Basic Instinct
Il regista Paul Verhoeven riesce a creare un thriller psicologico di grande impatto visivo e narrativo. Adotta una regia caratterizzata da un uso sapiente della tensione, con una composizione delle scene che spesso riflette il conflitto interiore dei personaggi: Verhoeven utilizza angolazioni audaci ed un ritmo narrativo ben calibrato al fine di mantenere lo spettatore sempre sul filo del rasoio, alternando momenti di suspense a scene più lente e decisamente intime. La direzione artistica, curata da Allan Cameron, si distingue per un’atmosfera fredda ed asettica che si sposa perfettamente con l’ambientazione di San Francisco, contribuendo a creare un senso di alienazione e mistero. Joe Eszterhas scrive una sceneggiatura provocatoria e stratificata, che combina elementi di mistero, erotismo e psicologia. Il film si regge su dialoghi intensi e personaggi ambigui, in particolare Catherine Tramell (Sharon Stone), una femme fatale enigmatica che gioca costantemente con la percezione di verità e menzogna. Alcuni punti della trama possono sembrare forzati o manipolatori, ma ciò si allinea con l’obiettivo del film di confondere e disorientare lo spettatore. La quasi sconosciuta Sharon Stone offre una performance magnetica e sfumata: la sua Catherine Tramell è affascinante e pericolosa, e la Stone bilancia alla perfezione la sensualità e la minaccia latente. La sua capacità di dominare ogni scena in cui appare è stata fondamentale per il successo del film. Michael Douglas, che interpreta il detective Nick Curran, ha saputo dosare una buona dose di vulnerabilità e di tormento interiore. Sebbene il suo personaggio sia meno sfaccettato rispetto a quello di Catherine, Douglas riesce a trasmettere l’ossessione ed il conflitto morale del protagonista. La fotografia firmata da Jan de Bont, è iconica e caratterizzata da un uso elegante di luci ed ombre. Le scene più memorabili, come l’interrogatorio, utilizzano una combinazione di luce fredda e composizione minimalista per enfatizzare la tensione. L’uso di specchi e riflessi aggiunge poi, una dimensione visiva che amplifica il tema della dualità e dell’ambiguità. Anche la colonna sonora di Jerry Goldsmith è un elemento essenziale del film. Le sue composizioni creano un’atmosfera sensuale ed inquietante, accompagnando perfettamente i momenti di tensione. Il tema principale è ipnotico e memorabile, contribuendo a consolidare l’identità del film. Basic Instinct esplora il desiderio, il potere e la manipolazione. Gioca con il genere noir e le sue sfumature, sovvertendole attraverso una prospettiva moderna e più esplicita. L’ambiguità morale e psicologica dei personaggi invita lo spettatore ad interrogarsi su chi sia veramente il colpevole, mantenendo viva la tensione fino alla fine. Il film è stato criticato per il suo contenuto esplicito e per alcune rappresentazioni ritenute problematiche, soprattutto nei confronti delle donne e della comunità LGBTQ+. Tuttavia, molti riconoscono il suo valore come pezzo di cinema provocatorio e tecnicamente impeccabile. In conclusione, Basic Instinct è un thriller audace e stilisticamente raffinato, che si distingue per la sua capacità di mescolare erotismo e suspense in un racconto psicologicamente complesso. Nonostante alcune debolezze narrative, rimane un’opera iconica, grazie alla regia di Verhoeven, alla performance indimenticabile di Sharon Stone ed alla maestria tecnica che permea ogni aspetto del film.