Le Iene

Le Iene – Cani da rapina

1992 ‧ Giallo‧ 1h 40m

Il Sundance Film Festival, nella sua edizione del 1992, annunciò al mondo lo straordinario talento dell’autore e regista Quentin Tarantino, con la proiezione della sua opera prima “Le Iene“, un film che è stato capace di rivoluzionare il cinema degli ultimi decenni. Infatti, non è solo il folgorante esordio di una memorabile carriera, ma anche un vero trattato del suo modo di fare cinema: il gusto per la violenza, un umorismo cinico e macabro, scurrili dialoghi geniali, maniacale cura del dettaglio e soprattutto la straordinaria capacità di rielaborare e contestualizzare pellicole del passato, pellicole ormai relegate nel dimenticatoio anche degli addetti ai lavori o addirittura dimenticate perchè classificate come B-movies, ma non per Tarantino, che conosce ogni sequenza di ogni immagine impressa su celluloide dai tempi dei fratelli Lumière. Il suo amore per il “citazionismo” è presente anche nel titolo originale Reservoir Dogs, fusione della sua personale storpiatura di Au revoir, les enfants di Louis Malle e del ‘dogs’ di Straw Dogs di Sam Peckinpah. Le Iene ha un soggetto semplice e già molto noto al mondo del cinema, ovvero la reunion di un gruppo di malavitosi per tentare una rapina che sfocerà in fallimento, e darà vita a malumori e dissidi. Ma questa apparente semplicità affascinò Harvey Keitel al punto da produrre la pellicola oltre che interpretare uno dei personaggi, al fianco di talentuosi attori come Tim Roth, Steve Buscemi, Michael Madsen, Chris Penn, Edward Bunker, Lawrence Tierney e lo stesso Quentin Tarantino. Gli ingredienti classici ci sono tutti, come un prologo che introduce il boss e presenta i criminali ingaggiati per il colpo, ognuno chiamato con lo pseudonimo di un colore, in modo da preservare le vere identità. E’ qui che Tarantino fa la storia, è qui che scolpisce nella storia del cinema due dialoghi surreali che presentano i personaggi: la personale e decisamente spinta interpretazione di Mr. Brown (Quentin Tarantino) della canzone di Madonna, Like a Virgin, e la riluttanza di Mr. Pink (Steve Buscemi) a lasciare la mancia alle cameriere. Senza particolari tecniche registiche, ma solo con l’utilizzo di una sceneggiatura genialmente costruita, Tarantino riesce a delineare in pochi minuti caratteri e personalità dei personaggi. Dimostra agli addetti ai lavori la sua straordinaria capacità di saper creare il cinema da dentro il cinema stesso, senza alcuna barriera fra pubblico e personaggi, accendendo così la curiosità dello spettatore. E quando sembra essere chiara la trama tessuta, vira di colpo verso un altro genere, un genere violento ed intriso di sangue: ci presenta Mr. Orange (Tim Roth) copiosamente sanguinante a causa di una pallottola subita durante il colpo. Ed ancora il suo citazionismo verso uno dei suoi più amati maestri del cinema, Sergio Leone ed il suo C’era una volta in America, film che Tarantino ama, film che Tarantino definisce un capolavoro della settima arte: da esso acquisisce la tecnica dei salti temporali, futuri e passati, senza avere una cronologia ben definita, ma solo all’apparenza. Infatti, utilizza questo virtuosismo per sviscerare ogni risvolto dei personaggi e rendere dinamica la storia. L’atmosfera diventa sempre più malsana quando si inizia a pensare che fra i membri del gruppo si nasconda una talpa, responsabile della soffiata alla polizia e del conseguente fallimento della rapina. Questa diffidenza diviene il nuovo motore dell’azione e causa di follia e violenza. E’ qui che Tarantino frantuma il genere dall’interno, privandolo di ogni sfumatura romantica o eroica, rendendo l’inevitabile scontro brutale, cinico e realistico. Ora sono l’uno contro l’altro, uniti solo dalla mancanza di principi morali e dal desiderio di una teatrale e gratuita violenza che culmina in un’ultima efferatezza che va a chiudere il cerchio narrativo della pellicola, lasciando appagato lo spettatore in un paradossale senso di vuoto.
Le Iene ci lascia dei veri e propri angoli di cinema gourmet, come la scena cult del triello, tratta dal cinema di Leone, Il buono, il brutto, il cattivo e City on Fire, pellicola poco conosciuta nel nostro Paese la cui regia è a firma di Ringo Lam, o la celeberrima sequenza del taglio dell’orecchio eseguita da Mr. Blonde (Michael Madsen) in cui c’è tutta la personale filosofia di Tarantino in quanto a violenza, ovvero una realistica crudeltà condotta con molta ironia, necessaria ad esorcizzare questo terribile ed inevitabile cancro della società in cui viviamo.
Il pacchetto confezionato da Tarantino, al suo esordio e con un risicato budget, è risultato essere quindi un dono accademico per molti registi suoi contemporanei: un sapiente utilizzo di azzeccati primi piani, valorizzati maggiormente in fase di montaggio a firma di Sally Menke, che ne ha aggiunto ritmo e profondità al racconto, ha permesso di tirare fuori il meglio dai suoi interpreti. Così come la maestria nell’utilizzo di brani pop anni ’70 come colonna sonora, capaci di smorzare i momenti più tesi, dando energia e vitalità all’intera storia.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Le Iene, è un film del 1992 scritto e diretto da Quentin Tarantino. La storia è ambientata a Los Angeles dove Joe Cabot (Lawrence Tierney) boss mafioso, insieme al figlio Eddie il bello” (Chris Penn) assume sei rapinatori, conosciuti “nell’ambiente” per la loro scaltrezza e determinazione.
Ognuno di loro è estraneo all‘altro, ha l’obbligo di non parlare di sé stesso e mantenere un distacco ben preciso, chiamandosi per nome con un colore: Larry, vecchio amico di Joe è Mr White (Harvey Keitel), professionista del crimine; Vic, fedelissimo alla famiglia Cabot, è Mr Blonde (Michael Madsen), sa bene come uccidere; Nussy, il polemico è Mr Pink (Steve Buscemi), inquietante paranoico; l’estroso Denny è Mr Brown (Quentin Tarantino); Roy, il silenzioso, è Mr Blue (Edward Bunker); Freddy è Mr Orange (Tim Roth). La banda, Le Iene, è completa, pronta ad organizzare nei minimi dettagli un colpo grosso ai danni di un importatore di diamanti.
Tutto è calcolato, l’entità della refurtiva, i rischi, ognuno ha il suo compito, Joe ha perfino stabilito un luogo strategico dove rincontrarsi: un vecchio deposito, un capannone in disuso. Nessun dubbio sulla riuscita del colpo. Ma qualcosa non funziona.
All’inizio della rapina la polizia irrompe cogliendo di sorpresa Le Iene armate pesantemente e in procinto di rubare i diamanti. Forse una soffiata, una trappola dove inevitabilmente si scatena l’inferno. Con una fuga concitata, ciò che rimane dei Cani da Rapina corre ai ripari nel capannone che sarà teatro di sconcertanti scenari.
Sangue, torture, dubbi, menzogne, sapientemente mixati con flashback ci porteranno verso un finale sorprendente.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: it.wikipedia.org

