaturale, la nascita di un amore e lo spegnersi di un altro, guardando così allo stare al mondo con un mero fenomeno biologico.
Realizzato nel 1974-75 in Italia, con un cast internazionale ricchissimo e forse mai più replicato in una produzione cinematografica nazionale, il progetto di Novecento si situa nell’ambito della filmografia bertolucciana a ridosso del successo internazionale di Ultimo tango a Parigi, ovvero in una fase della carriera artistica in cui il regista italiano ottiene carta bianca e la massima indipendenza economica e produttiva possibile. Il risultato è un film ancora oggi centrale nella storia del cinema italiano, diviso in due atti per un totale di cinque ore e mezza, dal notevole successo commerciale in Italia ma accompagnato da grandi polemiche post-produttive nella versione americana, ridotta a quattro ore.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Novecento, film in due atti diretto da Bernardo Bertolucci, è un dramma ambientato nella regione Emilia durante i conflitti avvenuti nella prima metà del ventesimo secolo in Italia. Nati entrambi nel giorno della morte di Giuseppe Verdi in un paesino della Bassa Emiliana, Alfredo Berlinghieri (Robert De Niro) e Olmo Dalcò (Gérard Depardieu) sono amici, nonostante le grandi differenze sociali: il primo è l’erede di una ricca famiglia terriera, mentre il secondo è figlio di una contadina e di padre ignoto.
Crescendo, Alfredo impara a disprezzare le falsità che serpeggiano nella sua famiglia borghese, avvicinandosi sempre più ad Olmo, cresciuto in mezzo agli ideali del socialismo proletario. Arriva la Prima guerra mondiale e Olmo, ormai adulto, è costretto ad arruolarsi nell’esercito, mentre Alfredo rimane a casa per amministrare i beni terrieri.
Passa un anno e quando il soldato ritorna dal fronte trova la situazione nel suo paese molto cambiata: ora a dirigere i lavori dei contadini non c’è più suo nonno Leo, ma il sadico fascista Attila Mellanchini (Donald Sutherland). Alfredo fa ben poco per impedire i maltrattamenti e le angherie perpetrati dal nuovo capo sui paesani, causando lo sdegno e l’allontanamento di Olmo. I due amici dell’infanzia finiscono infatti per trovarsi nelle fazioni opposte – da una parte il fascismo, dall’altra il comunismo – mentre un’altra guerra si staglia all’orizzonte…


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.comingsoon.it

Novecento ottenne una sola candidatura ai Nastri d’Argento del 1977:

Nomination Migliore attrice non protagonista a Alida Valli, Laura Betti


Curiosità – fonte: www.comingsoon.it

1. La pellicola fu presentata fuori concorso al Festival di Cannes nel 1976.

2. Il quadro mostrato all’inizio del film è Il quarto stato del pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo.

3. La versione integrale del film – della durata di sei ore e dieci minuti – fu distribuita nelle sale cinematografiche in due parti: Novecento Atto I e Novecento Atto II.


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