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Basic Instinct è un thriller erotico del 1992 diretto da Paul Verhoeven. Il film è ambientato nella città di San Francisco, dove il detective Nick Curran (Michael Douglas) sta indagando sul cruente omicidio dell’ex star del rock Johnny Boz, trovato morto con ferite compatibili con un punteruolo da ghiaccio. La principale sospettata è la famosa scrittrice e psicologa Catherine Tramell (Sharon Stone), che si trovava con la vittima proprio la notte del delitto. Convocata al commissariato, il suo atteggiamento seducente e provocatorio finisce per attirare subito l’attenzione dei poliziotti e in particolare quella di Nick. La donna nega qualunque tipo di coinvolgimento nel tragico omicidio, ma il suo ultimo romanzo, che contiene la minuziosa descrizione di un delitto identico a quello accaduto, porta il detective a non credere alla sua innocenza. Proprio per questo, Nick continua ad indagare sulla sua vita riuscendo a scoprire particolari molto interessanti. I genitori di Catherine sono morti a seguito di un incidente in barca quando lei era ancora un adolescente, lasciandole una fortuna come eredità. Ma non è tutto. Il professor Noah Goldstein, proprio nel periodo in cui la donna frequentava l’università, è stato colpito nel sonno con un rompighiaccio e il suo ex fidanzato, il pugile Manny Vasquez, è morto sul ring durante un combattimento. Come se non bastasse, Nick viene a sapere anche che molti amici di Catherine sono assassini, come Hazel Dobkins, una donna che ha accoltellato a morte il marito e i tre figli il giorno di Natale del 1950, e con la quale l’indagata, dichiaratamente bisessuale, ha una relazione segreta. Tutto sembrerebbe deporre contro Catherine, ma nel corso delle indagini, rese ancor più difficili dalle diatribe con l’agente degli affari interni Nielsen, il detective, stregato dall’incontenibile fascino della scrittrice, non riesce ad arrestare la sua irrefrenabile attrazione nei suoi confronti e finisce con l’intraprendere una passionale relazione con lei…
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne due nomination ai Premi Oscar del 1993:
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- Nomination Miglior colonna sonora a Jerry Goldsmith
- Nomination Miglior montaggio a Frank J. Urioste
Curiosità – fonte: ilcinegico.com
1. Joe Eszterhas scrisse la sceneggiatura in sei giorni nel 1980. La Carolco Pictures sborsò ben 3 milioni di dollari per comprarne i diritti.
2. La Stone ha rivelato che la famosa scena dell’interrogatorio venne girata a tradimento dal regista Verhoeven: secondo lei, il regista le avrebbe chiesto di togliere le mutandine bianche perché troppo evidenziate nella cinepresa, promettendole che non si sarebbe visto nulla; tuttavia alla prima al Festival di Cannes, quando la Stone vide la scena, sentendosi tradita s’avvicinò al regista e lo schiaffeggiò.
3. Michael Douglas voleva Kim Basinger per la parte della coprotagonista, ma lei rifiutò. Alla fine dopo che anche Julia Roberts declinò, venne ingaggiata la quasi sconosciuta Sharon Stone che due anni prima aveva lavorato con il regista in “Atto di Forza”.
4. Michael Douglas rifiutò di girare una scena di nudo frontale e una scena con un rapporto a tre.
5. La scena di sesso più lunga fra i due protagonisti venne girata in cinque giorni.
6. Tutti i vestiti sono stati realizzati da Nino Cerruti.
7. Douglas volle mettere nero su bianco nel contratto che il suo personaggio non fosse bisex.
8. A Joe Eszterhas fu diagnosticato un cancro alla gola anni dopo l’uscita nelle sale della pellicola. A tal proposito chiese pubblicamente scusa per l’uso invitante e provocatorio delle sigarette nel film.
9. Brad Pitt, Tom Cruise, Ray Liotta e Patrick Swayze fecero il provino per la parte di Nick Curran.
10. Il personaggio di Catherine si ispira a una ballerina conosciuta dallo sceneggiatore a Dayton con cui ha trascorso una notte in albergo. Dopo un rapporto sessuale, lei ha tirato fuori una pistola e lo ha minacciato dicendo che era stanca di essere usata dagli uomini.
11. La Stone venne pagata 500.000 dollari per la parte mentre Michael Douglas ben 15 milioni di dollari!
12. La Stone venne candidata al Golden Globe e il film anche a due Oscar (Montaggio e Colonna Sonora)
13. Nonostante le aspre critiche il film ebbe un enorme successo con 352 milioni di dollari di incasso a fronte di 49 di spesa.
14. La fotografia del film venne curata dal regista Jan de Bont (Speed, Twister).
15. Nel 2006 uscì il sequel che incassò la metà dei 70 milioni spesi per realizzarlo, rendendolo un flop clamoroso! Vinse anche quattro dei pochi lusinghieri Razzie Awards.