Django Unchained
Un’altra perla preziosa donata alla settima arte da Quentin Tarantino. Una pellicola colta, onnivora, insaziabile espressione di un suo personalissimo modo di fare cinema che lo rende unico nel suo genere. E Django Unchained ne è solo un’ennesima conferma, tanto sfacciata da risultare dannatamente autocelebrativa: ricco di citazioni che spaziano dagli spaghetti western alle radici più classiche di genere, per poi toccare le derive metropolitane del cosiddetto blaxploitation. Infatti, il film viene pervaso dal genere e stravolto, non solo geograficamente, ma nel profondo, là dove l’eroe non è più esaltazione necessaria di individualismo, ma paladino di questioni socio-politiche che affrontano un’attenta e minuziosa rilettura critica della storia degli Stati Uniti d’America. Tarantino condanna senza mezzi termini lo schiavismo, ed attraverso i personaggi chiave magistralmente interpretati da Leonardo DiCaprio e Christoph Waltz, accusa pesantemente la violenta ignoranza della cultura dell’uomo bianco statunitense e della sua subordinazione intellettuale alla cultura europea, raffinata, progressista ed illuminata. E’ però solo nella seconda parte del film, nella piantagione di Mr. Candie, che le tante questioni succitate, vengono evocate e risolte in maniera compiuta, uno scontro fra Vecchio e Nuovo continente, attraverso un impeto rivoluzionario che stravolge completamente la storia. La prima parte è invece, divertentemente provocatoria, ricca di un umorismo puro ed a tratti raffinatamente demenziale e parodico, cosa al quale Tarantino non ci ha abituati affatto, ma che ha dimostrato di avere chiaramente nelle sue corde. E’ la parte maggiormente apprezzata. Infatti, il sarcasmo smaccato tipico di Quentin viene ‘tenuto a bada’ da una raffinata e straordinaria recitazione di Waltz, la vera anima del film. Una prima parte di provocante sarcasmo va quindi a contrapporsi ad una seconda parte seriosa e retorica, dove troviamo la maestria di un genio capace di affrontare il lato oscuro della storia, attraverso la composizione di abili dialoghi, esplosioni di ultraviolenza ed ovvietà di citazioni cinefile. Con Django Unchained, Tarantino ha ripercorso la struttura della sua opera precedente, Bastardi senza gloria, senza però ripeterne il successo: ha costruito un western tutto di testa, privo di fango e sudore, strabordante di sangue ai limiti del grottesco, dominato da meccanismi che non lasciano distrazioni. Una sceneggiatura, sempre preziosa e da Oscar, ma che lascia spazio al prolisso, in alcuni tratti, e dove viene chiaramente evocato come suo alter ego, il personaggio di King Shultz: è evidente che Tarantino teme che rilassarsi possa portare all’inevitabile e fatale errore, esattamente come ha fatto King Shultz non resistendo alle provocazioni lanciate da Mr. Candie.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Django Unchained, il film diretto da Quentin Tarantino, vede protagonista lo schiavo Django (Jamie Foxx), la cui vita cambia improvvisamente grazie all’incontro con il dottor King Schultz (Christoph Waltz), ex dentista e cacciatore di taglie originario della Germania. Nel corso dello scontro a fuoco contro i mercanti di schiavi che si rifiutano di vendere Django, quest’ultimo dimostra un’innata abilità con le armi e Schultz gli propone di collaborare nella ricerca dei fuorilegge fratelli Brittle.
