Il corvo – The Crow
Icona indiscussa non solo di un film ormai cult come ‘Il corvo’, ma di un’intera generazione che lo ha imitato, lo ha amato e lo ricorda ancora con quel fuoco nelle vene che riusciva a trasmetterti, è il compianto Brandon Lee.
Brandon ha incarnato i tratti di carboncino nati dalla mano, e dal genio, di James O’Barr che ne ha ideato e disegnato l’omonimo fumento The Crow, a cui si ispira il film di Alex Proyas.
Un set maledetto ed un destino che gli scorreva nel sangue, Brandon Lee perse la vita a soli 28 anni negli ultimi giorni di riprese, morte causata dal residuo di un proiettile sparato dalla pistola con cui Funboy (Michael Massee) uccideva, nella scena, Eric Draven, il personaggio interpretato da Lee.
Come per il fumetto, diverse sono le chiavi di lettura della sua trama, ma il cardine resta la dicotomia tra amore e morte: l’essenza più pura dell’amore, per O‘Barr, è in grado di essere più imponente della morte, sconfiggendola persino oltre il tempo, oltre il legame terreno. E per Eric e Shelly (Sophia Shinas), simbolo di un amore puro, vedersi portar via la possibilità di vivere ed amarsi da un gruppo di balordi che stupreranno lei e poi li uccideranno la notte prima del loro matrimonio durante la famosa Notte del Diavolo in cui fuoco e fiamme sono concesse a tutta la città, è una tragedia che si trasformerà in massacro pur di raggiungere la pace eterna.
Le parole iniziali narrate dalla giovane Sarah (Rochelle Davis), introducono la figura cardine tra il mondo dei vivi e quello dei morti, il corvo. Alcune culture, credono che il corvo imperiale avrebbe la capacità di accompagnare le anime dei morti nell’oltretomba e, in alcuni casi, quando il cuore della persona defunta è colmo di rabbia e dolore, la capacità di resuscitare l’anima donandole forza ed immortalità, così da poter consumare la sua vendetta e trovare la pace eterna. Ed è proprio così che accade per Eric: un maestoso corvo imperiale gli concede questa possibilità, vendicando tutte le sofferenze che ha patito e l’atroce agonia che Shelly ha subito prima di trovare la sua serenità nella vita eterna. Eric si trasforma in atroce vendetta verso quegli assassini dai buffi nomi, impossibili da dimenticare, e lo farà grazie all’aiuto dell’onesto agente di polizia Derryl Albrecht (Ernie Hudson).
Ricco di significato è il trucco con cui Eric decide di consumare la sua vendetta: una maschera ispirata al teatro drammatico inglese, una maschera che ricorda Pierrot, una maschera che rende ancor più plausibile il lato oscuro di Eric, immerso nell’oblio del dolore e della disperazione, rappresentati da un’ironia di fondo piuttosto macabra.
Il regista ha saputo ricreare ambientazioni ed atmosfere perfette per il tipo di racconto dark, accentuate da una colonna sonora mai così azzeccata.
Ma il grande merito, va all’interpretazione di Brandon Lee: la forte caratterizzazione del suo personaggio mista ad un‘interpretazione matura ed emotiva ed a dei dialoghi immortali, rendono l‘angelo della morte da lui interpretato un character iconico e senza tempo in perfetta corrispondenza con un film memorabile ed irripetibile.
Il corvo ha ispirato molte pellicole figlie di blasonate produzioni hollywoodiane: una su tutte, Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, in cui ritroviamo il trucco di Eric sul volto del Joker di Heath Ledger. In conclusione, nonostante qualche piccolo difetto, Il corvo ci insegna a difendere le persone che amiamo, a rispettarle ed onorarle nel nome dell’amore.
“Un palazzo viene dato alle fiamme, tutto quello che ne rimane è cenere. Prima pensavo che questo valesse per ogni cosa, famiglie, amici, sentimenti. Ora so che a volte, se l’amore è vero amore, niente può separare due persone fatte per stare insieme.” – Sarah
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Il corvo, un film del 1994 diretto da Alex Proyas, è basato sull’omonimo fumetto di James O’Barr. Il film segue la vendetta di Eric Draven (Brandon Lee), resuscitato grazie al compimento della profezia del corvo, guardiano della dimensione che collega il mondo dei vivi a quello ultraterreno. Un anno prima, durante la cruenta Devil’s Night, quattro balordi si introdussero nella casa che Draven condivideva con la sua promessa sposa Shelly Webster (Sofia Shinas), aggredendola e abusando a turno della donna. Tornato a casa, Eric fu accoltellato, ucciso con un colpo al cuore e scaraventato da una finestra, mentre Shelly passò trenta ore di agonia prima di morire, in ospedale.
