E.T. l’extra-terrestre
La “mostruosa” creatura nata dal genio del nostro Carlo Rambaldi (premiato con l’Oscar), ha conquistato, e continua a farlo, i cuori di adulti e bambini. I toni avventurosi di formazione fantascientifica alternati a sequenze di comicità ed a profondi attimi di malinconia, non sono altro che meravigliosi colpi di pennello che, uno dopo l’altro, impressi su quella candida tela bianca che rappresenta la nostra anima, compongono un’opera d’arte capace di suscitare quell’intensa emozione affettiva cercata dal regista Steven Spielberg. Credo che E.T. sia il film più profondamente intimo mai girato da Spielberg: rievoca la sua infanzia, segnata dal trauma patito per il divorzio dei suo genitori appena adolescente, ma anche l’assoluta fede nei sogni, quella misteriosa forza che alimenta il cuore dei bambini. E.T. è l’amico immaginario che tutti abbiamo avuto, è il nostro sogno di bambini mai realizzato, ed è proprio questo che ogni spettatore ha visto nel corpo e nel cuore pulsante del piccolo alieno. Di sfondo ad un cast fatto di pura essenza, una colonna sonora premiata con l’Oscar, a firma di John Williams, conducono il film e lo catapultano al 24° posto dell’AFI’s 100 Years. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, fu accolto da una fiume di applausi e si aggiudicò ben tre premi Oscar: per la musica, il sonoro e gli effetti speciali.
E.T. rimarrà l’emblema della settima arte che insegna, attraverso l’ingenuità e la spontaneità dei bambini, ad accettare il diverso ed a non aver paura a priori di chi, in realtà, semplicemente non conosciamo ancora.
Trama – fonte: www.mymovies.it
Un alieno dal corpo basso e tozzo, dagli enormi piedi e dalla testa schiacciata viene lasciato sulla Terra dai suoi compagni di esplorazioni. Vagando per un bosco giunge a una casa abitata da una donna con i suoi 3 figli: Michael, Elliott e Gertie. Elliott ne scoprirà la presenza e lo nasconderà in casa. Quando i fratelli ne verranno a loro volta a conoscenza si coalizzeranno per difenderlo dagli adulti che lo cercano. Ben presto però l’extraterrestre avrà bisogno di cure mediche.
Cast – fonte: trovacinema.repubblica.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne ben nove candidature ai Premi Oscar del 1983, portandosi a casa tre statuette:
Miglior colonna sonora originale a John Williams
Migliori effetti speciali visivi a Carlo Rambaldi, Dennis Muren, Kenneth Smith
Migliori effetti speciali sonori a Charles L. Campbell, Ben Burtt.
Le altre nomination furono:
Nomination Miglior film
Nomination Miglior regia a Steven Spielberg
Nomination Miglior sceneggiatura originale a Melissa Mathison
Nomination Miglior fotografia a Allen Daviau
Nomination Miglior montaggio a Carol Littleton
Nomination Miglior suono a Robert Knudson, Robert J. Glass, Don DiGirolamo, Gene S. Cantamessa
Curiosità – fonte: cinema.fanpage.it
1 – Spielberg e il suo amico alieno immaginario
Spielberg ha raccontato che, dopo il divorzio dei suoi genitori, nel 1960, cercò di riempire il vuoto causato dall’avvenimento con un alieno immaginario che gli facesse compagnia. Durante il 1978, quei ricordi tornarono alla sua mente e il regista annunciò di voler girare un film dal titolo “Growing Up” (“Crescere”), ma il progetto fu accantonato a causa degli impegni dovuti alle riprese del film “1941: Allarme a Hollywood”, ma l’idea di realizzare un breve film autobiografico sulla sua infanzia restò immutata.
2 – Un alieno brutto ma non spaventoso
Il regista e la produttrice Kathleen Kennedy convinsero Melissa Mathison a scrivere il copione basato sul soggetto del regista, intitolato “E.T. and Me”, e la sceneggiatrice, già mentre scriveva, aveva in mente una primitiva versione di E.T. Assieme al regista, decise che l’alieno sarebbe dovuto essere brutto, ma non spaventoso, e in seguito dichiararono che doveva essere come “Una tartaruga senza guscio. L’amore e l’affetto che volevamo mostrare non si basava sull’essere carini.”