In cambio, King si offre di aiutare Django a ritrovare sua moglie Broomhilda (Kerry Washington). Dopo alcuni mesi, il dottore scopre che la donna è schiava dello spregevole Calvin J. Candie (Leonardo DiCaprio). Per poter salvare Broomhilda, Django e Schultz si fingono interessati ad acquistare dallo schiavista un lottatore mandingo. Dopo aver assistito ad un incontro violentissimo, i due mettono in atto il loro piano e dichiarano di voler comprare uno dei lottatori per un’ingente somma di denaro. Dissimulando interesse, inoltre, cercano di far ricadere anche la cessione della donna nell’accordo. Ma il fedele capo della servitù di Candie, Stephen (Samuel L. Jackson), capisce che Django e Broomhilda si conoscono e informa il suo padrone dell’astuto inganno dei due forestieri. Profondamente adirato, il crudele Candie spinge il dottor Schultz al limite, mentre si scatena un brutale scontro a fuoco tra gli accoliti dello schiavista e i due impostori. Così Django, ad un passo dal liberare sua moglie, si troverà a dover lottare nuovamente contro i più spietati aguzzini. Tuttavia, il tempo trascorso con il dottor Schultz ha lasciato un prezioso insegnamento all’uomo: Django non è più uno schiavo e la sua libertà merita di essere difesa fino alla fine…
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
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Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne ben cinque candidature ai Premi Oscar del 2013, portandosi a casa due statuette:
Miglior attore non protagonista a Christoph Waltz
Miglior sceneggiatura originale a Quentin Tarantino
Le altre nomination furono:
Nomination Miglior film
Nomination Miglior fotografia a Robert Richardson (II)
Nomination Miglior montaggio del suono a Wylie Stateman
Curiosità – fonte: nospoiler.it
1. Per il ruolo di Django la produzione considerò i nomi di Idris Elba, Terrence Howard, Chris Tucker, Michael Kenneth Williams, Tyrese Gibson e Will Smith. Tarantino, in verità, scrisse la sceneggiatura avendo in mente proprio Smith come attore principale, ma l’interprete rifiutò la parte. Il regista, allora, passò a Jamie Foxx, che accettò.
2. Inizialmente, Christoph Waltz declinò il ruolo offerto da Tarantino, che però continuò a insistere. Alla fine, Waltz decise di accettare ma solo a una condizione: il suo personaggio non avrebbe mai dovuto agire in maniera negativa.
3. Durante il primo incontro tra Tarantino e Franco Nero, il regista recitò a memoria (e cantò) numerose parti di Django, il film del 1966 con protagonista l’attore italiano cui si ispira proprio la pellicola di Tarantino.
4. Cuba Gooding Jr. si candidò per il ruolo di Django, ma Tarantino non considerò l’offerta. L’attore, in seguito, dichiarò che questo rifiuto rappresentò la delusione più grande della sua carriera.
5. Nel film, Jamie Foxx è in sella al suo cavallo, Cheetah, ricevuto alcuni anni prima come regalo di compleanno.
6. Il ruolo di Ace Woody fu inizialmente offerto a Kevin Costner, che però lasciò la produzione dopo poco tempo per via di altri impegni. Già in passato Costner aveva declinato una proposta di Tarantino: il ruolo di Bill in Kill Bill, infatti, era stato ideato dal regista avendo in mente proprio l’attore protagonista di Robin Hood – Principe dei ladri e Balla coi Lupi.
7. Anche Denzel Washington rientrò nella rosa di possibili interpreti candidati a recitare il ruolo di Django. L’attore, però, fu scartato perché considerato troppo vecchio.
8. Leonardo DiCaprio si infortunò due volte nel corso delle riprese. Il primo incidente capitò durante la prova di alcune scene: un martello si ruppe e cadde sulla testa dell’attore. Il secondo infortunio, invece, avvenne durante la ripresa della scena della cena. Nel corso della sequenza, DiCaprio rompe accidentalmente un bicchiere, ferendosi alla mano. Il sangue che è possibile intravvedere sulla mano dell’attore durante questa scena, pertanto, è reale.
9. Durante un allenamento, Christoph Waltz cadde da cavallo e si ruppe il bacino. Jamie Foxx, allora, volle sollevargli il morale regalandogli una sella con cintura di sicurezza incorporata. Regali a parte, l’infortunio di Waltz lo costrinse a girare le prime scene al comando di una carrozza, invece che su un cavallo, come inizialmente previsto.
