The Wolf of Wall Street

The Wolf of Wall Street

2013 ‧ Commedia/Drammatico ‧ 3 ore

Martin Scorsese firma un’altra pellicola di successo, successo internazionale nonostante le tante censure attuate da diversi paesi. The Wolf of Wall Street con le sua 681 parolacce (una media di 4 al minuto) è difatti un cocktail esplosivo di linguaggio scurrile, sesso e droga al punto da essere classificato come film più volgare al guinness world record. Questo “negativo” riconoscimento è servito a definire lo “stile” del film, nel pieno rispetto della narrazione della reale vicenda di Jordan Belfort, il protagonista di questo capolavoro, a cui si affianca un ritmo incalzante e divertente, una performance interpretativa encomiabile di Leonardo DiCaprio (nei panni di Jordan) e di Jonah Hill (suo fidato amico e socio) ed ovviamente una straordinaria regia come solo Martin Scorsese sa regalarci. DiCaprio fu guidato dallo stesso Belfort nella sua interpretazione, specie negli effetti causati dall’assunzione delle droghe, come la cocaina e la “quaalude”. Ogni elemento che va a comporre il film, dai dialoghi alla colonna sonora, dai colori alle inquadrature, è stato analizzato ed inserito con tempistiche programmate al fine di rendere frenetico ed incalzante il film esattamente come l’ascesa al successo di Jordan Belfort nel mondo di Wall Street. La vita sregolata e colma di eccessi stravolta improvvisamente dalla ricchezza acquisita, da donne da copertina, da auto e ville lussuose, dal costante abuso di droghe è resa così ‘assaporabile’ per lo spettatore. Per quasi 3 ore lo spettatore viene sospinto verso questi eccessi fino a quando non viene sbattuta in faccia la resa dei conti, l’FBI. Un approccio geniale voluto da Scorsese, un mero comportamento realistico vissuto in pieno da noi spettatori: il fatto di vivere ogni emozione di Jordan Belfort ci rende pienamente consci di cosa si prova quando si arriva al punto di rottura. 5 le candidature ma nessuna statuetta portata a casa e questo, a mio modo di vedere, non rende merito alla straordinaria pellicola che conferma la magistrale bravura degli attori, su tutti DiCaprio, oltre a rinvigorire le medaglie al merito di un grande maestro come Martin Scorsese.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

The Wolf of Wall Street è un film del 2013 diretto da Martin Scorsese, basato sulla vera storia di Jordan Belfort. Nel 1987 Belfort (Leonardo Di Caprio) è un apprendista broker a Wall Street. Qui, sotto la guida di Mark Hanna (Matthew McConaughey), Jordan impara a vivere all’insegna dell’abuso di droghe e sesso. Tuttavia, il crollo improvviso della borsa gli costa il licenziamento. Sarà la moglie Teresa (Cristin Milioti) a convincerlo ad accettare il lavoro in un call-center di penny-stocks. Così, Jordan torna alla ribalta e si mette in affari con il vicino di casa Donnie Azoff (Jonah Hill), fondando la Stratton Oakmont. Contrariamente alla facciata pubblica, la società si regge sulle truffe e su un manipolo di piccoli spacciatori di quartiere. Ben presto gli affari crescono a dismisura e la rivista Forbes affibbia a Jordan l’appellativo ‘The Wolf of Wall Street’. Intanto, la vita privata del broker è in totale declino e l’incontro con Naomi Lapaglia (Margot Robbie) sancirà la fine del suo matrimonio. L’FBI inizia ad indagare sulla Stratton e Donnie mette in pericolo il suo socio. Per dimenticare i loro guai, i due assumono una quantità smisurata di quaalude, mentre i servizi segreti sono sempre più vicini ad incastrarli. La notizia che la zia Emma, prestanome per i conti bancari segreti di Jordan, è morta spinge l’uomo a correre a Ginevra, mentre una serie di sfortunati eventi lo convincono a smettere con la droga. L’impero sembra salvo fino a quando il banchiere svizzero, arrestato dall’FBI, tradisce Belfort e ne causa l’arresto. Mentre Jordan patteggia con gli agenti, Naomi decide di abbandonarlo. Sconvolto, Belfort ricade nell’abuso di droghe e mette in pericolo la vita di sua figlia. Per evitare la pena di venti anni, Jordan si vede costretto ad incastrare i compagni. Nonostante il tentativo di avvertire Donnie gli costerà caro, Jordan farà un ritorno in grande stile tra i broker più in vista del pianeta.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne ben cinque candidature ai Premi Oscar del 2014:

