Green Book

Green Book

2018 ‧ Commedia/Drammatico ‧ 2h 10m

Peter Farrelly, noto per commedie di grande successo come Scemo & più scemo e Tutti pazzi per Mary, con Green Book dimostra una maturità inaspettata nella regia di un film drammatico con venature di commedia. La regia è classica e lineare, senza particolari virtuosismi, ma efficace nel raccontare la storia con un buon ritmo narrativo. La sceneggiatura, scritta dallo stesso Farrelly insieme a Nick Vallelonga (figlio del vero Tony Lip) e Brian Currie, si sviluppa in modo convenzionale, seguendo lo schema del road movie e del buddy film. Sebbene il film è un pò romanzato rispetto alla realtà, il racconto resta solido ed avvincente. Viggo Mortensen (Tony Lip) offre una prova trasformativa: ingrassato per il ruolo, adotta un accento italo-americano marcato e un linguaggio corporeo che enfatizza il carattere rozzo ma genuino del suo personaggio. Riesce a rendere Tony una figura tridimensionale, evitando la caricatura del classico “duro dal cuore d’oro”. Mahershala Ali (Don Shirley) si distingue per la raffinatezza della sua interpretazione: il suo Don Shirley è elegante, introverso, ma non privo di fragilità. Ali trasmette il peso della discriminazione senza bisogno di grandi monologhi, attraverso sguardi e gesti misurati. L’alchimia tra i due protagonisti è il cuore del film, e la loro evoluzione reciproca è resa in maniera convincente e senza forzature. La fotografia, a firma di Sean Porter, utilizza toni caldi e pastello per ricreare l’atmosfera degli anni ‘60. Le inquadrature valorizzano il contrasto tra il lusso delle sale da concerto e la durezza della strada. La scenografia ed i costumi sono curati nei dettagli, rendendo l’epoca credibile senza risultare artefatta. Il montaggio di Patrick J. Don Vito è scorrevole e funzionale, con un buon equilibrio tra momenti drammatici e leggeri. La colonna sonora, curata da Kris Bowers, è un mix di brani jazz e classici dell’epoca, con una particolare attenzione alla musica di Don Shirley, le cui esibizioni nel film sono fedelmente riprodotte. Il film tratta il razzismo con un approccio accessibile, evitando scene di violenza esplicita e scegliendo una narrazione più conciliatoria. Questa scelta ha diviso la critica: da un lato, il film è stato lodato per il suo messaggio positivo e la sua efficacia nel raccontare il cambiamento attraverso l’amicizia; dall’altro, alcuni lo hanno accusato di semplificare eccessivamente il problema, adottando una prospettiva troppo incentrata sul personaggio bianco (Tony). Dal punto di vista tecnico, Green Book è un film ben confezionato, con ottime interpretazioni, una regia solida ed una fotografia accurata. Pur non innovando il genere, riesce a coinvolgere e commuovere il pubblico grazie alla forza dei suoi personaggi ed al suo tono equilibrato tra dramma e umorismo.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Green Book, il film diretto da Peter Farrelly, racconta del buttafuori Tony Lip (Viggo Mortensen), un italoamericano con un’educazione piuttosto sommaria che nel 1962 venne assunto come autista da Don Shirley (Mahershala Ali), uno dei pianisti jazz più famosi al mondo. Lo scopo? Guidarlo da New York fino agli stati del Sud, in posti dove i diritti civili degli afroamericani sono ben lontani dall’essere legittimamente acquisiti. Shirley si affida per il viaggio al libro Negro Motorist Green Book: una mappa di motel, ristoranti e pompe di benzina in cui anche gli afroamericani sono ben accolti. Dovendosi confrontare con il razzismo ma anche l’umanità delle persone che incontrano, Lip e Shirley impareranno prima di tutto a conoscersi e rispettarsi a vicenda.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne ben cinque nomination ai Premi Oscar del 2019, portando a casa tre statuette:

  • Miglior film
  • Miglior attore non protagonista a Mahershala Ali
  • Miglior sceneggiatura originale a Nick Vallelonga

Le altre nomination furono:

  • Nomination Miglior attore a Viggo Mortensen
  • Nomination Miglior montaggio a Patrick J. Don Vito

Curiosità – fonte: ilcinegico.com

1. La storia del film è ispirata dalla vera amicizia fra il pianista Don Shirley e Frank “Tony Lip” Vallelonga. Vallelonga ha interpretato il boss Carmine Lupertazzi nella serie Tv “I Soprano”.

2. Viggo Mortensen è ingrassato venti chili per la parte di Tony Lip, mangiando per lo più pasta, pizza e dolci. In lingua originale ha anche dato sfoggio del suo italiano, che già conosceva, ma che ovviamente ha dovuto perfezionare per il film.

3. Il green book a cui il titolo del film fa riferimento è “Negro Motorist Green Book”, una guida (pubblicata per la prima volta nel 1936 da Victor Hugo Green e aggiornata annualmente fino al 1966) che elencava i luoghi in cui – in piena segregazione razziale – i viaggiatori afroamericani potevano essere accolti senza problemi (hotel, ristoranti, ma anche stazioni di servizio, discoteche e saloni di bellezza).

4. Mentre si preparava la mattina, prima di andare sul set, Viggo Mortensen teneva in sottofondo gli episodi de “I Soprano” in cui appariva il vero Tony Lip, per imparare al meglio il suo accento.

5. Fu di Mortensen l’idea di non inserire nessun tipo di intro iniziale, con il titolo del film e i nomi dei protagonisti, per far sì che gli spettatori si immergessero subito all’interno della storia.

6. Nick Vallelonga, vero figlio di Tony Lip, compare nel film in un cameo come boss malavitoso. Nick è anche uno dei produttori e degli sceneggiatori del film.

7. Nick Vallelonga ha confessato di essersi commosso durante gran parte delle riprese, perché Linda Cardellini e Viggo Mortensen gli ricordavano perfettamente i suoi genitori.

8. Mahershala Ali non suona realmente il piano nel film: è stato sostituito dal compositore Kris Bowers (che si è anche occupato della colonna sonora). Ogni scena al pianoforte è stata girata due volte, una con Ali (e il green screen) e una con Bowers nella stessa posizione e con gli stessi movimenti. Le sequenze sono state poi sovrapposte digitalmente.

9. Durante la gara dei mangiatori di Hot Dog, Mortensen si è mangiato per davvero 15 panini.

10. Il film è dedicato a “Larry the crow”. Un corvo che investito da un’auto vicino al set venne accudito da Mortensen durante le riprese.

11. Durante il film si possono notare diverse maglie a righe rosse e blu nell’armadio di Tony Lip. Questo è un omaggio di Viggo Mortensen verso la sua squadra del cuore, il San Lorenzo de Almagro. Mortensen ha vissuto per diversi anni in Argentina da ragazzo ed è la nazione a cui è più legato.

12. Il film è stato un successo con 322 milioni di dollari di incasso a fronte di 23 milioni di spesa. Ha vinto anche tre Oscar (Film, attore non protagonista e sceneggiatura originale).


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