Casinò
Martin Scorsese lascia la grande mela per raccontare le storie del deserto del Nevada e della sua stella che brillando squarcia le tenebre che lo avvolgono, Las Vegas, un mausoleo ormai inno allo sperpero umano oltre che monetario. Il legame tra Mafia, avidità umana e gioco d’azzardo, dipinge solo il fondo della storia: Scorsese sfrutta tale sordido legame per imbrigliare i personaggi al fine di raccontarne la loro vera natura. Il bagliore di Las Vegas è circondato da cadaveri e buche profonde, che fanno da cornice alla vendita di sogni in cambio di contanti, come cita lo stesso Sam Rothstein (Robert De Niro), detto Asso, direttore di uno dei più grossi casinò della città ed uomo di fiducia del crimine organizzato. Gli unici protagonisti dei suoi tavoli da gioco verdi sono i dollari che passano di mano in mano ad ogni lento rotolare dei rossi dadi, sino a finire nel caveau del casinò, prima, e nelle tasche del crimine organizzato, poi. Tutto è materialità, persino i rapporti umani fra i protagonisti della storia, che si riducono al primitivo. Violenza, amore ed amicizia sono passionali, carnali, ciechi come gli incontrollati scatti omicidi di Nicky Santoro (Joe Pesci), capace di uccidere con una semplice penna per scrivere senza alcuna motivazione, stando seduto al bancone di un bar. La sceneggiatura non è mai ovvia, è lucida ed emotiva, ricca di storie parallele sapientemente intrecciate e mosse dal vento dell’ambizione e dell’avidità. Il cardine è l’affannosa e drammatica ricerca dell’ascesa, della rivincita di Asso nei confronti della vita passata, ma che viene schiacciata dai personaggi che lo accompagnano: l’amico omicida Nicky e l’avida moglie Ginger McKenna (Sharon Stone). La regia di Scorsese è eccelsa e lo stesso si concede dei virtuosismi che appassionano ancor di più, tanto lo spettatore quanto gli addetti ai lavori: l’uso della steadycam a replicare la fluidità dello sguardo umano, la soggettiva di una sniffata di coca, ralenti a sottolineare gli stati d’animo, tocchi di umor nero come l’utilizzo delle bombole di ossigeno durante il processo per i decrepiti boss malavitosi e l’immancabile citazione cinefila (Come le Foglie al Vento). Grandi il tema musicale originale e i titoli di testa di Saul Bass, così come risultano magnifiche e debordanti le scenografie del nostro Dante Ferretti.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Il malavitoso Remo Gaggi (Pasquale Cajano), a capo dell’organizzazione criminale Chicago Outfit, ripone una grande fiducia in Sam Rothstein (Robert De Niro) detto Asso. L’uomo, dopo aver arricchito la famiglia Gaggi con la sua bravura nelle scommesse, viene incaricato di gestire il casinò Tangiers a Las Vegas.
Dopo aver aggirato la legge grazie alle lacune burocratiche della Contea, Asso diventa il gestore del casinò e in breve tempo riesce ad ottenere incredibili profitti con la complicità del fittizio proprietario Phillip Green (Kevin Pollak). Mentre il Tangiers diventa celebre e ospita personalità di spicco, Gaggi incarica Nicky Santoro (Joe Pesci) di controllare gli affari di Asso. Pur essendo amici di vecchia data, Asso teme che i metodi barbari di Nicky possano mettere in pericolo il suo traffico d’illeciti. Le sue preoccupazioni, tuttavia, sono momentaneamente sollevate dall’incontro con l’affascinante Ginger McKenna (Sharon Stone).
Sebbene la donna sia invischiata nel giro di prostituzione e droga insieme al pappone Lester Diamond (James Woods), dal quale è totalmente dipendente, Asso sottovaluta le profonde problematicità di Ginger e le chiede di sposarlo.
Nicky e i suoi uomini, intanto, si fanno notare dalla legge e vengono banditi dai casinò della città. Il malavitoso pianifica di rubare e riciclare il denaro sporco aprendo un ristornate e una gioielleria, che gli permettano di avere una valida copertura finanziaria. In breve tempo, Nicky diventa il boss di Las Vegas e Asso, il cui matrimonio sta velocemente andando in frantumi, inizia a perdere la sua popolarità. Quando una collaboratrice di Green minaccerà di portare a galla gli illeciti del Tangiers, Sam rischierà di essere estromesso e di perdere la sua popolarità e Nicky diventerà il bersaglio numero uno dei federali…
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne una candidatura ai Premi Oscar del 1996:
Nomination Miglior attrice a Sharon Stone
Curiosità – fonte: www.noidegli8090.com
1 – Per calarsi di più nel ruolo di Sam Rothstein, personaggio modellato sul vero Frank Rosenthal, De Niro lo incontrò. «È sempre più interessante incontrare la persona reale. Anche se la storia è romanzata, quella persona ti fornisce gli spunti, sebbene poi tu debba cambiarli per questioni legali o altro, ma puoi sempre sfruttarli in altro modo», disse De Niro circa il suo incontro con l’imprenditore. Dopo il primo incontro, De Niro sentì svariate volte Rosenthal al telefono e lo incontrò, insieme a Scorsese, per un paio di scene fondamentali: quella dell’esplosione della propria auto e quella del pestaggio di Lester Diamond.