Nomination Miglior film
Nomination Miglior regia a Martin Scorsese
Nomination Miglior attore a Leonardo DiCaprio
Nomination Miglior attore non protagonista a Jonah Hill
Nomination Miglior sceneggiatura non originale a Terence Winter


Curiosità – fonte: www.cinefilos.it

1. La scena di McConaughey era improvvisata.
Le scene di Matthew McConaughey sono state girate nella seconda settimana di riprese. Il torace che batteva e lui che canticchiava è stata tutta un’improvvisazione e, in realtà, si riferisce ad un rituale di riscaldamento che viene fatto prima di recitare. Quando Leonardo DiCaprio lo vide durante le riprese si può notare una breve inquadratura di lui che guarda Martin Scorsese per l’approvazione. DiCaprio, in seguito ha incoraggiato chi di dovere ad includere tutto ciò nel film per dargli un tono.

2. Per le scene di droga, sono state usate delle vitamine.
Gli attori hanno sniffato delle vitamine B sbriciolate per riprodurre le scene in cui era coinvolta la cocaina. Jonah Hill ha affermato, tra l’altro, di essersi poi ammalato di bronchite dopo così tante inalazioni da essere ricoverato in ospedale.

3. Obiettivi diversi per stati d’animo diversi.
Per mostrare lo stato d’animo di Jordan, il direttore della fotografia Rodrigo Prieto ha costantemente cambiato tipo di obiettivo. Per le scene in cui Jordan è in uno stato mentale lucido, sono state usate delle lenti sferiche piatte, mentre nelle parti in cui lucido non è, sono state usate lenti anamorfiche.

4. Recitare su un letto pieno di soldi non è stata una bella cosa per Margot Robbie.
L’attrice australiana ha affermato che la sua scena di sesso con Leonardo DiCaprio su un letto pieno di soldi era estremamente scomoda, in quanto le banconote false avevano bordi taglienti che le hanno provocato numerosi tagli alla schiena.

5. Leonardo DiCaprio ha sempre voluto interpretare Jordan Belfort.
L’attore era ossessionato dall’interpretare questo personaggio sin da quando ha ottenuto il libro (The Wolf of Wall Street) nel 2007. DiCaprio si è concentrato su come trasformare il racconto depravato di Jordan Belfort in un film. Tuttavia, non era solo interessato alla connessione di questa storia con il recente crollo di Wall Street, ma era anche attratto dal ritratto onesto e intransigente di Jordan e di quello che aveva realmente vissuto.

6. I denti finti hanno cambiato il modo di parlare di Jonah Hill.
Quando l’attore ha messo i denti finti per interpretare Donnie, si è reso conto di avere una vibrazione udibile nella sua voce. Per sbarazzarsi di questo, ha passato più di due ore al telefono, chiamando aziende a caso e parlando con loro.

7. Un film composto da frasi iconiche e indimenticabili.
Un film come The Wolf of Wall Street non poteva non essere generatore di frasi iconiche e di impatto tale da rimanere nell’immaginario collettivo. Ecco, dunque, qualche esempio:

  • Lasciate che vi dica una cosa. Non c’è nobiltà nella povertà. Sono stato un uomo povero, e sono stato un uomo ricco. E scelgo di essere ricco tutta la vita, dannazione! (Jordan Belfort)
  • Mi chiamo Jordan Belfort. L’anno in cui ho compiuto 26 anni ho guadagnato 49 milioni di dollari, il che mi ha fatto molto incazzare perché con altri 3 arrivavo a un milione a settimana. (Jordan Belfort)
  • Bene Hector, ecco il nostro programma: tu ci porti due vodka Martini, lo sai come mi piacciono, niente ghiaccio. Poi, precisamente sette minuti e mezzo dopo, ce ne porti altri due, e poi ancora due ogni cinque minuti finchè uno di noi non perde i sensi. (Mark Hanna)

8. Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro.
Nel 2007 è stato pubblicato il libro intitolato Il lupo di Wall Street, autobiografia di Jordan Belfort che ne racconta l’ascesa e la caduta del broker newyorkese.

9. Jordan Belfort ha istruito DiCaprio.
Affinché la performance di Leonardo DiCaprio potesse essere esaustiva, il vero Jordan Belfort ha dato delle istruzioni all’attore circa il suo comportamento, istruendolo, in particolare, nei vari modi in cui ha reagito abusando della Quaalude, così come nel suo confronto tutt’altro che lucido con Danny Porush.


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