L’infernale Quinlan
Considerato un classico del cinema noir, “L’infernale Quinlan” è uno dei capolavori di Orson Welles, che mostra tutta la sua maestria tecnica ed artistica. La genialità di Welles sta nella regia, nel suo uso di angoli di ripresa insoliti, giochi di luci ed ombre utilizzati per creare una tensione costante. La fotografia in bianco e nero contribuisce a creare un’atmosfera cupa e misteriosa, tipica del genere noir. La trama intricata e ricca di sottotesti riflette le complessità morali e psicologiche dei personaggi. La storia è ben strutturata e piena di colpi di scena, mantenendo lo spettatore coinvolto dall’inizio alla fine. Oltre alla memorabile performance di Orson Welles nel ruolo di Quinlan, il cast offre interpretazioni solide e convincenti. Charlton Heston, Janet Leigh e Marlene Dietrich aggiungono profondità ai loro personaggi, contribuendo al fascino del film. Il montaggio dinamico e la colonna sonora suggestiva contribuiscono a creare un ritmo avvincente ed a sottolineare l’atmosfera intensa del film. “L’infernale Quinlan” è noto anche per le sue innovazioni tecniche, come la lunga sequenza di apertura girata in un unico piano sequenza, che mostra il talento e la visione di Welles come regista. Complessivamente, è un capolavoro del cinema noir che rimane affascinante e rilevante anche dopo decenni dalla sua realizzazione. La sua combinazione di eccellenza tecnica, interpretazioni brillanti e profondità tematiche lo rende un film imprescindibile per gli amanti del cinema classico e per chiunque apprezzi il buon cinema.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Una carica di dinamite uccide due persone in prossimità di un posto di frontiera proprio mentre sta passando di là un poliziotto messicano. Questi si interessa al caso e scopre così che il capitano Hank Quinlan, incaricato ufficialmente dell’inchiesta, produce prove false a carico di un sospettato. Proseguendo nelle sue ricerche, il poliziotto scopre che Quinlan è abituato da anni ad incastrare gli accusati con quel sistema, fabbricando prove false. Resosi conto di quanto sta accadendo, prova a smascherare il suo superiore ma ottiene solo di scatenare la sua violenta reazione.
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Nessun riconoscimento rilevante.
Curiosità – fonte: movieplayer.it
Il trucco usato per il personaggio interpretato da Orson Welles nel film L’infernale Quinlan ebbe divertenti ripercussioni fuori dal set. L’attore e regista, che ai tempi delle riprese aveva 41 anni, si sottopose a pesanti sessioni di make-up per sembrare più vecchio di circa due decenni, e il trucco, ideato da Maurice Seiderman (collaboratore di Welles sin dagli esordi), gli diede una trentina di chili in più, tra aggiunte prostetiche e organi posticci. Una sera, poiché era già in ritardo per una cena a casa propria, Welles lasciò il set senza togliersi il trucco, e all’ingresso fu accolto da un’attrice famosa che gli disse, con assoluta serietà, “Orson! Stai benissimo!“. Questo è uno dei vari buffi retroscena de L’infernale Quinlan, lungometraggio che Orson Welles fece per la Universal, inizialmente scritturato solo come attore ma poi promosso anche a regista perché Charlton Heston, co-protagonista della pellicola, era convinto che lui avrebbe anche diretto il film a causa di un malinteso. Welles, abituato a interferenze da parte degli studios, fece apposta a girare quasi tutto il film di notte, in modo da evitare visite sgradite sul set, e lo stratagemma funzionò a tal punto che la Universal rimase all’oscuro di certi dettagli (come la presenza di Marlene Dietrich, che accettò di apparire in un cameo come favore personale nei confronti di Welles e si precipitò sul set il giorno stesso) fino alla visione dei giornalieri. Il tutto andò a gonfie vele fino alla post-produzione, quando Welles si assentò per iniziare a lavorare a un altro progetto e la Universal, in sua assenza, si trovò a dover montare il film senza avere un’idea chiara delle intenzioni del regista (la trama era volutamente ingarbugliata). Il cineasta, deluso dai risultati, compilò un lungo documento con le indicazioni su come rimontare il lungometraggio in base alle sue preferenze personali, e quel documento, inizialmente dato per perso, fu poi ritrovato a casa di Heston e usato come base per il restauro della pellicola nel 1998.