Il film valse il premio come Miglior attore non protagonista a Steve Buscemi nell’Independent Spirit Awards del 1993.


Curiosità – fonte: www.moviestruckers.it

1. La presenza di Harvey Keitel e il budget maggiore.
Le Iene è un film a budget ridotto ma in origine Quentin Tarantino lo avrebbe portato a termine con un budget ancora più basso. Il suo piano iniziale era di girarlo su pellicola in bianco e nero 35 mm per soli $30.000. Tuttavia, il produttore Lawrence Bender consegnò la sceneggiatura al suo insegnante di recitazione, che la diede a sua moglie, che la fece arrivare ad Harvey Keitel, a cui piacque così tanto che è finito per rientrare nel cast nel ruolo di Mr. White e co-produrlo. Con Keitel in un ruolo così importante, il film è stato in grado di garantire un budget di $1,5 milioni in pochissimo tempo, consentendo quindi un valore di produzione molto più elevato.

2. Gli abiti di scena erano di proprietà degli stessi attori.
Dato che il budget del film era molto basso, la maggior parte degli attori ha usato i propri abiti come guardaroba. Il pezzo più famoso “della collezione” è la giacca della tuta di Eddie “il Bello” Cabot che apparteneva a Chris Penn. I completi neri dei personaggi, che ora sono probabilmente la parte più iconica del film, sono stati forniti gratuitamente dalla costume designer perché grande fan dei gangster movie americani.

3. Il comportamento di Lawrence Tierney sul set.
Lawrence TierneyJoe Cabot nel film – è uno degli attori più famosi di Hollywood, ma una serie ricorrente di aneddoti sul set che lo coinvolgono riguarda la sua follia. Pochi giorni dopo aver preso parte al set de Le Iene, ebbe una discussione accesa con Tarantino e si è fatto licenziare, anche se il regista alla fine cedette e lo invitò a tornare. Si vocifera che non avesse una memoria di ferro per le sue battute e che spesso si presentasse ubriaco sul set.