2 – In questo trio già ben collaudato doveva per forza inserirsi il personaggio femminile di Ginger, che, a detta di poliziotti, mafiosi e dei giocatori d’azzardo, era bellissima e furbissima. La partecipazione di Sharon Stone per il ruolo di Ginger non fu cosa facile: il primo incontro con Scorsese sfumò per ragioni sconosciute, al secondo incontro il regista non si presentò a causa di un guasto al treno con il quale stava arrivando. La Stone capì erroneamente che Scorsese non la volesse provinare e cercasse delle giustificazioni, quindi, quando Ellen Lewis la chiamò per una terza audizione, rifiutò. Fu il regista stesso che, venuto a sapere che la Stone stava cenando in un ristorante vicino, corse a chiederle di partecipare al film. Dopo un colloquio, la Stone accettò di fare un provino per la parte assegnatale. L’attrice non ebbe notizie per mesi, sino a quando, un giorno, la Universal la chiamò, comunicandole che Scorsese e De Niro tornavano in California e volevano rivederla. Nonostante le paure dell’attrice, Scorsese era rimasto colpito dall’audizione, sapendo tuttavia che questa si era trattenuta per paura di apparire troppo brutale.
3 – Una volta entrata a far parte del cast, la Stone chiese a Scorsese di essere duro con lei e di fare uscire il suo lato nascosto, dato che ormai la gente la credeva ancorata al personaggio di Basic Instinct. All’attrice stessa venne lasciato molto spazio per creare il suo personaggio: l’idea del cambio drastico di look nella seconda parte della pellicola venne deciso dalla Stone, la quale, per quella sequenza, aveva pensato: «[Ginger] dovrebbe tagliare i capelli e farsi delle tette da sballo». Scorsese accettò la sua proposta, che in breve tempo si procurò delle protesi e girò la scena, ottenendo l’effetto voluto. La Stone venne messa a suo agio sul set anche da De Niro, che la consigliava e la aiutava, conoscendo già Scorsese. Una delle scene più difficili da girare con la Stone, a detta del regista, fu quella in cui Ginger rivela a Sam di avere una relazione con un altro uomo. Scorsese, invece, la aiutò per la scena in cui Ginger chiama Sam dalla cabina telefonica di Beverly Hills, tanto che in seguito la Stone dirà che «Scorsese è la persona più squisita con cui lavorare».
4 – Joe Pesci tornava a lavorare con Scorsese dopo aver partecipato ai suoi Toro scatenato e Quei bravi ragazzi. Anche in questo film, Pesci rappresentava il personaggio insensibile e violento.
5 – James Woods interpreta Lester Diamond. Un’altra novità per Scorsese fu James Woods, che accettò di partecipare alla pellicola data la sua precedente collaborazione con Sharon Stone, nel 1994, in Lo specialista e quella con De Niro, nel 1984, in C’era una volta in America.
6 – Frank Vincent, che nel film interpreta Frank Marino, disse che il recitare in un film di Scorsese fu la spinta più importante per la sua carriera. Il personaggio di Marino era basato su Frank Cullotta, che faceva da consulente tecnico per il film, dato che era passato sotto l’ala difensiva della protezione testimoni, ma aveva assistito ai fatti che venivano narrati. Per ricambiarlo della consulenza, Scorsese gli diede una parte alla fine della pellicola. Nella scena dell’omicidio di Alan King, Cullotta spiegava all’attore come si uccideva tra i mafiosi, ma – una volta terminata la scena – non si mostrò soddisfatto. Perciò, Scorsese decise di mettere da parte l’attore e fare sparare Cullotta.
7 – Numerosi sono inoltre i comici statunitensi che recitano nella pellicola: King, Dick Smothers, Don Rickles ed altri. In particolare, Rickles aveva recitato in due soli film drammatici. Casinò vide Rickles per la prima volta in un ruolo totalmente drammatico. L.Q. Jones partecipò alla pellicola nel ruolo di Pat Webb, poiché era uno degli attori preferiti di Scorsese. Fu molto importante anche l’aiuto di Catherine Scorsese, la madre del regista, e di Vinny Vella, un caratterista italoamericano. Per la scena in cui Vella si lamenta ed inizia ad imprecare, Scorsese disse a sua madre di reagire spontaneamente alle imprecazioni dell’attore. La responsabile del casting Ellen Lewis aiutò il regista a trovare tutte le comparse e i personaggi secondari del film: molti dei mafiosi sono dunque reali, così come i poliziotti ed i croupier.