Lawrence d'Arabia

Lawrence d’Arabia

1962 ‧ Avventura/Guerra ‧ 4h 12m

Lawrence d’Arabia è un capolavoro epico del 1962 diretto da David Lean, che racconta la straordinaria storia di T.E. Lawrence, un ufficiale britannico il cui impegno nella Rivolta Araba contro l’Impero Ottomano, durante la Prima Guerra Mondiale, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia. Il film è una meraviglia visiva, grazie alla magistrale fotografia di Freddie Young, che cattura la vastità e la bellezza del deserto arabo con immagini mozzafiato. Ogni inquadratura è curata nei minimi dettagli, trasformando il paesaggio desertico in un protagonista silenzioso ma potente della narrazione. Le sequenze di battaglia, le lunghe cavalcate nel deserto ed i momenti di riflessione personale di Lawrence sono resi con una tale forza visiva da rendere il film una vera e propria esperienza immersiva. Peter O’Toole, nel ruolo di T.E. Lawrence, offre una performance straordinaria, riuscendo a incarnare la complessità e le contraddizioni di un uomo carismatico, ma tormentato. O’Toole porta sullo schermo la trasformazione di Lawrence da giovane idealista a leader militare, fino alla sua disillusione ed alla crisi d’identità. Il suo ritratto è sia eroico che umano, lasciando lo spettatore affascinato ed al contempo commosso. Il cast di supporto è altrettanto notevole. Omar Sharif, nel ruolo di Sherif Ali, è indimenticabile, così come Alec Guinness nei panni del Principe Feisal ed Anthony Quinn in quelli di Auda abu Tayi. Le loro interpretazioni arricchiscono la trama con sfumature culturali e politiche, offrendo uno sguardo più profondo sulle dinamiche della Rivolta Araba e sulle tensioni tra i diversi gruppi ed individui coinvolti. La colonna sonora di Maurice Jarre è un altro elemento chiave del film, con le sue composizioni evocative e potenti, capaci di sottolineare perfettamente l’epicità della storia e la maestosità dei paesaggi, scolpendoli nella memoria dello spettatore. Lawrence d’Arabia è più di un semplice film di guerra o un biopic; è una riflessione sulla natura dell’eroismo, dell’identità e dell’imperialismo. La sceneggiatura, a firma di Robert Bolt e Michael Wilson, esplora temi complessi con profondità e sensibilità, rendendo la storia di Lawrence una meditazione sulla condizione umana e sulle contraddizioni dell’animo umano. In conclusione, Lawrence d’Arabia è un capolavoro del cinema che ha resistito alla prova del tempo. La sua straordinaria combinazione di spettacolo visivo, profondità emotiva ed eccellenza recitativa lo rende uno dei film più grandi ed influenti mai realizzati. Un’opera che continua a ispirare e ad emozionare generazioni di spettatori, confermandosi come un pilastro della storia del cinema.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Lawrence d’Arabia , il film diretto da David Lean nel 1962, è ispirato a “I sette pilastri della saggezza“, l’autobiografia di T.E. Lawrence. La storia comincia in Egitto, al Cairo, dove, durante la prima guerra mondiale nel 1916, Lawrence (Peter O’Toole), ufficiale inglese, lavora come cartografo. È un uomo dotato di una grande preparazione umanistica, esperto di architettura, amante della cultura arabo-islamica. Gli viene affidata una missione: arrivare in Arabia, contattare il colonnello Brighton (Anthony Quayle), che lavora come consulente dell’emiro Faisal (Alec Guinness) e servire, quindi, da ponte di collegamento con gli arabi e gli inglesi nella lotta contro i turchi. Per Lawrence è l’occasione di immergersi nel suo amato deserto, dove stringe importanti e strategiche amicizie con diversi capi tribù arabi, in particolare con lo Sceriffo Alì (Omar Sharif) e con Awada Adu Tay (Anthony Quinn), indomabile guerriero e condottiero, con l’intenzione di eseguire gli ordini ricevuti. Nello svolgere questa complessa missione, spesso in maniera poco conforme ai tradizionali codici militari, Lawrence trasformerà in una guerriglia, e poi in una vera e propria guerra la rivolta degli Arabi contro i turchi. Guidando i beduini verso la conquista di Damasco, non senza delusioni da parte del governo Britannico, diventa ben presto un mito, una figura leggendaria sempre più conquistata dallo spirito d’indipendenza arabo, con la convinzione di poter trasformare le tribù del deserto in una grande nazione. Lawrence diventa troppo ingombrante per gli interessi espansionistici del Regno Unito e si ritrova a prendere decisioni radicali, che lo vedranno affrontare difficili prove.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne ben dieci nomination agli Oscar del 1963, vincendo sette statuette:

  • Miglior film
  • Miglior regia a David Lean
  • Miglior fotografia a colori a Freddie Young
  • Miglior colonna sonora originale a Maurice Jarre
  • Miglior scenografia per film a colori a John Box, John Stoll, Dario Simoni
  • Miglior montaggio a Anne V. Coates
  • Miglior suono a John Cox (II)

Le altre nomination furono:

  • Nomination Miglior attore a Seamus O’Toole
  • Nomination Miglior attore non protagonista a Omar Sharif
  • Nomination Miglior sceneggiatura non originale a Robert Bolt

Curiosità – fonte: www.corriere.it

1. Premi Oscar
Alla cerimonia dei Premi Oscar del 1963, “Lawrence d’Arabia” dominò con ben sette statuette vinte, per Miglior film, regia, fotografia, scenografia, montaggio, sonoro e colonna sonora.

2. Restauro
Nel 1989 il regista David Lean mise di nuovo le mani sul film, reintegrando diverse scene tagliate nella prima versione e restaurando interamente la colorazione, con l’aiuto di due colleghi d’eccezione: Steven Spielberg e Martin Scorsese.

3. Film bandito
In diversi paesi arabi il film fu bandito e mai fatto uscire in sala al momento del lancio internazionale, a causa di una presunta rappresentazione falsata e discriminatoria di personaggi e fatti storici. In Egitto, “Lawrence d’Arabia” fu permesso soltanto grazie alla mediazione di uno degli attori, Omar Sharif.

4. Veri soldati
Per le comparse della Legione Araba vennero portati in scena dei veri e propri soldati, “dati in prestito” alla produzione da re Hussein di Giordania. Il sovrano si trovava spesso sul set, dove per altro conobbe la sua seconda moglie, Antoinette Gardiner.

5. Tutti maschi
Il cast di “Lawrence d’Arabia” è praticamente privo di attrici e i personaggi femminili del film sono limitati a fugaci apparizioni sullo sfondo di un paio di scene di gruppo. In nessun caso è presente una donna con una battuta parlata.

6. Bicchieri in fuga
Per mantenere idratata la troupe, inizialmente sul set del film vennero usati bicchieri bianchi di plastica, che essendo molto leggeri venivano spesso portati via dal potente vento del deserto. Dopo diverse scene rovinate da bicchieri itineranti, il regista li sostituì definitivamente con tazze in ceramica.

7. Danni sul fisico
Il protagonista Peter O’Toole subì numerosi infortuni durante la lavorazione di “Lawrence d’Arabia”. Tra i vari incidenti ci furono ustioni di terzo grado, fratture ai pollici, distorsioni di caviglie e addirittura morsi di cammello.


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