L’attimo fuggente
Era il 1989 quando Robin Williams varcava le porte di quell’aula nei panni dell’anticonformista Prof. John Keating, con la sola missione di insegnare agli studenti del rigido collegio maschile e conservatore di Welton, che “tempus fugit”, che è tempo di osservare sé stessi, le situazioni, il mondo da tante angolazioni. Keating arriva al cuore dei ‘giovani adulti’ evocando citazioni di illustri poeti, accendendo nei loro cuori la stessa fiamma che porta nel suo, la fiamma della vita, la fiamma del “Carpe diem” oraziono. Quegli stessi insegnamenti recitati da un magistrale Williams, arrivano dritti anche al cuore di tutti gli spettatori, che da 30 anni hanno la fortuna di carpire un profondo insegnamento: “aprite la mente e seguite i vostri sogni, andate oltre ciò che la società o le persone attorno a voi vi impongono, superate i dogmi e le imposizioni!”. Sì, 30 anni che questo film entra nelle case di tutto il mondo, che affascina tutti, specie le giovani generazioni. 30 anni che L’attimo fuggente parla con la propria voce una lingua che sembra sempre attuale.
Due sono i temi portanti dell’intero film, la poesia e lo scontro fra apertura e chiusura.
Keating insegna che la poesia è sì un’arte, ma la sua vera essenza racchiusa nei versi di poeti come Shakespeare e Whitman, può essere un mezzo di espressione e liberazione molto potente. E così Neil riesce a trovare nella recitazione la sua poesia capace di farlo sentire libero e di esprimersi, così come i ragazzi trovano la loro nella rievocazione del gruppo dei poeti ribelli, la ‘Setta dei poeti estinti’. Ma se da un lato il professore cerca di aprire la mente dei ragazzi, dall’altro lato invece il preside ed il padre di Neil restano completamente sordi e chiusi nelle loro idee, dando vita ad una sorta di scontro fra buio e luce, fra vista e cecità.
«Cogli la rosa quando è il momento, ché il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà.» (Robert Herrick)
Inserito dall’American Film Institute nella lista del 100 film più belli e commoventi della storia del cinema, il film venne accolto molto bene dalla critica e dal pubblico internazionale, innanzitutto in America ma poi in tutto il mondo, segnando anche ottimi risultati al box office internazionale, e vincendo l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, e numerosi riconoscimenti come il David di Donatello. Oltre al merito della regia a firma di Peter Weir, ad una fotografia in piena simbiosi con le emozioni dei protagonisti, ma soprattutto all’eccezionale sceneggiatura di Tom Schulman, una lode va sicuramente agli interpreti. Da un Robin Williams semplicemente perfetto per interpretare questo ruolo di professore scostante dalle rigide regole accademiche, ai giovani interpreti allora ancora sconosciuti Ethan Hawke, Robert Sean Leonard e gli altri attori alle prime armi.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Nell’autunno del 1959, John Keating (Robin Williams), un giovane insegnante di letteratura, viene trasferito nel prestigioso collegio maschile Welton, nel Vermont. L’arrivo del professore, ex allievo della scuola, scombussola l’ordine e il rigore che da sempre caratterizzano quel luogo: egli infatti utilizza fin da subito un approccio didattico non proprio conforme ai rigidi principi dell’accademia.
John desidera che i ragazzi apprendano i veri valori della vita, insegnando loro a vivere momento per momento, perché ogni secondo che passa non tornerà mai più. Cogliere l’attimo e vivere senza rimorsi è ciò che veramente conta secondo il professore, il quale cerca di stimolare lo spirito creativo dei ragazzi attraverso il potere della poesia.
L’entusiasmo di Keating conquista lo studente Neil Perry (Robert Sean Leonard), un diciassettenne da sempre oppresso da un padre autoritario, che scopre in se stesso la vocazione per il teatro. Così come Neil, anche altri studenti seguono con particolare interesse gli stravaganti insegnamenti di John: Todd (Ethan Hawke) e altri cinque ragazzi decidono di riportare in vita la Setta dei Poeti Estinti, un gruppo dedito alla poesia che si riunisce clandestinamente, di cui in passato anche Keating faceva parte.
Non tutti però gradiscono il nuovo stato delle cose: i metodi di Keating e le azioni dei suoi allievi non vengono visti di buon occhio dai genitori e dal preside Nolan (Norman Lloyd), poiché si scontrano con le rigide regole conformiste che da sempre la scuola vuole inculcare agli studenti…
Cast – fonte: www.comingsoon.it
Trailer
Please select a YouTube embed to display.
