A.I. - Intelligenza Artificiale

A.I. – Intelligenza artificiale

2001 ‧ Sci-fi/Drammatico ‧ 2h 26m

A.I. – Intelligenza artificiale è una meravigliosa pellicola che sancisce la simbiosi di due mostri sacri del cinema internazionale. Un affascinante spettacolo ibrido pieno zeppo di significati e piani di lettura differenti, vede i principi cari al grande Steven Spielberg fondersi col quelli del maestro Stanley Kubrick. Il ritorno verso la propria casa, la diversità, il razzismo, qui nella forma di odio dell’umano verso il robot, sono temi che troviamo nelle pellicole firmate Spielberg, mentre narra la storia, di taglio kubrickiano, dell’amore di David verso sua “madre”, un amore che esplode dopo una procedura di imprinting, una procedura che prevede il caricamento di sentimenti nel microcip del piccolo robot. Una pellicola stilisticamente molto complessa che fonde dunque, due visioni della vita opposte. Steven Spielberg, che ne ha firmato anche la sceneggiatura (non lo faceva dai tempi di Incontri ravvicinati del terzo tipo), ha pienamente rispettato la psicologia ed i principi del compianto amico Kubrick, ideatore di questo capolavoro, trattenendosi dal donare alla pellicola una chiave ottimistica, come in tutti i suoi successi, ed inserendo nella sceneggiatura tipici elementi alla Kubrick, anche se di un pessimismo un pò limato. Spielberg è riuscito a mostrare tutta la sua ossessiva cultura cinematografica, prendendo decisioni lontane dalla sua filosofia ma rispettose del pensiero di Stanley Kubrick: il volere di Stanley era di realizzare una versione moderna del Pinocchio di Collodi, e Spielberg lo accontenta. Gli ingredienti ci sono tutti. Dagli aspetti fiabeschi al contrasto più puramente filosofico fra i mecca e gli orga, erigendo così una complessa costruzione visionaria del futuro, in cui hanno avuto libero sfogo artistico le scenografie di Rick Carter e la fotografia di Janusz Kaminski. Le interpretazioni di ogni componente del cast sono straordinariamente intense: il giovane Jude Law, nella sua eccelsa interpretazione di Gigolo Joe, un mecca sosia di Fred Astaire costruito per il piacere sessuale femminile, Frances O’Connor nei panni della madre adottiva di David, William Hurt l’ingegnere-Geppetto e lo strabiliante e ben noto al grande pubblico Haley Joel Osment che, a soli 13 anni, mostra tutta la sua intensità d’espressione e la sua capacità emotiva collocandosi di diritto fra i migliori attori in circolazione. Spielberg ci regala l’ennesima perla artistica, forse un pò troppo metafisica nel finale, commovente e piena di sentimenti e di spunti sociologici che non possono che far riflettere, una pellicola che splende di cinema dalla prima all’ultima inquadratura.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

E’ un’epoca in cui le risorse naturali sono limitate e la tecnologia avanza con un ritmo rapidissimo. Il luogo in cui vivi è controllato, ciò che mangi è programmato e chi ti serve non è una persona, è un essere artificiale. Giardinaggio, cura della casa, compagnia, c’è un robot per ogni necessità. Tranne l’amore. L’emozione è l’ultima, controversa frontiera dell’evoluzione robotica. I robot sono considerati elettrodomestici sofisticati, non si pensa possano provare sentimenti. Ma con tanti aspiranti genitori cui non è stato ancora concesso di avere figli, si può tentare. E la Cybertronic Manifacturing ha creato la soluzione. Si chiama David. E’ un robot, il primo programmato per amare, che viene adottato in prova da un impiegato della Cybertronic e da sua moglie, il cui figlio naturale malato terminale, è ibernato in attesa che la scienza scopra una cura che possa salvarlo. Anche se diventa piano piano il loro figlio, e fa di tutto per essere amato, una serie di circostanze inaspettate rendono la vita impossibile per David. Respinto dalle macchine e dagli umani, aiutato da Teddy, il suo supergiocattolo protettore capace di pensare, David inizia un viaggio esistenziale, scoprendo un mondo in cui la linea che separa robot e macchine è profonda, ma sottilissima.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne due candidature ai Premi Oscar del 2002:

Nomination Miglior colonna sonora a John Williams
Nomination Migliori effetti speciali a Scott Farrar, Dennis Muren, Stan Winston


Curiosità – fonti: www.ciakmagazine.it

1 – Il titolo diverso.
Il film originariamente doveva essere intitolato “AI“, ma successivamente la produzione ha intuito che troppe persone pensavano che fosse A1 quindi il titolo fu cambiato in AI Artificial Intelligence.

2 – Il soggetto del film.
Il soggetto del film è tratto dal racconto del 1969 di Brian Aldiss Supertoys che durano tutta l’estate“.

3 – Il lavoro di Kubrik.
Stanley Kubrick, ideatore del film, voleva girarlo a metà degli anni novanta ma rimandò la realizzazione. Dopo la sua prematura scomparsa nel 1999 fu Spielberg a portare avanti il film.

4 – Le candidature agli Oscar.
Il film ricevette due nomination agli Oscar del 2002 come migliore colonna sonora e come migliori effetti speciali ma non portò a casa nessuna statuetta.

5 – Gli incassi.
Con un budget stimato in 100.000.000 di dollari il film ne incassò in tutto il mondo 235.9 milioni di dollari.


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