Il codice da Vinci
Trasposizione del best-seller di Dan Brown, discusso romanzo fanta-religioso che ha portato all’attenzione del grande pubblico alcune fonti alternative del Nuovo Testamento ed il potenziale inganno ad opera dell’imperatore romano Costantino il Grande, che vedeva nella religione cristiana, un potente strumento di governo e un ottimo mezzo per consolidare il proprio potere. Secondo l’autore fu proprio Costantino a far diventare divina la figura di Gesù, manovrando le decisioni prese nel Concilio di Nicea, ed imponendolo Dio a tutti i cristiani, che fino a quel momento lo consideravano solo un “semplice uomo”. Così facendo, riuscì a celare la discendenza di Maddalena per permettere alla Chiesa di governare in nome del ‘sang rèal’. Nei secoli a venire, il valore del femminino sacro è stato dunque rovesciato come la coppa che lo simboleggia, e questo rende affascinante il racconto, offrendo al pubblico il più grande insabbiamento della Storia, a firma del culto religioso più importante dell’intero pianeta. Ma se il libro ha mostrato carente l’aspetto thriller della storia, il film è invece riuscito a colmarlo con espedienti e colpi di scena, anche grazie al disegno pluridimensionale dei personaggi, alla credibilità degli interpreti, e soprattutto al pathos suscitato dal commento sonoro grave nato dal genio di Hans Zimmer, che introduce ed accompagna continue illuminazioni intime e rivelazioni. Il resto è condito da un cinema artigiano e di intrattenimento, da ‘caccia al tesoro’ dissimulata in ricerca storica attraverso un excursus che spazia fra crociate e priorato di Sion, rendendo così più efficaci i risvolti tragici della storia, come l’incidente che uccide la famiglia di Sophie (Audry Tautou), più sorprendente ed affascinante il segreto del Graal, custodito nell’incantevole monumento d’arte quale è il Louvre. A differenza del libro, Ron Howard non mitiga la polemica nei confronti della Chiesa, intenta a proteggere se stessa e non Dio, anzi preferisce agli assunti dati per certi, la dialettica, attraverso aspetti sessuali e requisitoria contro la personale prelatura della Chiesa cattolica, l’Opus Dei.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Il Codice da Vinci è un film del 2006 diretto da Ron Howard, basato sull’omonimo best seller di Dan Brown.
In occasione del lancio del suo libro, lo scrittore Robert Langdon (Tom Hanks) è a Parigi per presiedere ad un seminario sulla simbologia. L’incontro, tuttavia, è bruscamente interrotto dal tenente Collet che ha bisogno delle conoscenze di Langdon per un caso d’omicidio.
L’anziano curatore del Museo del Louvre, Saunière (Jean-Pierre Marielle), è stato brutalmente assassinato. Con le sue ultime forze, tuttavia, l’uomo ha lasciato un indizio e ha composto con il suo sangue uno schema simile a quello dell’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, accompagnato dalla scritta “P.S. Trova Robert Langdon’”
Ad uccidere l’uomo è stato Silas (Paul Bettany), lugubre monaco dell’Opus Dei, in cerca della “chiave di volta” posseduta dal Priorato di Sion.
Mentre Langdon giunge sul luogo dell’omicidio, Silas chiama il misterioso “Maestro” e segue la Linea della Rosa fino alla chiesa di Saint-Suplice in cerca dell’oggetto. Le sue ricerche, tuttavia, sono inconcludenti dal momento che le suore della chiesa si rifiutano di rivelare altre informazioni.
Dopo aver saputo dell’omicidio, la crittologa Sophie Neuve (Audry Tautou) si reca al Louvre e riesce a parlare con Robert. La donna lo informa che i sospetti della polizia ricadranno su di lui, a causa del messaggio di Saunière, e lo sprona a risolvere il caso prima di essere formalmente accusato di un crimine mai commesso.
Dopo aver cercato di risolvere una confusionaria sequenza di Fibonacci, i due scovano altri indizi sui quadri di da Vinci, conservati nel museo. Il simbolo del giglio, storicamente rappresentante l’ordine dei Cavalieri Templari, fornisce una nuova pista ma le forze dell’ordine non si fidano di Langdon e hanno intenzione di arrestarlo…
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne una sola candidatura ai Golden Globes del 2007 :
Nomination Miglior colonna sonora originale a Hans Zimmer
Curiosità – fonte: cinema.fanpage.it
1. 16 morti.
Nella versione cinematografica, ci sono ben 16 morti (senza includere quelle avvenute nei flashback): 3 vittime vengono pugnalate, 5 sparate, a 2 viene spezzato il collo, 1 viene incendiata, 3 muoiono in un incidente d’auto, 1 muore dopo aver sbattuto violentemente la testa, ed 1 muore dopo aver bevuto alcol contenente tracce di arachidi, ci cui era fortemente allergico.
2. L’incredulità di Audrey Tatou.
Audrey Tautou (Sophie Neveu) ha rivelato che, durante il suo provino, ha chiesto a Ron Howard e Tom Hanks di poter scattare una foto con loro perchè non credeva ancora di essere sullo stesso set con due grandi star di Hollywood.
3. Le critiche della Chiesa.
Il film è stato in più occasioni duramente criticato da diverse personalità appartenenti alla Chiesa cattolica. Le critiche hanno avuto per oggetto l’erroneità di alcune ricostruzioni storiche, la mescolanza tra fatti e finzioni e la mistificazione di assunti dottrinali, visti come calunniosi e fonte di spaesamento e di possibile allontanamento di fedeli dalla Chiesa. Sono stati pure auspicati ricorsi in tribunale per offese e boicottaggi.
4. Le attrici considerate per il ruolo di Sophie.
Le attrici Julie Delpy e Kate Beckinsale furono considerate per il ruolo di protagonista femminile, ma alla fine fu scelta la Tatou, ritenuta inizialmente troppo giovane da Howard, che però fu convinto dal provino.
5. Il quadro di Caravaggio.
Il quadro fuori all’ascensore del Louvre è “Il bambino nel pozzo”, di Caravaggio. L’opera riprende un episodio della vita di Robert Langdon (Tom Hanks) quando da ragazzo cadde realmente in un pozzo.
6. La scelta mancata per il ruolo di Silas L’Albino.
L’attore danese Thure Lindhardt fu provinato più volte per la parte di Silas l’Albino ed era quasi sicuro di ottenere il ruolo. Howard, però, gli preferì Paul Bettany perché Lindhart era stato ritenuto, alla fine, troppo giovane. Tuttavia, il regista gli affidò un ruolo molto importante nel film “Angeli e Demoni”, del 2009.
7. Le riprese vietate.
Al team di Howard furono vietate le riprese nella Chiesa di Saint-Sulpice, a Parigi, dunque le scene furono girate con i green-screen (schermi verdi) e una replica digitale della Chiesa fu aggiunta in post-produzione.
8. Il cameo di Dan Brown.
Nel film c’è anche un cameo dello scrittore Dan Brown: quando Langdon sta parlando con la polizia durante il party organizzato per la presentazione del suo libro, alla sinistra del protagonista si vede chiaramente Brown.
9. La nomination ai Golden Globe e ai Razzies.
La colonna sonora, di Hans Zimmer, ottenne una nomination ai Golden Globe. Incredibilmente, invece, Ron Howard portò a casa una nomination ai Razzie Awards come Peggior regista.
10. Incassi spaventosi.
“Il Codice Da Vinci” ha incassato ben 758.239.851 dollari in tutto il mondo. Ciò spinse Howard a girare anche “Angeli e Demoni”.