Fratello, dove sei?

Fratello, dove sei?

2000 ‧ Drammatico/Musical ‧ 1h 46m

Ferrovie, filtro sepia applicato alla fotografia, grandi distese, fuggiaschi, banditi, vendicatori, e poi note blues e country. Tutto questo fa da soggetto-oggetto di un’altra perla dei fratelli Coen, dal titolo Fratello, dove sei? Il periodo post depressione è un’età d’oro, l’età della comunicazione di massa via radio, l’età delle prime registrazioni, l’età delle stazioni nel bel mezzo del nulla, e la genialità dei Coen è quella di servirsi di quegli anni per raccontare la storia dei tre fuggiaschi come una sorta di Odissea omerica, ma al contrario. Una regia, quella di Joel ed Ethan, nostalgica dei campi lunghi tipici dei famosi western, sporcati però da rumore, polvere e scherzi, come nella scena iniziale della fuga, o dell’arrivo di Nelson. Sappiamo tutti, addetti ai lavoro e non, come i Coen siano dei maestri nel mescolare le carte di genere e nel dare lezioni di una perfetta tecnica filmica a 360 gradi, grazie alla loro sconfinata cultura cinematografica intrisa di una geniale intelligenza spesso di taglio satirico, e questo rende i set di colossi (di genere) come Furore (1940) e La morte scorre sul fiume (1955), due pilastri a cui questa pellicola si è ispirata, spazi dispensatori di beffe e non più luoghi evocativi di nostalgia e tristezza. Anche il periodo temporale si consuma in un modo del tutto simpatico, acceso, vivo, adatto allo stile farsesco su cui viene improntata la narrazione. Fratello, dove sei? è un piccolo grande film, intelligente e ben fatto, ma su questo non vi era alcun dubbio, un ritratto scalcinato della Grande Depressione ambientata nel Midwest immaginario, ma bozzolo delle nefandezze che purtroppo avverranno nei decenni a venire.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Fratello, dove sei? è un film del 2000 dei fratelli Coen. La storia è ambientata nel Mississippi rurale, durante la Grande Depressione. Ulysses Everett McGill (George Clooney), insieme ai compagni di prigione Delmar O’ Donnell (Tim Blake Nelson) e Pete Hogwallop (John Turturro), evade dai lavori forzati e parte per recuperare un tesoro che afferma di aver seppellito in seguito al furto di un camion blindato. L’ammontare della somma, stando a quanto dice il galeotto, è un milione di dollari, e il malloppo si trova nei pressi di un fiume, sul quale stanno costruendo una diga come fonte energetica per la città. Proprio per questo motivo, i tre fuggiaschi non hanno molto tempo da perdere: nel giro di quattro giorni la diga sarà completata e dove è sepolto il tesoro si formerà un lago che lo renderà inaccessibile. Everett si dimostra da subito molto scaltro e con ottime capacità oratorie, mentre i suoi colleghi sono più tonti e con meno scrupoli. Delmar dice che spenderà la sua parte per riacquistare la fattoria di famiglia, affermando che non si è veri uomini se non si possiede una terra, mentre Pete sogna di aprire un ristorante. All’inizio della fuga, i tre chiedono un passaggio a un vagabondo cieco che rivela loro il futuro: dice loro che troveranno una fortuna, ma non quella che stanno cercando. Da quel momento in poi, i fuggitivi vivono una serie di avventure rocambolesche, tra tradimenti, imboscate, sirene e studi di registrazione, finché Everett non scopre con sgomento che sua moglie Penelope (Holly Hunter) ha detto alle sue figlie che il padre è morto e si sta per sposare un altro uomo.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne ben due candidature ai Premi Oscar del 2001:

  • Nomination Miglior sceneggiatura non originale a Ethan CoenJoel Coen
  • Nomination Miglior fotografia a Roger Deakins

Curiosità – fonte: movieplayer.it

1. Violenza bovina (ma virtuale).
La ‘American Humane Association‘, l’associazione che protegge i diritti degli animali negli Stati Uniti, scambiò una mucca generata al computer nel film per un vero animale e domandò spiegazioni in proposito prima di permettere l’uso del famoso disclaimer “Nessun animale è stato maltrattato durante la produzione di questo film“. Dopo aver visionato una dimostrazione digitale del modo in cui la mucca era stata creata, l’AHA coniò un’aggiunta per il disclaimer: “Le scene in cui vengono maltrattati animali sono simulate“.

2. Goerge non è Domingo.
George Clooney si esercitò nel canto per settimane, ma vanamente: alla fine fu necessario doppiarlo nella scena in cui Ulysses gorgheggia.


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