10. In un primo tempo, Franco Nero avrebbe dovuto impersonare Calvin Candie. L’attore italiano, però, propose un ruolo minore, ovvero quello di una figura misteriosa che alla fine del film si scopriva essere il padre di Django. La proposta, però, fu rifiutata, e a Nero fu assegnata la parte di Amerigo Vassepi.
11. Nella versione originale della sceneggiatura era stato incluso il personaggio di Timmy, un giovane schiavo.
12. Tarantino creò un personaggio dedicato a Michael Kenneth Williams. L’attore, però, fu costretto a rifiutare a causa dei suoi impegni sul set di Boardwalk Empire.
13. Quentin Tarantino ha dichiarato che, tra tutti i personaggi creati per i suoi film, Calvin J. Candie è l’unico che disprezza veramente.
14. Leonardo DiCaprio fu costretto a fermarsi diverse volte durante le riprese della scena della cena. Il motivo? L’attore si trovava in serie difficoltà a pronunciare così tante espressioni razziste. Samuel L. Jackson e Quentin Tarantino, alla fine, convinsero DiCaprio a continuare.
15. Il nome Calvin J. Candie è un omaggio di Tarantino al regista italiano Giorgio Ferroni, che diresse numerosi Spaghetti Western, inclusa la trilogia con Giuliano Gemma composta dalle pellicole Un dollaro bucato, Per pochi dollari ancora e Wanted, uscite tra il 1965 e il 1967. In queste tre opere, Ferroni utilizzò gli pseudonimi Calvin J. Padget, Calvin Jackson Padget e Calvin Jakson Padget.
16. Il fucile usato dal dott. Schultz è uno Sharps Buffalo del 1874, che iniziò a essere utilizzato circa 20 anni dopo rispetto a quanto suggerito dal film.
17. I 12mila dollari pagati per la libertà di Broomhilda oggi equivalgono, considerando l’inflazione, a oltre 330mila euro.
18. Con un’ora, sei minuti e 17 secondi, la performance di Christoph Waltz è la più lunga a essere stata premiata con l’Oscar al miglior attore non protagonista.
19. Prima di Django Unchained, Jamie Foxx e Kerry Washington avevano già recitato il ruolo di marito e moglie nel film Ray del 2004. In quell’occasione, i due interpretavano Ray Charles e Della Bea Robinson.
20. Tarantino ha svelato che Django e Broomhilda sono i bis-bis-bis-nonni di John Shaft di Shaft il Detective, film del 1971. Un primo indizio di questa illustre parentela è da ricercare nel nome del personaggio interpretato da Kerry Washington: Broomhilda Von Shaft.
21. Secondo il critico cinematografico Alex Ross, l’alleanza tra Django e il dott. Schultz non è così irrealistica. Nella parte finale del 1800, infatti, diversi rivoluzionari tedeschi e progressisti europei lasciarono il Vecchio Continente per l’America, entrando a far parte del movimento anti-schiavitù.
22. Nel film, uno dei membri della Smitty Bacall Gang si chiama Gerald Nash. Lo stesso nome è stato usato da Tarantino in Assassini nati – Natural Born Killers del 1994. In quell’occasione, Nash era un poliziotto ucciso dai protagonisti principali della pellicola, Mickey e Mallory.
23. Verso la fine del film è presente una scena in cui alcuni uomini giocano a poker utilizzando come valuta le orecchie tagliate ad alcuni schiavi.
24. Tarantino ha dichiarato che la scena dei lottatori mandingo, e la scena con i cani, in un primo tempo erano più lunghe e soprattutto più violente. Il regista spiega che le sequenze sono state riviste per evitare di traumatizzare il pubblico.
25. L’uscita di Django Unchained in Cina fu ritardata di alcuni mesi. Prima di dare il via alla distribuzione, i censori del paese asiatico avanzarono precise richieste, tra le quali la diminuzione del sangue in diverse scene.