3 – La scelta dei piccoli protagonisti
Spielberg effettuò il provino di oltre trecento ragazzi per i ruoli. Avendo lavorato con Cary Guffey in “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, aveva confidenza a lavorare con un cast composto da attori giovani. Il regista conobbe Drew Barrymore durante i provini per “Poltergeist – Demoniache presenze”. Non la prese nel film, ma le disse che l’avrebbe contattata per un altro progetto. La bambina si guadagnò il ruolo, raccontando al regista di essere alla guida di una band punk rock. Nell’agosto del 1981, Spielberg non aveva ancora trovato il ragazzo giusto per interpretare Elliott. Fu, infine, scelto Henry Thomas, il quale, nonostante non avesse convinto il regista durante la lettura del copione, ottenne la parte quando improvvisando una scena, in cui l’alieno viene portato via dal governo, Thomas riuscì a piangere, pensando al suo cane, morto tre anni prima.
4 – L’omaggio a “Miracolo a Milano” di De Sica
La scena del volo in bicicletta è una citazione del film “Miracolo a Milano” (la scena del volo sul Duomo), diretto da Vittorio De Sica, nel 1951 e amatissimo da Spielberg.
5 – Un set blindato
Per motivi di sicurezza e segretezza, il titolo provvisorio del film venne cambiato in “A Boy’s Life”. Sul set chiunque doveva possedere un tesserino di riconoscimento. Tuttavia, all’inizio il logo della Universal Pictures venne riprodotto alla rovescia. Ciò per garantire una lavorazione tranquilla e priva di “infiltrazioni” esterne.
6 – Le scene improvvisate
Per la prima volta nella sua carriera, Spielberg non ha utilizzato storyboard per la maggior parte del film, così da permettere una maggiore spontaneità nelle performance. I tre protagonisti vennero inoltre incoraggiati a improvvisare, inventando dialoghi o singole frasi. La battuta di Gertie, “Non mi piacciono i suoi piedi“, quando vede E.T. per la prima volta, fu improvvisata da Drew Barrymore, così come l’intera scena tra l’alieno ed Elliott, dove quest’ultimo mostra i suoi giocattoli. Per la scena di Halloween, i ragazzi si presentarono sul set già vestiti con i costumi. Spielberg ricambiò lo scherzo, dirigendo per l’intera giornata vestito da maestra.
7 – Il cameo tagliato di Harrison Ford e l’omaggio a “Guerre Stellari”
Nel film era presente il cameo di Harrison Ford, nel ruolo del preside di Elliott, forte del successo di “Guerre Stellari”, film molto amato da Spielberg. Il regista decise di tagliarlo in quanto avrebbe distratto il pubblico dalla storia, ma nella scena di Halloween viene citato un altro personaggio della saga del suo amico Lucas, Yoda, che viene scambiato da E.T. come un suo simile. Durante la scena si può sentire il tema musicale del personaggio, tratto proprio dal film “Guerre stellari – L’Impero colpisce ancora”.
8 – La straordinaria colonna sonora
La colonna sonora del film è stata composta dal fenomenale John Williams, collaboratore abituale di Spielberg. Per il musicista fu molto difficile, in quanto dovette comporre commenti musicali per scene che non poteva vedere, o di cui visionava la versione provvisoria, senza effetti speciali o suoni. Inoltre dovette creare una composizione che rendesse simpatico un essere all’apparenza brutto come E.T. In seguito, Spielberg rimontò le scene, in modo che combaciassero con la musica. Per il suo lavoro su “E.T. l’extra-terrestre”, Williams vinse il suo quarto Oscar.
9 – Le istruzioni di Spielberg per la creazione di E.T.
Per la creazione dell’alieno protagonista, Spielberg diede diverse istruzioni agli artisti concettuali: E.T. sarebbe dovuto essere alto un metro, con un collo telescopico e piccoli piedi grassocci. Per la costruzione pratica della creatura, si rivolse a Carlo Rambaldi, che aveva già collaborato con il regista in “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Il supervisore agli effetti speciali, Dennis Muren, vinse l’Oscar per i Migliori effetti speciali. Il viso dell’alieno si ispira a quelli di Carl Sandburg, Albert Einstein ed Ernest Hemingway. La produttrice Kathleen Kennedy visitò lo Eye Institute di Jules Stein per studiare gli occhi reali e di vetro. Assunse quindi personale dell’istituto per creare gli occhi di E.T., che Spielberg ritenne importanti per attirare il pubblico.
10 – I riferimenti a Peter Pan
Diversi elementi del film fanno riferimento a “Le avventure di Peter Pan”, il famoso film della Disney. Precisamente, i bambini sperduti sarebbero i tre protagonisti, E.T. non sarebbe sopravvissuto sulla Terra, così come Peter Pan non sarebbe potuto sopravvivere sull’Isola che non c’è, e i pirati sono rimpiazzati dagli scienziati del governo.