Il Grande Dittatore

Il grande dittatore

1940 ‧ Commedia/Guerra ‧ 2h 6m

Sogna mai ad occhi aperti? Io sì!

Tutti sognano, non solo Hanna (Paulette Goddard). Lo fa il barbiere ebreo, il dittatore, ma soprattutto lo fa il regista di questa straordinaria pellicola, Il grande dittatore. Charlie Chaplin dà forma a questo sogno rappresentando il ‘grande sonno’ europeo, ovvero il periodo di messa al bando della libertà e dei diritti umani, anche se nel 1949, l’abominio nazista non era ancora palese. E’ proprio attraverso il sogno del dittatore tomanico che Chaplin chiede di parlare: parla di schiavitù e libertà, di disperazione e di speranza e lo fa con tutta la sua saggezza di quasi trent’anni di comicità, sfruttando il suo personaggio simbolo, il sognatore per eccellenza, Charlot. Infatti egli è come al solito estraneo al suo tempo, un tempo dal quale è impossibile sottrarsi e dal quale prescindere solo attraverso un’amnesia, in cui rifugiare tutte le giustificazioni necessarie. Inevitabile la ‘scomparsa’ del personaggio di Charlot dal momento in cui inizia il suo accorato appello. Chaplin non poteva che onorare l’uscita di scena del suo personaggio simbolo in grande stile, davanti a milioni di spettatori, attraverso un parallelismo ardito e memorabile: Chaplin-Charlot e Hitler-Hynkel, che camminano su un sentiero fatto di trovate geniali e sempre divertenti. L’enorme proiettile che gira su se stesso è una dichiarazione d’intenti, cui seguono giochi di citazioni storpiate e gag in vecchio stile, con la divisa di Herring (Billy Gilbert) privata delle medaglie e dei bottoni o intermezzi assurdi quali i test delle invenzioni. L’apice della comicità viene raggiunto con la visita del dittatore di Batalia, Bonito Napoloni (Jack Oakie), che ne subisce di tutti i colori prima di essere alienato su consiglio del ministro della propaganda Garbitsch (Billy Gilbert). Ma Il grande dittatore non è solo risate, è profondo significato sia a livello di immagini che di essenza. Su tutte Hynkel che danza sulle note di Wagner, mentre gioca con la Terra, rappresentata da un pallone. Chaplin ancora una volta ha dato dimostrazione della sua enorme abilità a costruire le immagini, il gioco, l’allusione, la musica, e dove queste non risultino sufficienti, stavolta arriva la ‘parola’!

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Il grande dittatore è un film del 1940 scritto, diretto, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin. Durante la Prima Guerra Mondiale un barbiere ebreo (Charlie Chaplin), militare nell’esercito della Tomania come addetto al funzionamento dell’artiglieria pesante di terra, riesce eroicamente a salvare la vita del pilota Schultz (Reginald Gardiner), che nonostante sia rimasto ferito riesce a farlo salire a bordo di un aereo militare e a decollare con lui. Durante il volo si capovolgono e precipitano schiantandosi in un terreno di campagna. L’incidente provoca al barbiere una perdita di memoria che lo costringe in un ospedale militare per molti anni. Un giorno, senza l’approvazione dei medici, l’uomo abbandona la clinica e ritorna alla sua bottega nel ghetto ebreo, ignorando però il cambiamento avvenuto dopo una rivolta in Tomania, che ha portato al potere il dittatore Adenoid Hynkel (Charlie Chaplin), con la conseguente privazione della libertà degli abitanti.
Giunto alla sua bottega, convinto che siano trascorse solo poche settimane anziché anni, l’uomo si sorprende quando dei militari, intenti a imbrattare i vetri del suo negozio, lo aggrediscono. Reagisce al sopruso suscitando le simpatie di Hannah (Paulette Goddard), una bella ragazza del ghetto, insofferente alle angherie e alle miserabili condizioni di vita a cui è costretta a vivere da tempo. La reazione del barbiere ai militari prevederebbe l’impiccagione, ma interviene a suo favore il comandante Schultz, il quale riconosce nell’uomo il soldato che tanti anni prima gli aveva salvato la vita. Per il ghetto arriva una temporanea pace quando Hynkel decide di rivolgersi a un banchiere ebreo per ottenere finanziamenti per aggredire militarmente l’Ostria, una nazione limitrofa. Intanto Schultz si rifiuta di portare avanti l’invasione e così finisce confinato in un campo di concentramento, dal quale però riesce a fuggire per poi nascondersi nel ghetto. Nasce allora una cospirazione per eliminare il dittatore Hynkel da parte di Schultz e il barbiere insieme agli altri ebrei, ma purtroppo senza raggiungere l’obiettivo. Il comandante e il barbiere vengono quindi imprigionati, ma un fortuito scambio di persona stravolgerà le sorti dell’imminente invasione bellica contro l’Ostria…


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer

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Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne ben cinque candidature ai Premi Oscar del 1941:

Nomination Miglior film
Nomination Miglior attore a Charles Chaplin
Nomination Miglior attore non protagonista a Jack Oakie
Nomination Miglior sceneggiatura originale a Charles Chaplin
Nomination Miglior colonna sonora originale a Meredith Willson


Curiosità – fonte: popcorntv.it

1 – Il regista accettò l’invito a eseguire il discorso culminante del film alla radio nazionale. Nella pellicola, il regista sbatte le palpebre meno di dieci volte durante l’intero discorso finale, che dura più di cinque minuti.

