American Graffiti
American Graffiti è divenuto ben presto icona di nostalgia. E’ il 1962, ed è l’ultima notte di Curt e Steve nella piccola città della California, la notte prima della partenza per il college. Curt (Richard Dreyfuss) cade in profonda crisi e vorrebbe non partire mentre Steve (Ron Howard) è più convinto che mai. Ma ben presto cambieranno entrambi il loro punto di vista. Le corse in macchina, i fast food drive-through, le feste da ballo, la caratteristica colonna sonora, sono il senso nostalgico del cambiamento di un’epoca, la fine degli anni ’50, quando l’America stava per perdere la sua innocenza. Col carattere di un classico teen-movie, ma solo in superficie, American Graffiti è molto molto di più. E’ la consapevolezza di chi sa che il meccanismo della vita e della storia si è complicato terribilmente e non può far altro che guardarsi indietro, tornare con la memoria a quella piccola realtà di provincia dove i conflitti erano semplici e nette le posizioni: i maschi da una parte, le femmine dall’altra, i buoni contrapposti ai cattivi. Erano gli anni in cui le automobili erano elette a mito assoluto, in cui il sesso era una chimera, erano i tempi pre-femminismo, quelli in cui il cat calling era una realtà sfrenata che nessuno osava criticare. Erano anche i tempi in cui il giovane regista George Lucas ed il quasi coetaneo produttore Francis Ford Coppola erano ignari dei loro straordinari successi planetari presto in arrivo, tempi in cui Harrison Ford non sapeva ancora che sarebbe diventato Han Solo ed Indiana Jones. George, Francis, Harrison e gli altri, hanno regalato al mondo la storia di una sera qualunque che ha segnato il cambiamento di una vita.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
American Graffiti è un film del 1973 diretto da George Lucas. L’ultima sera dell’estate del 1962 gli amici Steve Bolander (Ron Howard), Curt Henderson (Richard Dreyfuss), Laurie Henderson (Cindy Williams), Terry “Il rospo” Fields (Charles Martin Smith) e John Milner (Paul Le Mat) si incontrano al Burger City per trascorrere l’ultima giornata di libertà. Mentre Curt confessa a Steve di aver intenzione di prendere un anno sabbatico e Steve promette la sua preziosa Chevrolet Imapala a Terry, Laurie è preoccupata per la sua storia d’amore con Steve, che vorrebbe affrontare il college da uomo libero. Il gruppo si separa e Curt, salito sulla macchina di Laurie e Steve, rimane folgorato da una bellissima donna che, sfrecciando con la sua vettura nella direzione opposta, gli sorride e gli sussurra ‘Ti amo’. John, in cerca di una compagnia femminile, fa la conoscenza di Carol (Mackenzie Phillips) ma si rende conto della giovanissima età della ragazza e vuole liberarsi della sua compagnia. Mentre John ha uno spiacevole incontro con la polizia stradale e studia un piano per riportare Carol a casa, Curt cerca di rintracciare ossessivamente la misteriosa donna ma viene coinvolto nelle scorribande di una gang di teppisti locali…
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne ben cinque candidature ai Premi Oscar del 1974:
Nomination Miglior film
Nomination Miglior regia a George Lucas
Nomination Miglior attrice non protagonista a Candy Clark
Nomination Miglior sceneggiatura originale a Willard Huyck, Gloria Katz, George Lucas
Nomination Miglior montaggio a Verna Fields, Marcia Lucas
Curiosità – fonti: www.wereporter.it – www.comingsoon.it
1. Non è un mistero, ma magari qualcuno lo ha dimenticato: il film si guadagnò ben 5 nomination agli Oscar ma non portò a casa alcuna statuetta. In compenso, vinse due Golden Globe, uno per la Miglior commedia e l’altro come Miglior attore debuttante (Paul Le Mat)
2. Nel 1998 l’American Film Institute ha inserito il film tra i migliori ceto film statunitensi di sempre, collocandolo al 77° posto. Tre anni prima, nel 1995, è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
3. Le riprese del film si sono svolte essenzialmente in California tra Pataluma e varie altre località, ma anche negli Universal Studios di Hollywood, dove tra l’altro è stato riprodotto l’iconico drive-in.
4. Nel 1979 Bill L. Morton ha diretto il seguito del fil di Lucas, American Graffiti 2, dirigendo lo stesso cast del precedente. All’appello mancava però Richard Dreyfuss.
5. Anche la Disney ha reso omaggio all’opera di Lucas, dedicando un fumetto ispirato ad American Graffiti e intitolato Paperopoli Graffiti.
6. Harrison Ford si rifiutò di tagliare i capelli per il film, accettando invece di indossare un cappello.
7. Per poter girare questo film, George Lucas non poté presentarsi alla riunione del suo liceo.
8. Paul Le Mat, Harrison Ford e Bo Hopkins erano spesso ubriachi durante la pause dalle riprese.
9. Non avendo abbastanza fondi per pagare tutti i membri dello staff, George Lucas propose loro di essere ricompensati apparendo nei titoli di coda.