Sciuscià

Sciuscià

1946 ‧ Drammatico/Dramma ‧ 1h 33m

Sciuscià è un film che incarna l’essenza del neorealismo italiano, mostrando con crudezza e sensibilità la condizione dei bambini nella Roma del dopoguerra. Diretto da Vittorio De Sica, il film non è solo un racconto commovente, ma anche una denuncia sociale, un grido disperato per un’umanità schiacciata dalla miseria e dall’indifferenza. La storia ruota attorno a Giuseppe e Pasquale, due ragazzi che si guadagnano da vivere lucidando scarpe (da cui il titolo, che deriva dall’inglese shoe-shine). Uniti da una profonda amicizia e dal sogno di acquistare un cavallo, i due si trovano coinvolti in un furto orchestrato da adulti senza scrupoli. Arrestati e incarcerati, la loro relazione viene messa alla prova dalle dure condizioni del carcere e dalle manipolazioni di chi li circonda. Intuitivamente il film affronta temi universali come l’amicizia, l’innocenza perduta e la disillusione. La povertà e l’ingiustizia sociale diventano protagoniste invisibili, dipingendo un mondo in cui i bambini sono lasciati a sé stessi, vittime di un sistema che non offre loro alcuna speranza. De Sica cattura con maestria il conflitto tra il desiderio di libertà e la realtà brutale che li imprigiona, sia fisicamente che emotivamente. Adotta uno stile quasi documentaristico, con inquadrature semplici ma potenti che danno al film un senso di autenticità. L’uso di attori non professionisti conferisce ai personaggi una genuinità che li rende immediatamente riconoscibili e commoventi. La scelta di girare in location reali, come le strade di Roma ed il carcere minorile, amplifica l’impatto visivo e narrativo. I giovani attori, Franco Interlenghi (Pasquale) e Rinaldo Smordoni (Giuseppe), offrono interpretazioni straordinarie per la loro età e soprattutto inesperienza. La loro amicizia sullo schermo è tanto credibile quanto straziante, ed il loro dolore diventa palpabile per lo spettatore. Sciuscià non è solo un film, ma una testimonianza storica del periodo post-bellico italiano. È uno dei primi esempi del neorealismo, un movimento cinematografico che ha ridefinito il cinema mondiale, influenzando registi come Roberto Rossellini e Federico Fellini. Il film è stato il primo a ricevere un Oscar speciale al miglior film straniero, un riconoscimento che ne sottolinea l’importanza artistica e culturale. In conclusione, Sciuscià è un’opera senza tempo, capace di commuovere e far riflettere anche a decenni di distanza. È un film che non teme di mostrare la durezza della vita, ma che al tempo stesso celebra i legami umani ed il desiderio di libertà. Un capolavoro che tutti dovrebbero vedere, per comprendere il potere del cinema di raccontare storie che contano davvero.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Sciuscià è un film drammatico del 1946 diretto da Vittorio De Sica. Siamo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, in una Roma devastata dal disagio sociale. Protagonisti della storia sono due ragazzini, Giuseppe (Rinaldo Smordoni) e Pasquale (Franco Interlenghi), legati da una profonda e sincera amicizia. Si guadagnano da vivere facendo gli sciuscià, lustrando le scarpe ai soldati americani sui marciapiedi di via Veneto. La strada è la loro casa, il palcoscenico della loro vita: è qui che fanno affari, contano soldi e come piccoli uomini sono attenti a tutte le opportunità, anche illegali, pur di far qualche spicciolo in più. Un’infanzia rubata in un mondo di adulti che cercano di stare a galla come possono, ma c’è un oggetto del desiderio per i due ragazzi che richiama la loro spensieratezza: un cavallo bianco, Bersagliere. Appena possono, corrono a Villa Borghese e con 300 lire lo affittano per cavalcarlo in due. Il loro sogno è quello di possedere il puledro e sono disposti anche a lavori sporchi pur di comprarlo. L’occasione arriva quando il fratello di Giuseppe e un suo compare li coinvolgono in un furto a casa di una chiromante. È una trappola e ne pagheranno le conseguenze disastrose, ma prima di essere arrestati e portati al riformatorio riescono, con i proventi del lavoretto, a comprare Bersagliere. Il cavallo viene affidato alle cure di uno stalliere e Pasquale e Giuseppe condannati, vengono rinchiusi in celle diverse. Qui sperimentano una vita disciplinata da disumane e brutali regole, inganni e tradimenti. Durante l’interrogatorio, infatti, Pasquale è ricattato: se non confessa il suo amico sarà picchiato duramente. L’amicizia tra i due è incrinata, l’affetto e la fedeltà che li univa sono svaniti, ormai sono nemici…


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne ben due nomination ai Premi Oscar del 1947, vincendo la statuetta più prestigiosa:

  • Miglior film straniero

L’ altra nomination fu:

  • Nomination Miglior sceneggiatura originale a Sergio Amidei, Adolfo Franci, Cesare Giulio Viola, Cesare Zavattini

Curiosità – fonte: www.comingsoon.it

1 – Protagonisti del film sono i piccoli Rinaldo Smordoni e Franco Interlenghi, praticamente presi dalla strada, alla loro prima esperienza davanti la macchina da presa. Per Interlenghi fu l’inizio di una lunga carriera come attore nel mondo del cinema.

2 – Il film è nato da uno spunto di Giulio Cesare Viola e da un’inchiesta condotta da Cesare Zavattini e Vittorio De Sica tra gli sciuscià romani.

3 – Il film costò meno di un milione di lire, fu venduto per quattromila lire al distributore americano Ilya Lopert che ci guadagnò un milione di dollari.

4 – Sciuscià si è aggiudicato nel 1947 il Premio Oscar per il miglior film straniero e una candidatura come miglior sceneggiatura originale, più un Nastro D’Argento per miglior regia a Vittorio De Sica.

5 – Il film è stato inserito nei 100 film italiani da salvare, le pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il ’42 e il ’78.


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