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne quattro candidature ai Premi Oscar del 1990, portandosi a casa una statuetta:
Miglior sceneggiatura originale a Tom Schulman
Nomination Miglior film
Curiosità – fonte: www.film.it
1 – Liam Neeson avrebbe dovuto essere John Keating.
Prima dell’ingresso di Peter Weir, alla regia era stato ingaggiato Jeff Kanew, autore de La rivincita dei nerds. Kanew voleva Liam Neeson nel ruolo del professor John Keating. Touchstone/Disney voleva invece Robin Williams. Alla fine, l’attore accettò riluttante, perché non voleva lavorare con Kanew. La lavorazione partì in Georgia, ma Williams non si presentò sul set il primo giorno di riprese. La produzione fu dunque cancellata e i set dati alle fiamme. “Esistono delle riprese dei set che bruciano”, ha rivelato lo sceneggiatore Tom Schulman. Meglio così, in fondo: dopo l’entrata in scena di Peter Weir, le riprese vennero spostate in Delaware, nella scuola privata St. Andrews, perché era troppo costoso cospargere i set di neve finta in Georgia.
2 – Dustin Hoffman avrebbe dovuto dirigere.
Il progetto non passò direttamente nelle mani di Weir dopo l’uscita di Kanew. Per un po’, Dustin Hoffman considerò di debuttare alla regia e interpretare anche il ruolo di Keating. Ma non si accordò mai con lo Studio circa la data di partenza.
3 – Il film è basato sulle vere esperienze dello sceneggiatore.
Tom Schulman (premio Oscar per il film) scrisse la sceneggiatura con in mente le esperienze vissute alla Montgomery Bell Academy di Nashville, Tennessee. Keating è basato su due insegnanti di Schulman: Harold Clurman, che insegnava recitazione e regia, e Samuel Pickering, professore di inglese. Lo stile originale di Keating viene da quest’ultimo, che amava spiegare stando in piedi sulla cattedra.
4 – Avrebbe potuto essere un musical.
Disney aveva anche pensato a un titolo, The Sultans of Strut. Il tono avrebbe dovuto ricordare quello di Saranno famosi.
5 – Nella sceneggiatura originale, Keating moriva.
Il personaggio era affetto da linfoma di Hodgkin e, verso la fine del film, moriva. Fu Peter Weir a eliminare quella sottotrama per concentrarsi invece sui ragazzi.
6 – Robin Williams improvvisò molto.
L’attore non era di buon umore durante la lavorazione, poiché nel pieno di un divorzio. A quanto pare era anche abbastanza legnoso nei primi giorni di lavorazione, finché Weir non gli suggerì di improvvisare. Williams improvvisò la scena in cui Keating legge Shakespeare imitando Marlon Brando e John Wayne, poi inclusa nel film. E da lì fu tutto in discesa. Si stima che un 15% delle battute di Williams nel film siano improvvisate.
7 – Come veri compagni di scuola.
Peter Weir scelse di far dormire insieme i suoi giovani protagonisti, inclusi Ethan Hawke, Robert Sean Leonard e Gale Hansen, affinché sviluppassero un senso di cameratismo.
8 – L’attimo fuggente è girato in ordine cronologico.
In genere, i film non si girano cronologicamente. Questo perché i set costano, e dunque è meglio lavorare intensamente su uno, girando tutte le scene lì ambientate, per poi spostarsi su un altro. Ma Weir decise di girare in ordine cronologico, perché era importante che gli attori capissero l’evoluzione del rapporto tra gli studenti e Keating. Per questa ragione, dopo aver girato la scena in cui Neil si toglie la vita, impedì all’attore Robert Sean Leonard di tornare sul set. Voleva che gli altri sentissero davvero la sua mancanza.
9 – Lara Flynn Boyle fu tagliata dal film.
L’attrice di Twin Peaks avrebbe dovuto apparire in un piccolo ruolo. Parlando con David Letterman nel 1991, Boyle rivelò di aver scoperto di essere stata tagliata dal film solo nel giorno della première ufficiale, quando ricevette una telefonata in cui le fu detto di non presentarsi.
10 – Carpe diem.
La battuta “Carpe diem. Cogliete l’attimo, ragazzi… rendete straordinaria la vostra vita” è stata votata 95ima tra le cento migliori battute del cinema dall’American Film Institute. L’espressione “Carpe diem” viene dalle Odi di Orazio (I, 11, 7-8).