4. Mr. Blue è stato interpretato da un vero ex-criminale.
Nel film Mr. Blue è interpretato da Edward Bunker, un ex criminale che era solito rapinare banche prima di diventare attore. Tuttavia, Bunker ha trovato la sceneggiatura non realistica: sosteneva che non avrebbe mai fatto un lavoro con un gruppo di ragazzi che non conosceva, poiché non avrebbe saputo se poteva fidarsi di loro. E non avrebbe mai fatto colazione con loro pubblicamente perché i testimoni li avrebbero sicuramente ricordati. C’è da dire che la scena della colazione è stata scritta solo per dare qualche battuta a Bunker che fino a quel momento non ne aveva.

5. Il magazzino era in realtà un vecchio obitorio.
Molte scene de Le Iene sono ambientate in un magazzino. A voler essere più precisi, il magazzino era in realtà un vecchio obitorio abbandonato. Molti spettatori penseranno che Michael Madsen si appoggia su una cassa quando Mr. Blonde entra per la prima volta nel magazzino, ma in realtà l’appoggio è un vecchio carro funebre dimenticato nell’edificio.

6. Tony Scott era in lizza per dirigere il film.
Secondo una featurette contenuta nell’edizione home video di True Romance (Una vita al massimo), scritto da Quentin Tarantino e diretto da Tony Scott, quest’ultimo ha letto due dei primi script di TarantinoTrue Romance e Le Iene – e voleva dirigere proprio Le Iene. Tuttavia, Tarantino gli diede carta bianca per la regia di True Romance ma non per quella di Le Iene, poiché era determinato a dirigerlo da solo.

7. Alcuni investitori avanzarono richieste insolite.
Quando Tarantino e il suo produttore Lawrence Bender fecero il giro di Hollywood in cerca di investitori per finanziare il film, ne incontrarono due dalle richieste davvero insolite. Uno si offrì di dar loro $500.000 a condizione che la sua ragazza potesse interpretare Mr. Blonde (richiesta che Tarantino e Bender considerarono davvero). L’altro offrì loro $1,6 milioni – più di quanto sarebbe stato il budget finale del film –, ma solo se avessero cambiato il finale: tutti coloro che erano morti nel film si sarebbero dovuti rivelare vivi.

8. Tarantino e il budget dedicato alla musica.
Quentin Tarantino ha rivelato in una recente intervista di aver speso l’intero budget della colonna sonora di Le Iene per assicurarsi la canzone “Stuck in the Middle with You” di Stealers Wheel. Sapeva che era la traccia perfetta da usare per la scena delle torture con protagonista Mr. Blonde e non gli importò quale fosse il prezzo da pagare.

9. Steve Buscemi ha “rubato” la parte a Tarantino.
Sappiamo tutti che Quentin Tarantino ha l’abitudine di ritagliarsi una parte nei suoi film – a volte in un ruolo minore, come per la voce della segreteria telefonica in Jackie Brown, altre volte in un ruolo più ampio, come nel monologo di Jimmi Dimmick in Pulp Fiction – e il suo debutto alla regia non è stato diverso. Tarantino scrisse il personaggio di Mr. Pink pensando a se stesso, anche se il regista voleva che ad interpretarlo fosse Steve Buscemi. Tarantino disse a Buscemi che l’unico modo in cui poteva prendergli la parte sarebbe stato fare un provino davvero fantastico. Buscemi si rivelò all’altezza del compito e Tarantino finì per concedergli il ruolo e interpretare Mr. Brown.

10. Il titolo “preso in prestito”.
Tutti sanno che Quentin Tarantino lavorava in un negozio di noleggio video chiamato Video Archives, da allora divenuto leggendario. Questo ha fatto sì che molti aspiranti cineasti sviluppassero idee romantiche su come lavorare in un negozio di video, far incetta di film e diventare, conseguentemente, una divinità del cinema. Tarantino era solito raccomandare film stranieri ai clienti e una volta consigliò Au Revoir les Enfants di Louis Malle ad un cliente, che gli rispose: «Non voglio vedere nessun cane da cisterna!» (traduzione letterale dell’espressione Reservoir Dogs, titolo originale del film, NdR). Ci sono molte teorie su cosa significhi il titolo del film ma, a quanto pare, in realtà non significa nulla: è solo una frase che Tarantino ha ascoltato e apprezzato. E con molta probabilità questa storia non è nemmeno vera…


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