Ipersonnia
Nonostante le buone intenzioni, la fantascienza non è propriamente un genere con cui noi italiani abbiamo particolare familiarità. Salvo eccezioni come la serie sci-fi firmata da Bava e Margheriti e conclusa, anticipatamente, da Luigi Cozzi, ogni qualvolta che un coraggioso cineasta italiano tenti di emulare i maestri Stanley Kubrick o Ridley Scott, i risultati sono facilmente deludenti. In soldoni, qualsivoglia sia la tematica di genere che venga trattata, l’Italia fatica a trovare la sua voce nella fantascienza. Questo rende però interessante e degno di rispetto l’approccio avuto da Alberto Mascia nel suo “Ipersonnia“. Mascia evita le solite ambientazioni spaziali e le esplosioni ad alto budget, preferendo invece una riflessione fredda e desolata sul nostro futuro, che sembra sempre più simile ad un episodio di “Black Mirror“. Alcuni registi italiani, come Claudio Cupellini e Alessandro Celli, ci offrono visioni sempre più incalzanti di un’Italia post-apocalittica, dove la legge del più forte ha preso il sopravvento. Invece, “Ipersonnia” ci porta in un’Italia distopica, dove lo Stato, per affrontare il sovraffollamento carcerario, ricorre alla criogenizzazione dei detenuti tramite il programma Hypnos. Il protagonista, lo psicologo David Damiani, si ritrova coinvolto in una spirale di eventi che mette in discussione la moralità del governo e la natura umana stessa. Mascia si ispira ad opere come “Svegliatevi dormienti” di P.K. Dick e “Demolition Man“, creando un’atmosfera cupa e sospesa tra sogno e realtà. Il film trasforma lentamente il suo tono, da una prima parte più strettamente fantascientifica ad un noir avvolgente, dove la linea tra ciò che è reale e ciò che è illusione diventa sempre più sfumata. Stefano Accorsi interpreta il protagonista con una vulnerabilità simile a quella di Bill Pullman in “Strade Perdute“, mentre la trama ricorda i labirinti mentali di film come “Memento“. Anche se l’epilogo potrebbe sembrare un po’ ingenuo, il film riesce comunque a coinvolgere il pubblico con una narrazione avvincente ed una solida regia, dimostrando che per fare buona fantascienza non servono necessariamente alieni e laser, ma piuttosto una buona dose di riflessione sulla natura umana.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Ipersonnia, film diretto da Alberto Mascia, è ambientato in un futuro prossimo, nel quale si è trovato un modo alternativo per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri e di tutte le sue nefaste conseguenze. I detenuti vengono costretti a un sonno profondo per tutta la durata della pena, così da ridurre la criminalità nelle carceri rendendo i detenuti inoffensivi, tra di loro e con le guardie. Questo nuovo metodo, denominato “ipersonno”, si rivela non solo efficiente, ma anche più economico, fino a quando lo psicologo David Damiani (Stefano Accorsi), che ha il compito di monitorare lo stato psichico dei detenuti, un giorno scopre che i dati di uno dei carcerati sono andati perduti. L’imprevisto innescherà una catena di eventi che costringeranno lo stesso David a confrontarsi con i fantasmi del proprio passato, e con una cospirazione che coinvolgerà anche Viola (Caterina Shulha), l’amore della sua vita, e che lo porterà a scoprire che niente è ciò che sembra.
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.esquire.com
Il film ottenne il premio Solinas Experimenta.
Curiosità – fonte: www.comingsoon.it
1. Film Vincitore del Premio Solinas Experimenta;
2. Presentato Fuori Concorso al Torino Film Festival 2022 nella sezione Favolacce;