Grazie alla sua nuova natura sovrannaturale e ai poteri del corvo, Eric vuole scovare i quattro responsabili e ucciderli senza pietà. Con la complicità dell’amica Sarah Mohr (Rochelle Davis) e dell’onesto poliziotto Darryl Albrecht (Ernie Hudson), che vegliò su Shelly in ospedale, l’uomo torna nella sua casa e, mascherato da Pierrot, fa visita al primo balordo: Tin Tin (Laurence Mason). Dopo aver recuperato l’anello di fidanzamento dall’avido usuraio Gideon, Eric continua a scovare le sue prede ma l’ultimo di loro, Shank (Angel David) sfugge alla frenetica ricerca. Il teppista, infatti, è sorvegliato dagli uomini del malavitoso Top Dollar (Michael Wincott). Quest’ultimo, aiutato dalla sua amante nonché sorella carnale, Myca (Bai Ling), e dal fidato scagnozzo Grange (Tony Todd), scopre che la forza di Draven proviene dal corvo. La possibilità di ricongiungersi alla sua amata nell’aldilà, spronerà il vendicatore a compiere la sua missione ma Top Dollar si rivelerà un avversario difficile con il quale misurarsi.
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Riconoscimenti – fonte: it.wikipedia.org
Il film ottenne tre candidature agli MTV Movie Awards del 1995, portandosi a casa un riconoscimento:
Miglior canzone a Big Empty
Le altre nomination furono:
Nomination per Miglior film
Nomination per Migliore performance maschile a Brandon Lee
Curiosità – fonte: www.horroritalia24.it
1 – Originariamente il regista Alex Proyas voleva girare il film in bianco e nero per renderlo più simile al fumetto utilizzando i colori solamente per i flash back del protagonista.
2 – Michael Massee, l’attore che interpretò Fun Boy rimase davvero traumatizzato dall’incidente sul set. Smise di recitare per un anno intero e dodici anni dopo aver accidentalmente sparato a Lee dichiarò di avere ancora incubi al riguardo. Fino alla sua morte, avvenuta nel 2016, non guardò mai il film.
3 – A Brandon Lee non piaceva come risultava il face panting nel girato subito dopo la seduta in sala trucco. In accordo col regista decise che si sarebbe truccato da solo ogni sera prima di andare a dormire, in modo da avere un risultato meno artefatto per la mattina seguente.
4 – James o’Barr voleva che Eric Draven fosse interpretato da Johnny Depp. Non era entusiasta all’idea che Brandon Lee fosse il protagonista dell’adattamento del suo fumetto perchè, avendo visto solo “Resa dei conti a Little Tokio”, temeva che diventasse una sorta di film di Kung Fu. Ma quando incontrò per la prima volta Lee truccato e vestito che recitò perfettamente le frasi del suo fumetto cambiò idea immediatamente.
5 – La location del nightclub di Top Dollar è una fabbrica di cemento abbandonata in North Carolina. E’ stata usata anche come nascondiglio di Shredder in “Tartarughe Ninja alla riscossa” (1990) e “Super Mario Bros” (1993)
6 – Il ruolo di Shelly fu offerto a Cameron Diaz ma lei rifiutò in quanto non le piacque la sceneggiatura.
7 – Il film è ricco di citazioni letterarie e musicali. La più significativa è un omaggio all’opera “Il Corvo” di Edgar Allan Poe. La frase originale della poesia dice “Suddenly There came a tapping” mentre nel copione, quando Eric entra nel negozio di Gideon, si legge “Suddenly I heard a tapping”. Anche la pronuncia stessa del cognome Draven ricorda quella di the raven.
8 – Nella pellicola c’è un cameo di James O’Barr. Ruba una tv dal negozio di Gideon dopo che è saltato in aria. L’autore a una convention nel 2009 dichiarò che con i profitti del film comprò una tv a sua madre e un sistema sorround per sè, donando in beneficenza tutto il resto. “Io e Brandon eravamo davvero buoni amici pertanto mi sembrava di avere denaro insanguinato.” Disse ” Non volevo trarre profitto a sue spese. Ho tenuto il segreto più a lungo che ho potuto perchè non è vera beneficenza se ti fai pubblicità tramite essa.“
9 – Il boss dei cattivi, interpretato da Michael Wincott si chiama Top Dollar. Ma non viene mai chiamato così nel film in quanto nessun personaggio si riferisce a lui chiamandolo per nome.
10 – Nel fumetto esiste un personaggio enigmatico di nome Skull Cowboy. Il suo compito era di spiegare al protagonista, poco prima dello scontro finale con Top Dollar, che al termine della sua vendetta avrebbe perso i suoi poteri. Ad impersonare il simbolico personaggio doveva essere Michael Berryman ma queste scene furono poi eliminate dalla pellicola in quanto il regista decise di dare una svolta diversa al finale.