2 – Charlie Chaplin ha avuto l’idea quando un amico, Alexander Korda, ha notato che il suo personaggio sullo schermo e Adolf Hitler sembravano in qualche modo simili.

3Chaplin, in seguito, apprese che erano nati entrambi a una settimana di distanza e avevano più o meno la stessa altezza e peso ed entrambi hanno lottato nella povertà, fino a raggiungere un grande successo nei rispettivi campi. Quando Chaplin venne a conoscenza delle politiche di Hitler di oppressione razziale e aggressione nazionalista, usò le loro somiglianze come ispirazione per attaccare Hitler mediante la pellicola.

4 – Il cineasta, originariamente, intendeva chiamare il film The Dictator, ma ricevette un avviso dalla Paramount Pictures che, qualora avesse scelto questo titolo, gli avrebbero addebitato 25.000 dollari: possedeva, infatti, i diritti di un romanzo non correlato di Richard Harding Davis. Chaplin accettò le imposizioni della Paramount Pictures e inserì Great nel titolo.

5 – Il regista disse che indossare il costume di Hynkel lo ha fatto sentire più aggressivo e quelli a lui vicini ricordano che era più difficile lavorare con lui nei giorni in cui stava girando nei panni del personaggio.

6Charles Chaplin trascorse un pò di tempo a tentare di simulare il suono del motore di un aereo con vari metodi: alla fine, uno dei suoi tecnici del suono si recò semplicemente in aeroporto per registrare suoni appropriati.

7 – Il cineasta ha scritto l’intera sceneggiatura sotto forma di copione, ad eccezione del falso tedesco, che è stato improvvisato. Inoltre, ha anche sceneggiato ogni movimento nella sequenza della danza del globo.

8Douglas Fairbanks visitò il set del film nel 1939 e rise quasi in modo incontrollabile della scena che veniva riprodotta. Salutò Charles Chaplin e se ne andò. Morì dopo una settimana e fu l’ultima volta che Chaplin lo vide.

9 – Secondo i documentari sulla realizzazione del film, Charles Chaplin iniziò a sentirsi più a disagio nel prendere in giro Adolf Hitler, tanto più sentiva parlare delle azioni di Hitler in Europa. Alla fine, l’invasione della Francia ispirò Chaplin a cambiare la fine del suo film per includere il suo famoso discorso.

10 – Secondo il suo biografo David Robinson, Charles Chaplin disprezzava le sceneggiature e si rifiutava di attenersi alla loro guida, con conseguenti interruzioni di continuità in questo film.

11 – Sebbene questo film sia stato bandito in tutti i paesi occupati dai nazisti, è stato proiettato una volta al pubblico tedesco. Nei Balcani occupati, i membri di un gruppo di resistenza cambiarono la programmazione in un cinema militare e sostituirono un’opera comica con una copia di questo film, che avevano contrabbandato dalla Grecia. Alcuni soldati lasciarono il cinema, altri spararono colpi contro lo schermo.

12 – Agli Academy Awards del 1940, il film ottenne cinque nomination. Non è riuscito a vincerne nemmeno una e Charlie Chaplin rimase molto deluso.

13 – Esistono filmati dietro le quinte a colori, incluso l’unico filmato di un finale interrotto, in cui i soldati irrompono in una danza popolare.

14 – Durante le riprese, il rapporto di Charles Chaplin con Paulette Goddard iniziò a deteriorarsi, ma entrambi hanno cercato molto duramente di salvarlo. Nel 1942, Chaplin la presentò con orgoglio come “mia moglie” a un fidanzamento di New York, ma nel giro di pochi mesi divorziarono amichevolmente ed il notoriamente schizzinoso Chaplin accettò un generoso accordo di divorzio.

15 – Durante il discorso di Hynkel, sono state usate diverse parole tedesche riconoscibili. Le più popolari sono Wienerschnitzel (una cotoletta di vitello impanata in stile viennese) e Crauti (una specie di cavolo). Annoveriamo, poi, Leberwurst e Blitzkrieg. Sebbene alcune altre espressioni assomiglino vagamente a parole in tedesco, il discorso è, in realtà, senza senso.


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